Tuesday, 17 June 2025
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Pubblicato il 16 June 2025 alle 20:11
Olbia. Dopo il grande successo della presentazione del suo libro "Fit Una Die De'Eranu" (Paolo Sorba Editore 2025) lo scorso aprile al Grand Hotel President di Olbia - evento che ha richiamato oltre 200 persone - Vanna Sanciu aggiunge un altro importante tassello al suo percorso poetico: la menzione di merito al XXXIX Premio Mondiale di Poesia Nosside 2024.
Un riconoscimento che assume particolare valore se si considera la dimensione internazionale del concorso, definito dall'organizzazione come "l'unico premio globale di poesia" e presieduto dall'illustre professor Pasquale Amato. La poesia premiata, "In sas undas de sa solidade", conferma ancora una volta la capacità dell'autrice di toccare temi universali attraverso la specificità della lingua sarda logudorese.
"Ho partecipato al concorso diverse volte, i primi anni non ho ottenuto alcun riconoscimento", racconta con sincera umiltà la poetessa. "Poi ho ricevuto due menzioni, nel 2021 con 'Boghes in su mudìmine' e nel 2022 con 'Luna in sa ventana'". Un percorso di crescita che testimonia non solo il perfezionamento tecnico, ma soprattutto la maturazione di una voce poetica sempre più riconoscibile.
L'esperienza del 2022, quando si recò personalmente a Reggio Calabria per ritirare l'attestato, rimane impressa nella sua memoria: "Ricordo con immenso piacere quell'esperienza, sia per il livello delle poesie premiate, sia per l'accoglienza ricevuta". Un riconoscimento che va oltre il premio stesso, rappresentando l'apertura del mondo poetico nazionale verso le lingue regionali e la loro dignità letteraria.
Come aveva spiegato durante la presentazione del suo libro, per Vanna Sanciu la scelta della lingua sarda rimane "un mistero": "Non avevo mai scritto in lingua sarda, nessuno me l'aveva insegnato, però per me è stato naturale scrivere utilizzando quel registro". Il logudorese, definito dalla poetessa "sa limba de su late", si è rivelato il veicolo più naturale per esprimere sentimenti profondi, nati dalla necessità di elaborare il dolore per la perdita dell'amato fratello.
"Scrivere in limba è stato come nutrirmi alla fonte materna della terra", aveva confessato durante l'evento olbiese, spiegando come la poesia sia diventata per lei "medicina e consolazione". Il successo di Vanna Sanciu dimostra come la poesia in lingua sarda possa superare i confini regionali senza perdere la propria identità. I suoi versi, che scorrono tra "l'amore in tutte le sue forme, i colori dell'isola" e "i temi universali che toccano ogni essere umano", trovano risonanza anche fuori dalla Sardegna, contribuendo alla valorizzazione di un patrimonio linguistico e culturale prezioso.
Per chi fosse interessato a seguire le orme della poetessa buddusoina di nascita e olbiese d'adozione, c'è ancora tempo per partecipare all'edizione 2025 del Premio Mondiale di Poesia Nosside. La scadenza per la presentazione delle opere è fissata al 30 giugno 2025, come indicato nella locandina del concorso che celebra quest'anno la sua quarantesima edizione. Un'opportunità per dare voce alla propria creatività poetica, seguendo l'esempio di chi, come Vanna Sanciu, ha saputo trasformare la propria lingua madre in un ponte verso il riconoscimento internazionale, dimostrando che la vera poesia non conosce confini quando nasce dal cuore e dalla terra.
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