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Olbia, caos indennità fibromialgia tra vecchi rimborsi e nuove rendicontazioni

La testimonianza di una lettrice

Olbia, caos indennità fibromialgia tra vecchi rimborsi e nuove rendicontazioni
Olbia, caos indennità fibromialgia tra vecchi rimborsi e nuove rendicontazioni
Barbara Curreli

Pubblicato il 16 June 2025 alle 14:00

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Olbia. Caos contributo fibromialgia: la nuova normativa e il dietro front sui tempi di applicazione hanno portano molti soggetti fragili a rinunciare alla presentazione della domanda. Ecco una testimonianza di una giovane lettrice a cui lo scorso anno è stata diagnosticata la malattia.

A raccontare la sua storia la giovane C.A., residente a Olbia da più di 20 anni. Partendo dal fatto che da quest'anno, 2025, è cambiata la modalità con la quale viene erogato il contributo economico ecco l'esperienza della lettrice: "mentre gli anni passati veniva accreditato a titolo di rimborso un importo una tantum direttamente sul conto corrente (in base al proprio reddito Isee), da quest'anno i malati avrebbero dovuto rendicontare ogni minima spesa per i costi sostenuti durante l'anno, per quel che riguarda visite e medicinali legati appunto alla malattia fibromialgica e ricevere solo in seguito il rimborso di quanto anticipato di tasca". 

"Tantissimi di noi, io per prima, si sono sentiti scoraggiati dal presentare tale domanda proprio in virtù di quanto appena spiegato. Il problema però- spiega A.C. - è che adesso è uscita una rettifica riguardante tali modalità di rimborso, ossia si è deciso che la rendicontazione inizierà a partire dal prossimo anno, senza però estendere la data per poter farne richiesta con la vecchia modalità, ragion per cui molti di noi vengono inesorabilmente tagliati fuori".
 
La mancata retroattività di presentazione della domanda dopo questa rettifica per l'annualità in corso risulta un vero e proprio danno per tutti coloro che vivono questa malattia. "Sia io che tante altre persone non abbiamo fatto domanda perché l'iter nuovo dei giustificativi di spesa risulta molto macchinoso: per quanto riguarda questa rendicontazione delle spese infatti nella lista dei requisiti si parla di copia di ricette e scontrini per medicinali e fisioterapia e non c'è però una lista specifica di che cosa rientra e cosa no, quindi si correva anche il rischio di inviare tutto in Regione  e avere poi magari la sorpresa che queste spese non fossero rimborsabili".
 
"Il problema ora è che nel frattempo c'è stato questo dietrofront ma non c'è la possibilità di fare la domanda retroattiva, (i termini scadevano a fine aprile) e a questo punto noi che non abbiamo presentato domanda con la nuova modalità, ci ritroviamo ad aver perso un anno di contributo".
 
"Io stessa che l'anno scorso avevo ricevuto la diagnosi nel mese di giugno mi sono ritrovata per circa un mese a non poter fare la domanda, che siano 500 o che siano 800 euro fanno comunque la differenza e noi però in questo momento ci sentiamo impotenti e presi in giro" -racconta amareggiata la lettrice.
 
"Si tratta di una malattia sempre più diffusa e praticamente non considerata, almeno questo piccolo aiuto economico era veramente utile per consentirci di accedere a trattamenti sanitari ed integratori veramente costosi ma indispensabili per poter avere un minimo di benessere"- conclude A.C.
 
La lettrice si augura di poter essere la prima tra tante voci che racconta come questa situazione di stallo e cambio di rotta abbia decretato grossi disagi per chi, come lei, affronta ogni giorno questa malattia che come un'armatura invisibile non si vede ma fa sentire il suo peso sotto ogni aspetto, psicologico, sociale ed economico.