Friday, 04 October 2024
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Pubblicato il 19 September 2024 alle 10:00
Olbia. Licia Sanna racconta l'arte, la bellezza, i colori e se stessa nella mostra che si terrà presso il padiglione ex-Audi, sulla strada statale 125 Olbia Costa Smeralda al km 1, la mostra sarà visitabile per 10 giorni.
A partire da oggi, giovedì 19, con apertura alle 18.30 e fino al 29 settembre il padiglione ex Audi ospiterà la mostra "I luoghi di dove", mostra in cui Licia Sanna, artista sarda, originaria di Sarroch, ma trasferitasi nel nord Sardegna da più di 30 anni racconta se stessa e la bellezza attraverso colori, forme e richiami anche all'arte del passato.
"Mio marito è il mio più grande fan e sostenitore-racconta Licia Sanna- è stato lui a portarmi la prima tela e i pennelli, il giorno dopo dipinsi il mio primo quadro le donne rosse, è stato come un flash."
Nell'osservare le sue opere, tra le tante, mi colpisce il quadro "la fine di Antares" e lei racconta: "si tratta della mia macchina da scrivere, che è stata letteralmente smontata a mò di vendetta, perché la mia mamma voleva che facessi la segretaria" e quindi la mia macchina da scrivere è stata proprio ridotta in pezzi e si trattava proprio di un Antares, quella era la sua marca."
Non manca un riferimento all'opera "le parole son bottoni" -dice l'artista:"fa riferimento alle persone abbottonate e a quelle un po' più compite, a quelle che parlano meno, subentra dunque il discorso dell'introversione e dell'estroversione a questo punto racconta anche dell'opera fatta coi tessuti e con le tre cerniere aperte e chiuse proprio per rimanere sempre in questo contesto, raccontando il mondo dell'io più o meno visibile e condivisibile.
La sua opera preferita resta il Cinesino, ricordando appunto il momento in cui a scuola si vestiva da cinesina per fare la sfilata. Licia Sanna racconta che dietro ogni opera c'è sempre dietro lei, lei che non ama presenziare perché "sono i quadri a dover parlare, ognuno di noi ama raccontare di sé e c'è chi lo fa anche attraverso l'arte e la pittura racconta convinta."
"I luoghi di dove è un atto di silenzio, si tratta di un viaggio nell'infinito umano, un anelito alla vita, diciamo che originariamente io avevo un'idea precisa di un quadro con un viaggio di andata e ritorno ma poi il tutto si è trasformato in una soluzione introspettiva dove siamo evasi dal quotidiano, dove tutto è possibile, si sono dunque aperti "Nuovi Orizzonti" e passato e presente si sono fusi"-conclude l'artista.
Nel chiedergli se preferisce la scultura o la pittura ci racconta che ha iniziato tre anni fa a lavorare la creta, lei era abituata al colore e al bidimensionale, mentre con la scultura si è ritrovata a conoscere il monocolore e la versione tridimensionale e nel momento in cui ha iniziato a lavorare la creta ha pensato: "come ho potuto aspettare tanto?"
Per tre anni ha lavorato la creta e ha creato opere di ceramica, poi alcuni mesi fa ha fatto una tela su commissione e da lì si è resa conto che non poteva fare a meno neanche della pittura, ecco dunque "in un circolo unico pittura e scultura, stimoli combacianti dove l'uno non può vivere senza l'altro e -lei per prima afferma- sono felice di dividermi."
Per quanto riguarda i colori afferma: "la ceramica è bella bianca perché è più elegante, più raffinata, il bronzo riesco a vederlo soprattutto verde, mentre -ci conferma-si scatena con i colori quando si parla delle opere dei dipinti."
Ecco dunque che pittura, scultura e le ceramiche sono tre diversi modi di esprimere l'arte, tre modi di raccontarsi e saranno proprio le tre soluzioni che lei presenterà anche in questa mostra dove ci sarà anche una sorpresa.
Anzi a celebrare arte e tradizione, tra i fili colorati arriverà in contemporanea "Rug Forest", una foresta di tappeti di Samugheo immersa nella macchia mediterranea, opere e creazioni di Mariantonia Murru esposte anch'esse nel padiglione sotto la regia artistica di Giuseppe de Melas e grazie al patrocinio di Patrizia Albanese. E ancora una volta la bellezza dell'Isola, del posto più bello al mondo, come lo definisce la stessa Sanna, sarà palcoscenico e musa per celebrare la bellezza in tutte le sue forme, tra materiali e colori variegati.
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