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Olbia, Jody Gorla: un artista a tutto tondo dell’espressionismo contemporaneo

Ecco le tante dimensioni della sua creatività

Olbia, Jody Gorla: un artista a tutto tondo dell’espressionismo contemporaneo
Olbia, Jody Gorla: un artista a tutto tondo dell’espressionismo contemporaneo
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 25 February 2024 alle 06:00

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Olbia. Jody Gorla, classe 1991, è un giovane artista eclettico e dalle capacità tecniche creativo-espressive poliedriche. Diplomato al Liceo Artistico Fabrizio De Andrè di Olbia, dopo un progetto scolastico relativo ad un cortometraggio dalle tematiche culturali locali, si appassiona al mondo del cinema e decide di continuare gli studi a Roma, frequentando una scuola con rilascio di attestato nei diversi settori della cinematografia: sceneggiatura, regia, montaggio e produzione. In seguito, rientrato in Sardegna, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti e si specializza nell’indirizzo audio-visivo multimediale. Inoltre, nel frattempo, intraprende una carriera parallela come restauratore di palazzi storici, che lo vede riprodurre soffitti in stile Liberty, a testa in su e con il braccio alzato per ore, attività che si rivelerà un ottimo allenamento: Jody si rende conto infatti che, dopo aver imparato ad essere preciso e rapido in posizioni scomode come quella, dipingere su una tela in maniera “normale” era diventato un gioco da ragazzi.

Così, poiché il cinema era un ambito troppo dispendioso, l’artista decide di “ripiegare” sulla pittura, facendo ritorno a quella che era stata la sua prima passione: l’arte figurativa. Tuttavia, Jody cerca di riprodurre a livello pittorico quell’introspezione umana che tanto lo affascinava e lo ispirava nel contesto di un realismo cinematografico portato all’estremo della sua espressività grazie al movimento delle immagini. “Mi autodefinisco un espressionista a volte impressionista. Nei miei dipinti non ricerco il realismo fotografico, ma mi concentro sulla sintesi e tento di imprimere sulla tela dei segni precisi, in maniera fluida, per rappresentare al meglio l’anima delle figure che scelgo di dipingere, dando molta importanza al gesto e giocando sul movimento tecnico, quasi fosse una danza” riferisce l’artista.

Nel suo stile, come ci racconta, hanno comunque influito sicuramente l’attività di restauratore, nonché la breve parentesi londinese, durante la quale, grazie ad una combinazione di fortuite circostanze, nel giro di pochi giorni si ritrova ad avere uno studio e un manager (collezionista d’arte), sponsor dei suoi lavori. L’esperienza a Londra, nonostante termini a causa della pandemia e delle relative chiusure che portano Jody a prendere la decisione di tornare nella sua terra d’origine, gli lascia: da una parte l’impronta del contatto con la Scuola Londinese, dalla quale apprende il gusto per la tecnica ad olio (per lui nuova, dato che fino ad allora dipingeva ad acrilico) e per il caratteristico uso massiccio del colore pieno che, apportato con spatole, rende alla fine la tela una sorta di bassorilievo; dall’altra, l’occasione di riscoprire, guardando con occhi nuovi, posti che aveva sempre avuto sotto casa e a cui non aveva prestato la giusta attenzione, rimandandone la visita per questioni di tempo. “Ho avuto finalmente modo di apprezzare la natura, in particolare il mare, soffermandomi sui dettagli e ho iniziato a gustare il senso delle piccole cose. E tutto ciò, si è inevitabilmente riversato nella mia arte, arricchendola” spiega Jody.

Ma Gorla è un ragazzo dalle mille risorse, impegnato nella vita in vari settori, che non teme di buttarsi in nuove avventure e di ricoprire incarichi e impieghi lavorativi sempre nuovi e diversi tra loro. Questa varietà lavorativa, se da una parte gli ha permesso di sviluppare competenze organizzative importanti come la resilienza e la capacità di reinventarsi in ogni circostanza, dall’altra l’ha penalizzato in termini di costanza e continuità nella produzione pittorica, motivo per cui, l’artista non ha mai esposto i suoi lavori in una vera e propria mostra: “Sono molto autocritico e, sapendo che per allestire una mostra apprezzabile occorra presentare uno stile o un tema che faccia da filo conduttore tra tutti i lavori esposti, ho scelto in maniera consapevole di rimandare questo progetto al futuro, in quanto, a causa della mia attività lavorativa variegata, non ho la possibilità di sviluppare un’unica idea coerente, ma mi ritrovo a produrre tanti quadri, tutti diversi tra loro e caratterizzati da discontinuità stilistica, per le interruzioni forzate che durano diverso tempo per via del lavoro” ammette Jody.

Tuttavia, il non essere concentrato su un unico progetto alla volta, da all’artista la possibilità di coltivare più passioni e forme d’arte contemporaneamente; Gorla ha infatti recentemente iniziato un ulteriore progetto, ritornando a quella che era la sua passione da bambino: il fumetto. “Ho sempre disegnato, fin da quando ne ho memoria – racconta Jody e prosegue – Da piccolo mi dedicavo soprattutto al fumetto e alla caricatura. Ricordo di aver creato un personaggio in stile supereroistico umoristico ispirato al mio cane. Ma ora, riprendendo in mano questa passione, da adulto, ho voluto mantenere il taglio umoristico, trattando tuttavia tematiche attuali più impegnative e “calde” dal punto di vista sociale, fortemente dibattute, come la questione dell’omofobia legata alla battaglia portata avanti dalla comunità LGBTQIA+. Ho infatti iniziato a scrivere e raffigurare un nuovo fumetto con l’intento di coniugare espressività ed emozione, dando vita ad una storia interessante e divertente, fuori dalle righe, per affrontare con leggerezza temi importanti. Personaggio principale della storia è un transgender che ha il superpotere di far viaggiare nel tempo e che, durante lo svolgimento della trama, proprio in uno di questi viaggi spazio-temporali riuscirà a far cambiare visione al co-protagonista, un omofobo di prima categoria, il quale avrà un’evoluzione tale fino al punto che, tra i due, nascerà una storia d’amore. L’obiettivo del mio racconto, quello di smontare pregiudizi e preconcetti di una società bigotta che spesso oltre a giudicare, offende, proponendo un protagonista transgender come figura immortale, presente in ogni epoca storica, per offrire nuove chiavi di lettura all’opinione pubblica, nell’intento di fornire spunti di riflessione e dare il mio contributo per la costruzione di una società più inclusiva e rispettosa della dignità di ogni persona, al di là delle scelte di vita”.

Di seguito, alcuni dei lavori artistici più belli di Jody Gorla: