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Olbia, Einstein Telescope: il progetto presentato al Festival dell’Aerospazio

Dettagli, programmi e collaborazioni sul progetto che guarda al futuro

Olbia, Einstein Telescope: il progetto presentato al Festival dell’Aerospazio
Olbia, Einstein Telescope: il progetto presentato al Festival dell’Aerospazio
Barbara Curreli

Pubblicato il 19 October 2025 alle 10:00

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Olbia. Il Festival dell'Aerospazio anche quest'anno ottiene un grande successo e tra le tante attività, conferenze e laboratori ha ospitato anche un importante momento di confronto tra gli addetti ai lavori che ha raccontato il progetto dell'Einstein Telescope. 

L'ET vede la Sardegna come la candidata ideale per realizzare il progetto e le parole e gli studi mostrati da docenti, scienziati ed esperti nella mattinata di ieri ha dato anche ai comuni cittadini la possibilità di comprendere l'importanza del progetto e la valenza della sua realizzazione.

A ricostruire un po' la storia di questo ambizioso lavoro è intervenuto Michele Punturo, coordinatore internazionale del progetto ET INFN. Sono trascorsi 10 anni dalla scoperta delle onde gravitazionali e in questi anni enti privati e università in tutto il mondo hanno portato avanti numerose ricerche. 

All'incontro hanno partecipato oltre Michele Punturo,Domenico D’Urso – Responsabile Nazionale Comunità Scientifica ET Italia, Luciano Colombo – Prorettore Ricerca Università di Cagliari UNICA, Giovanni Luca Cardello – Rappresentante UNISS-GRAVITAS, Enzo Brocato – Coordinatore “Ricerca Mainstream & Network Scientifici” INAF, Sergio Vinciguerra – Docente Sismologia UNITO – CdA INGV, Federica Govoni – Direttore Osservatorio Astronomico di Cagliari INAF, Alberto Masoni – Coordinatore regionale PNRR Einstein Telescope Infrastructure Consortium – INF.

L'incontro è stato moderato dal giornalista e conduttore Stefano Birocchi. Il progetto ET prevede la realizzazione di una struttura, di un osservatorio che possa percepire e studiare le onde gravitazionali e la Sardegna vanta la sua candidatura poiché c'è nell'isola un sito particolarmente adatto alla realizzazione della struttura, parliamo di Sos Enattos località situata tra Bitti, Lula e Onanì. L'ormai famoso triangolo che per la sua conformazione geologica e fisica presenta una zona silenziosa dove i rumori sono pressoché inesistenti e la bassa antropizzazione rappresenta un elemento di grande vantaggio e dunque per questi motivi sarebbe il luogo ideale per l'ET.

La Sardegna ha un altro grande vantaggio, non è un territorio ad alto rischio sismico, dunque pochi terremoti e la zona di interesse non ne è coinvolta, è più un discorso legato alle coste.

Ma il progetto interessa e fa gola anche al nord Europa ed Olanda e Germania hanno avviato diversi studi presentandosi come concorrenti, anche se nel caso del nord Europa l'elevata antropizzazione sul territorio non è un punto a favore. Va ricordato che l'investimento sul progetto è ingente, si parla di 2 miliardi di euro, ma con un indotto di 6. A conti fatti come concordano e confermano docenti e scienziati realizzare in Sardegna l'impianto vedrebbe una ricaduta dell'indotto pari al 60% sul nostro territorio.

Numeri e cifre importanti che giustificano e spiegano l'unità di intenti a tutti i livelli, dalle istituzioni alle piccole medie imprese isolane. Lo stesso Giuseppe Meloni, vice presidente della Regione ha confermato, nel suo intervento, il pieno appoggio della Regione in termini di investimenti e autorizzazioni per favorire a tutti i livelli la candidatura dell'isola. 

Unità di intenti e di operato dunque confermato anche dalla piena collaborazione delle università di Cagliari e Sassari e di diversi Istituti. Al momento sono circa 90 le imprese isolane coinvolte nel progetto, e gli studi e le opere per presentare una candidatura top al 100% proseguono. Entro la fine del 2026 si saprà che si aggiudicherà il progetto, ma oltre al triangolo è già stata contemplata la soluzione a due Elle con una ampia collaborazione tra Nord e Sud Europa. 

Oltre all'indotto e alla ricaduta economica sul territorio non è meno importante lo sguardo di proiezione sul futuro e sui nuovi studi, per tanti giovani si aprono nuove frontiere e nuove possibilità per quanto riguarda gli studi nel campo della scienza, dello spazio e dell'astronomia. Uno sguardo puntato alle stelle dunque per garantire lo sviluppo dell'isola che guarda al suo futuro foriero di grandi sfide.