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L'Olbia saluta il bomber Roberto Ogunseye

L'Olbia saluta il bomber Roberto Ogunseye
L'Olbia saluta il bomber Roberto Ogunseye
Olbia.it

Pubblicato il 02 July 2020 alle 22:00

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Olbia, 2 luglio 2020- In casa dei bianchi è tempo dei saluti e dei ringraziamenti. Per Roberto Ogunseye dopo tre anni e mezzo entusiasmanti, 94 presenze e 31 reti è arrivato il momento di salutare i suoi compagni di viaggio. Il ragazzo arrivato nel gennaio 2017, lascia da uomo e bomber vero Olbia e la maglia bianca.

Un rapporto intenso quello con la città e con la squadra i cui margini di inizio e fine coincidono con due colpi di testa decisivi. Quello al Pontedera, all'esordio, che valse il 3-2 e la vittoria finale il 22 gennaio 2017. E quello alla Giana Erminio, martedì, nella gara del congedo che ha regalato all'Olbia il diritto a giocare per il quinto anno consecutivo in Serie C.

Quest'oggi, nella sede societaria del Geovillage si è svolta la conferenza dei saluti in presenza della stampa e del presidente dei bianchi Alessandro Marino.

Per Roberto, il solito timbro profondo di una voce stavolta venata dalle vibrazioni dell'emozione. "Sono contento di poter salutare tutti, penso sia un atto dovuto per dire grazie alla Società, alla città e a tutti i tifosi dell'Olbia", le parole che introducono il collegamento a quello che non esita a definire come il momento più intenso della propria carriera: "Martedì, a Gorgonzola, abbiamo fatto qualcosa di speciale. La squadra meritava tutto questo perché in 9 uomini contro 11 sarebbe stato facile arrendersi. Invece noi abbiamo tenuto duro, rimanendo aggrappati con la testa e con il cuore alla gara. Abbiamo sofferto, ma non abbiamo mai mollato. E questo, alla fine, ha fatto sì che i sacrifici venissero ripagati".

La rete del pareggio, arrivata al 92' di gioco, propiziata oltre che finalizzata proprio da Ogunseye: "Conquistato il corner, ero sulle ginocchia perché cercavo di riprendere fiato. È difficile spiegare cosa è successo in quegli istanti che hanno preceduto il gol: il mio istinto mi ha detto di guadagnare la posizione ed è andata bene. Se questo è il gol più importante con la maglia dell'Olbia? Assolutamente sì, direi che è stato il gol più importante della mia carriera".

Una marcatura sulla quale Ogunseye aveva fantasticato alla vigilia dei playout: "Confesso che quando ho saputo che avremmo dovuto giocarci la stagione in due gare, ho pensato che sarebbe stato bello salvare la squadra con un mio gol. È andata proprio così, non posso che essere felice di questo. Il merito, però, è di tutti".

Negli attimi che hanno fatto seguito al gol, è rimasto immobile in mezzo all'area mentre mentre tutti esultavano attorno: "Non sapevo cosa fare, lo ammetto. Volevo correre verso qualche direzione, ma non avevo le energie per farlo. Ero semplicemente incredulo, ero convinto che avremmo potuto fare gol, ma sono rimasto frastornato per l'emozione".

L'ambiente di Olbia ha cullato e cresciuto uno degli attaccanti più attesi della prossima stagione: "Qua penso di essere cresciuto non solo calcisticamente, ma anche come uomo. Ho capito tanto anche di me stesso, sicuramente vedo la vita in maniera diversa rispetto a come la vedevo quando sono arrivato a 22 anni. Lascio un posto unico con un bagaglio che mi rende una persona più ricca e migliore".

Dopo i festeggiamenti, arriverà il tempo di iniziare a pensare al Cittadella: "Sono carico e impaziente di vedere cosa mi aspetta. Io sono sicuro di me e so cosa posso dare alla mia nuova squadra. Dovrò fare in modo di ambientarmi il più velocemente possibile".

In bocca al lupo per tutto, Roberto. E grazie per tutto quello che hai dato.