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La fantastica carriera del re di Piazza del Campo di Siena: Aceto, ovvero Andrea Degortes

La fantastica carriera del re di Piazza del Campo di Siena: Aceto, ovvero Andrea Degortes
La fantastica carriera del re di Piazza del Campo di Siena: Aceto, ovvero Andrea Degortes
Settimo Momo Mugano

Pubblicato il 02 June 2018 alle 23:37

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La fantastica carriera del re di Piazza del Campo di Siena: Aceto, ovvero Andrea Degortes

Negli anni in cui ho fatto parte della redazione delle trasmissioni televisive"Uno Mattina” e “Che fai mangi ?” condotti da Enza Sampò e del programma “Più sani, più belli”, condotto da Rosanna Lambertucci, mi sono sempre rammaricato di non vedere tra gli ospiti di queste trasmissioni personalità rappresentative della mia città. Ci pensai più volte attingendo dalla mia memoria nomi di uomini e di donne che potessero rappresentare la storia di Olbia. Dovevo approfittare degli argomenti delle puntate televisive per proporre personaggi che avessero attinenza con i temi trattati o che avessero particolari testimonianze personali da raccontare. Pensai al pugile olbiese Amedeo Deiana (Olbia 1909 - Milano 1984), ma in nessuna di quelle trasmissioni si parlò di pugilato, pensai al compositore Astro Mari ( Olbia 23 gennaio 1911-Roma 22 agosto 1988 ), ma il tema dei compositori italiani di musica leggera non venne mai sfiorato anche se, qualche volta ad uno dei programmi registrai la partecipazione di uno o due cantanti italiani. Assumendo, poi, la guida di una rubrica dedicata allo sport nel programma “ Più Sani, Più belli” della Lambertucci, fui responsabile della presenza in trasmissione di squadre rappresentanti il rugby, il calcio, il golf, il tennis, l’Atletica Leggera, e i componenti della squadra dilettanti dell’ Associazione motociclisti tra i quali per la prima volta apparve in tv il volto del giovanissimo Max Biagi che, dopo le molte vittorie in campo dilettantistico, avrebbe conquistato nel 1991 il titolo di campione europeo, per 4 volte il titolo mondiale nella 250 e per due volte il titolo mondiale della Superbike.

Di campioni dello sport olbiesi neppure l’ombra fino a che non raggiunse la notorietà in campo calcistico Gustavo Giagnoni. Ma in quegli anni io non facevo più parte delle redazioni dei programmi di Rai Due.

Prima, però, di dedicarmi completamente al calcio e poi, al golf, una rivincita me la sono presa e non per merito mio. Capitò tutto per caso. In una settimana di riunioni di redazione, Enza Sampò chiese per due o tre volte ad una delle nostre collaboratrici, se fosse riuscita a contattare il personaggio per la trasmissione del sabato seguente. Lei tutte le volte rispose negativamente tanto che io, incuriosito chiesi alla ragazza chi fosse il personaggio che non riusciva a contattare. La sua risposta mi procurò uno shock: “Andrea Degortes, il fantino del Palio di Siena “. Ecco finalmente il mio personaggio olbiese da portare in trasmissione. Come mai non ci avevo pensato prima?. “Quel fantino – le dissi sorridendo- è noto e stranoto come “Aceto” e tu sei molto fortunata perché Andrea Degortes è olbiese e io so come contattarlo”. Dieci minuti dopo “Aceto”, era al telefono della redazione e due giorni dopo entrava nello studio di registrazione.Gli diedi il benvenuto in gallurese e lo feci sedere accanto a Renzo Arbore. Lo showman, alla fine del Festival di Sanremo, aveva ricevuto in dono un cavallo e questo era l'accattivante argomento dell’intervista per il quale Enza Sampò aveva organizzato l'incontro tra il fantino "esperto di cavalli" e Renzo Arbore, entrambi noti personaggi.

Per quel programma, come al solito, preparai una scheda riguardante “Aceto”, scheda che in sintesi ripropongo per chi legge queste righe e, forse, non conosce il curriculum sportivo dell’olbiese Andrea Degortes.

Nato a Olbia il 1° maggio del 1943, Andrea si era trasferito giovanissimo in Toscana dove aveva scoperto la sua passione per i cavalli. In provincia di Siena aveva intrapreso la professione di fantino a livello locale che lo aveva subito portato all’attenzione degli organizzatori del Palio di Siena. La contrada del Bruco gli offerse la possibilità di partecipare al Palio di Siena del 2 luglio del 1964, allora aveva 21 anni. Gli venne affidato il cavallo chiamato Olimpico. Quest’ultimo gli era toccato in sorte e, a giudizio degli stessi supporter della contrada, non aveva alcuna probabilità di vittoria. Infatti Andrea non vinse, ma la contrada del Bruco lo confermò per il palio dell’Assunta di quello stesso anno per montare “Topolone”, il cavallo che si sarebbe imposto come uno dei più forti della storia del Palio.

La tanto attesa vittoria non arrivò neppure montando “Topolone” cosicché la Contrada rinunciò ad affidare al giovane fantino olbiese le speranze di conquistare, dopo tanti anni di “digiuno”, il Palio.

Esattamente un anno dopo, la Contrada del Bruco dovette riconoscere il grande errore commesso nell’aver rinunciato al fantino olbiese che, nelle sue due partecipazioni alla manifestazione, per capacità, forza, abilità e temperamento si era meritato il soprannomeAceto. Andrea Degortes - Aceto, passò a difendere i colori della contrada dell’Aquila, alla quale era toccato in sorte per uno strano scherzo del destino, il cavallo Topolone, Andrea montando quel cavallo conquistò il suo primo Palio di Siena entrando nella sua fantastica storia, era il 1965.

[caption id="attachment_100556" align="alignnone" width="817"] Palio di Siena 1965. Cavalli e fantini alla mossa. Ph www.ilpalio.org[/caption] [caption id="attachment_100555" align="alignnone" width="806"] Palio di Siena 1965, Aceto e Topolone al traguardo. Ph www.ilpalio.org[/caption]

La sua lunga carriera ricorda anche l’incontro di Aceto -detto anche Penna Nera o Diavolo -con la Contrada dell’Oca: per colori di Fontebranda esordìil 16 agosto del 1967 su Danubiodella Crucca, montando il quale vinse il suo secondo Palio.

Il palio del 16 agosto 1968, dedicato al50° anniversario di Vittorio Venetoa Siena lo ricordano ancora per lo svolgimento rocambolesco della corsa. Acetomontava Livietta per la Contrada dell'Oca. Partì subito in testa ma nell’affrontare per la seconda volta la curva di San Martino, la cavalla tirò diritta consentendo il sorpasso ai cavalli di sei contrade mettendo in crisi i suoi sforzi per rimetterla in corsa. In testa passò Leocorno che era il cavallo sul quale si erano appuntati i pronostici degli esperti, ma la fortuna aveva deciso diversamente. Un caduta generale riportò in testa alla corsa proprio il cavallo di Aceto che, tagliando il traguardo, venne festeggiato e portato in trionfo dai sostenitori della Contrada.

[caption id="attachment_100559" align="alignnone" width="820"] Aceto e Livietta al traguardo. Ph www.ilpalio.org[/caption]

A conclusione di quel palio Aceto divenne ufficialmente il fantino dell’Oca che, però, in determinate occasioni avrebbe potuto prestarlo ad un'altra Contrada come avvenne nei due giostre del 1969 quando Aceto montò un cavallo della Lupa e, nel mese di agosto, corse per Valdimontone.

Il 21 settembre dello stesso anno, in occasione del Palio straordinario "Alla conquista della Luna", organizzato per celebrare la missione spaziale Apollo 11,Aceto, tornò a correre per la contrada dell'Oca. Ancora una volta la sorte gli affidò il cavallo Topolone con il quale vinse il suo terzo Palio.

Tra le sue vittorie c’è quella conquistata il 2 luglio del 1972 per la contrada Tortuca montando Mirabella e la sconfitta subita nel mese di agosto di quello stesso anno, nel quale era tornato ad indossare i colori dell’Oca. La sua fu una prestazione sfortunata, partì in testa al gruppo dei concorrenti ma all’ultima curva di San Martino perse il controllo del cavallo e cadde favorendo la vittoria della contrada dell’Onda.

La vittoria tornò ad arricchire la sua carriera nel Palio straordinario organizzato per la fondazione del Monte Paschi di Siena nel quale corse e vinse per la contrada dell’Istrice.

Fantastiche ed inimitabili furono le sue vittorie negli “ anni d’oro” dal 1974 al 1976 con la conquista di tre Palii e con la vittoria conquistata per l’Oca nel 1977 e con quella del 1979 con i colori ancora dell’Aquila. Le sue ultime imprese hanno la data del 1980, anno in cui portò alla vittoria la contrada del Leocorno, che non vinceva il Palio da 26 anni e quelle del 1984, nel quale portò ancora alla vittoria Oca e quella del 1985 nella quale vinse per la quinta volta per Fontebranda.

Dopo quelle vittorie la sua carriera parve avviarsi alla fine ma eccolo ancora Aceto” Il Re della Piazza “al canapo del Palio del 1992 montando Galeggiante ancora per l’Aquila che diventerà il Palio delle nerbate tra Aceto e l’altro fantino sardo, Sebastiano Deledda, detto Legno al quale, ingaggiato dalla contrada Pantera, fu chiesto di impedire con tutti i mezzi la vittoria dell’Aquila. La polemica tra i due fantini sardi cominciò addirittura alla Mossa, la partenza,con parole e gesti offensivi che, in corsa, si trasformarono in dolorose nerbate che permisero a Legno di conquistare la testa della corsa con Galleggiante , in ultima posizione. Legno, però, non aveva messo in conto le doti, l’esperienza, l’abilità, e il carattere di Aceto che con il suo velenorimontò Legno fino a piazzarsi alle sue spalle e, poi, a condizionarlo psicologicamente fino a fargli commettere un errore che gli causò una rovinosa caduta. Aceto conquistò quel giorno una delle sue inattese e più belle vittorie.

Le nerbate tra i due fantini costarono ad Aceto la squalifica che non gli permise di partecipare ai due palii del 1993, mentre Legno fu punito con quattro palii di squalifica e uscì definitivamente di scena.

La carriera di Aceto si chiuse dopo i due palii persi nel 1996 che portarono a 58 le sue partecipazioni alla grande manifestazione senese con il fantastico record di 14 vittorie. È anche il fantino che ha corso di più con la stessa contrada: 19 volte nell'Oca portando a casa 5 i successi.

Oggi Andrea Degortes vive ad Asciano, nei pressi di Siena, dove gestisce un allevamento di cavalli. Dopo la sua partecipazione al programma Rai di Enza Sampò, lo abbiamo visto partecipare alla quarta edizione del reality show di Rai 2 “ L’Isola dei famosi” nell’edizione del settembre 2006.

Nella prefazione del suo libro “Aceto Re del Pali" l’olbiese Andrea Degortes ha scritto: “ Nessuno al palio di Siena, almeno nei tempi moderni, è riuscito a fare ciò che ho fatto io e anche i miei avversari, se non sono faziosi, non possono che riconoscere che sono stato il migliore di tutti e che difficilmente nascerà qualcun capace di superarmi”.

Io modestamente sono d’accordo con lui, ringraziandolo, credo anche a nome di tutti gli olbiesi, per le gioie e le grandi soddisfazioni che ha regalato alla sua città e a tutta la Sardegna.

Tutte le immagini sono tratte dahttps://www.ilpalio.org che ringraziamo.