Tuesday, 06 May 2025
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Pubblicato il 08 August 2018 alle 18:25
Olbia, 08 agosto 2018 - Le "storie" su Instagram possono rivelarsi dei boomerang, specie se contengono insulti o parole poco piacevoli. Lo sanno bene due giovani turiste romane che, nel giro di poche ore, sono diventate - loro malgrado - protagoniste della condivisione virale di un loro video nel quale esprimevano apprezzamenti poco gentili nei confronti dei sardi.
Il video, caricato tra le stories di Instagram, è stato successivamente caricato su Facebook da un altro utente, dando il via al turbinio dell'indignazione, ma anche dell'insulto facile.
"“Comunque siete proprio poveri, poracci. 40 euro per accompagnarmi a casa. Siete proprio paesani, sardi de me**a evviva Roma. Sti c****i", si sentiva nel video. Le ragazze, che stavano trascorrendo una vacanza nelle vicinanze di San Teodoro, sono state sommerse dalle critiche e dagli insulti, per lo più sessisti e molto pesanti, sia su Instagram che su Facebook.
Le turiste hanno poi pubblicato una serie di video in cui hanno espresso le loro scuse nei confronti del popolo sardo, spiegando l'accaduto: l'insulto non era riferito ai sardi in generale, ma a qualcuno che - come sembra di capire dal primo video - avrebbe chiesto loro un corrispettivo in denaro giudicato alto per fare poca strada.
Alla fine, l'account Instagram protagonista del video è stato reso privato mentre il video su Fb è stato cancellato perché la situazione stava sfuggendo di mano. L'obiettivo, in un certo senso, è stato raggiunto: l'indignazione del popolo sardo è arrivato a destinazione (accompagnata, però e purtroppo, da una marea ingiustificata di insulti misogini e sessisti).
Due, però, sono gli insegnamenti di questa storia: il primo è che prima di pubblicare un video che contiene un qualsiasi genere di sfogo è bene pensarci non una, ma dieci volte, perché le conseguenze possono essere inaspettate, imprevedibili e poco piacevoli; il secondo insegnamento è che il passo tra una sana indignazione e una "gogna" mediatica è molto breve ed è costellato da uno tsunami di insulti che non ci rendono certamente migliori.
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