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Addio a Sandra Milo: l'attrice e musa di Fellini aveva 90 anni

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Addio a Sandra Milo: l'attrice e musa di Fellini aveva 90 anni
Addio a Sandra Milo: l'attrice e musa di Fellini aveva 90 anni
Giada Muresu

Pubblicato il 29 January 2024 alle 11:30

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Italia. È venuta a mancare Sandra Milo, poliedrica artista del cinema, della musica e della televisione, che ha celebrato il suo novantesimo compleanno nel 2023. La notizia della sua scomparsa è stata confermata dalla famiglia, precisando che Sandra, soprannominata affettuosamente Sandrocchia da Federico Fellini, si è spenta nella sua casa, circondata dall'affetto dei suoi cari, in conformità con le sue volontà. 

Questo il post pubblicato dai tre figli Ciro, Debora, Azzurra: "Oggi alle 8:25 del mattino nostra madre è venuta a mancare. Ci ha lasciato serenamente, addormentandosi nel suo letto, nel modo in cui ci aveva espressamente richiesto., circondata dal nostro amore e da quello dei suoi amati cani Jim e Lady. Vi chiediamo di rispettare il nostro immenso dolore e di pregare per la sua anima, rivolgendole un pensiero di luce".

Sandra Milo è stata una delle attrici più amate del panorama cinematografico italiano, emergendo come una figura di spicco negli anni sessanta e guadagnandosi il titolo di musa di Federico Fellini. Nata con il nome di Salvatrice Elena Greco il 11 marzo 1933 a Tunisi, ha ottenuto il suo primo ruolo di rilievo nel 1959 con "Il generale Della Rovere", diretto da Roberto Rossellini, interpretando il ruolo di una prostituta accanto a Vittorio De Sica. Un ruolo simile è stato successivamente ricoperto l'anno successivo in "Adua e le compagne" di Antonio Pietrangeli. Ha poi recitato come protagonista accanto a Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni nel film "Fantasmi a Roma" sempre di Pietrangeli. Nel 1962, è tornata sul grande schermo con "Il giorno più corto" di Sergio Corbucci, condividendo la scena con Toto', Eduardo e Peppino De Filippo, Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi.

L'incontro determinante con Fellini l'ha resa protagonista di due capolavori indimenticabili: "8½" del 1963 e "Giulietta degli spiriti" del 1965. La sua carriera luminosa e versatile ha contribuito in modo significativo alla ricchezza del cinema italiano.