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Turismo, pochi gli stagionali disponibili: "l'incertezza ammazza la pianificazione e disincentiva i lavoratori"

Il punto di CISL Gallura sulla mancanza di stagionali lamentata dagli imprenditori

Turismo, pochi gli stagionali disponibili:
Turismo, pochi gli stagionali disponibili:
Camilla Pisani

Pubblicato il 11 June 2021 alle 06:00

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Olbia. La crisi degli stagionali è materia scottante, nelle ultime settimane: l’analisi del problema è complessa, sfaccettata, e presenta non poche insidie dal punto di vista interpretativo; c’è chi attribuisce la scarsità di lavoratori disponibili al reddito di cittadinanza, chi denuncia le condizioni contrattuali inadeguate. La posizione di Cisl Gallura è netta, ed individua alcuni macro argomenti come matrice del problema: “La situazione, rispetto agli anni scorsi, è diversa, già a partire dal fatto che in Gallura la stagione iniziava a Pasqua per finire ad ottobre, dando così agli stagionali la possibilità di lavorare per sei mesi l’anno. Ora è tutto stravolto, perché come sindacato stiamo registrando molte dimissioni e percepiamo che il quadro sta cambiando di moltissimo; il netto accorciarsi della stagione, unito alla mancanza di programmazione rispetto alle assunzioni, sta facendo sì che l’incertezza stia riverberando anche sui lavoratori, che se prima già da gennaio avevano già certezza dell’assunzione, adesso si trovano in una situazione di forte precarietà. Molti gruppi importanti hanno iniziato con le aperture a giugno, e con pochissime strutture; l’incertezza è minore rispetto all’anno scorso, ma comunque presente, in virtù anche dell’andamento della campagna vaccinale, che influenza le presenze non solo estere ma domestiche. La mancata programmazione determina a cascata che il lavoratore, non avendo risposte, si adopera diversamente cercando altre soluzioni; esiste una parte residuale, una percentuale bassissima di persone che non avendo garanzia di trovare un’occupazione che generi una Naspi sufficiente a coprire l’inverno, optano per il reddito di cittadinanza, a fronte magari di offerte ritenute inadeguate. I lavoratori devono essere pagati secondo le tabelle retributive dei contratti collettivi, ma abbiamo moltissime segnalazioni sul fatto che avvenga il contrario; il professionista va pagato secondo le sue competenze e secondo la qualità che può assicurare alla struttura, non cavalcando la crisi ribassando gli stipendi. Purtroppo alcuni pensano di poter fare delle offerte al ribasso, e questo sta incidendo sulla possibilità di trovare dei professionisti” spiega Mirko Idili, segretario di Cisl Gallura. Altro tema battuto dal sindacato è quello relativo alle competenze ed alla formazione, che va aggiornata per garantire un turismo sempre più di qualità: “mancano figure, che non vengono formate né negli istituti alberghieri né in ambito universitario, ma che sono necessarie per un’offerta turistica specializzata; proprio per colmare questo vuoto di competenze, in Gallura abbiamo spinto, come Cisl, nella costituzione di un Istituto Tecnico Superiore, nelle sedi di Olbia e di Tempio Pausania. L’istituto si chiama Fondazione Its turismo e attività culturali Sardegna e si tratta di un percorso di formazione post diploma promosso dalla Regione, dai Comuni e da diversi partner privati. L’Its nasce con l’intento di partecipare attivamente alla formazione di competenze specialistiche nell’intero comparto turistico regionale, coltivando figure professionali adeguate alle esigenze del contesto economico, effettuando una puntuale analisi del fabbisogno formativo necessario al mondo produttivo e alimentando il network della Fondazione ITS con la costituzione di partenariati partecipanti ai bandi regionali, nazionali ed europei rivolti allo sviluppo e all’internazionalizzazione delle imprese, alla ricerca e all’innovazione” dichiara Idili. In conclusione, quello che emerge è la necessità per i professionisti di affidarsi ai Centri per l’Impiego, rendendosi in questo modo visibili come lavoratori, continuando ad intraprendere percorsi di formazione continua, aggiornando le proprie skill e le proprie abilità; d’altra parte, gli imprenditori devono facilitare questa formazione, rendendosi disponibili anche a livello di strutture, ma soprattutto prendendo coscienza dell’assoluta importanza di retribuire il giusto, evitando la svalutazione sistematica dei professionisti, assicurando dignità economica all’immenso capitale umano costituito dal settore dei lavoratori stagionali.