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Terrata: torrente 'tombato' nella relazione Technital

L'analisi dell'azienda specializzata che ha creato il "Piano Nizzi"

Terrata: torrente 'tombato' nella relazione Technital
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 June 2021 alle 06:00

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Golfo Aranci. Nella lottizzazione Terrata, nella quale sono state sequestrate 11 villette qualche giorno dai Carabinieri, ci sono due corsi d'acqua e alcuni tratti sono 'tombati'. E' scritto nero su bianco dall'ingegner Simone Venturini della Technital in una relazione a corredo della delibera numero 3 del Comitato istituzionale dell'Autorità di Bacino della Sardegna approvata il 23 ottobre 2020 che elimina una fascia di rispetto, quella del fiume a Sud.  Tale relazione, che nel frontespizio ha come proponente non il Comune di Golfo Aranci bensì la società che ha costruito le ville, illustra in 41 pagine perché si possono togliere le fasce di tutela in tale area e quali opere sono state realizzate. Lo studio è molto completo, esaustivo e di facile comprensione: si trova allegato alla delibera sul sito istituzionale dell'Autorità di Bacino. "Si precisa come gli interventi di urbanizzazione legati all’iniziativa edilizia Torre Terrata siano stati autorizzati e realizzati tutti antecedentemente alla redazione del PAI della Regione Sardegna e in particolare siano stati autorizzati e realizzati tutti prima dell’evento alluvionale denominato Cleopatra - spiega la relazione a pagina 5 -. Inoltre, con riferimento alle opere idrauliche in esame, si precisa che è stata verificata l’effettiva esistenza di autorizzazione da parte del Servizio Forestale Regionale della Regione Autonoma della Sardegna, con Determinazione n. 973 del 06.08.2007, ai sensi dell’art. 7 del R.D.L. 30.12.1923, n. 3267. Tale determinazione autorizza la trasformazione del terreno oggetto di studio, sottoposto a vincolo idrogeologico". Il piano di lottizzazione denominato dal Puc di Golfo Aranci "Torre Terrata" è attraversato da due torrenti (individuati dal reticolo idrografico regionale) che fondamentalmente "cingono" la lottizzazione delle ville.  La relazione della Technital si addentra molto nella descrizione delle opere di urbanizzazione primaria: leggendola si scopre che mentre il fiume Nord non ha subito grosse modifiche, quello Sud ha subito delle leggere modifiche all'asse di drenaggio. Il sistema di drenaggio dell'intera lottizzazione è capillare ed è composto da fossi e cunettoni, tubazioni di drenaggio, rete di drenaggio delle piattaforme stradali e punti di scarico. Tutto questo sistema, spiega la relazione, insieme al tipo di muretti realizzati (o ai marciapiedi) consentirebbe all'acqua di scendere a valle senza intoppi. In particolare, continua la relazione della Technital, ci sono tre tratti di sedime tombati: uno con diametro 1000, uno con doppia tubazione 500, un altro con doppia tubazione da 1000. I tratti con l'unica tubazione da 1000, quelli più lunghi, sono due: primo tratto del fiume Nord in corrispondenza con una strada, secondo tratto del fiume Sud che costeggia una strada di lottizzazione. Il resto sono piccoli tratti. Secondo la relazione, non servono né fasce tampone né fasce di tutela: nel primo caso perché "l'asse dei corsi d'acqua non costituisce habitat particolare da preservare", nel secondo caso perché "essi sono facilmente raggiungibili dalle strade di lottizzazione. Essi infatti, come detto sono costituiti da cunettoni ai lati delle strade e la loro praticabilità è ovunque garantita. I tratti tombati sono di breve lunghezza, dotati di pozzetti di ispezione e perciò anche per questi non ricorre la necessità di prevedere fasce di tutela". Le simulazioni presenti nella relazione sono state fatte con un tempo di ritorno pari a due anni. Due le conclusioni in base alle caratteristiche delle opere realizzate e dello studio: i corsi d'acqua oggetto di analisi non presentano elementi residui di valenza ambientale; i corsi d'acqua oggetto di analisi non presentano elementi di pericolosità idraulica.