Wednesday, 30 April 2025
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Pubblicato il 30 April 2025 alle 11:40
Una giustizia che non funziona più, cittadini che rischiano di pagare due volte lo stesso tributo, e una categoria professionale che, pur tra mille difficoltà, decide di fermarsi.
Gli avvocati del Foro di Tempio Pausania hanno proclamato tre giornate di astensione dalle udienze — il 28, 29 e 30 aprile 2025 — per denunciare la drammatica situazione del Tribunale e dei servizi giudiziari del circondario. È quanto deliberato il 14 febbraio scorso durante l’assemblea forense svoltasi a Olbia.
Le ragioni sono molteplici e profonde. In primo luogo, la gestione del settore civile, dove "alcuni ruoli conoscono, all'attualità, rinvii all'anno 2031 inoltrato" e "le prime udienze di comparizione delle parti si tengono sino a 3 anni dopo l'iscrizione a ruolo". I tempi per ricevere una decisione o un esito d’udienza possono allungarsi per mesi, "addirittura in anni", e anche le cause che richiederebbero urgenza — come i procedimenti cautelari o possessori — vengono trattate con tempistiche ordinarie che "frustrano le loro intrinseche esigenze di celerità".
Nel settore penale, pur a fronte di un "sensibile miglioramento quantitativo dei risultati negli ultimi anni", gli avvocati lamentano un "accesso difficoltoso alle cancellerie e quindi ai fascicoli dibattimentali", la "insufficiente implementazione dei sistemi informatici" e "una gestione delle udienze poco efficiente dal punto di vista della scansione temporale".
Ma c’è una seconda emergenza che coinvolge direttamente anche i cittadini: la richiesta pendente di circa 1.300 tagliandi di contributi unificati e marche da bollo, per un importo stimato di almeno 1,5 milioni di euro. Secondo quanto riportato nel documento dell’assemblea, "né i cittadini né chi li ha assistiti possono avere responsabilità tali da essere costretti a dover pagare una seconda volta un tributo che sono sicuri di avere già versato", e questo nonostante "documentazione comunque presente agli atti dei singoli fascicoli", ritenuta insufficiente per "motivi che esulano dal loro controllo".
La situazione — spiegano gli avvocati — è aggravata da anni di carenze strutturali, da un "turn-over dei Magistrati ormai da anni di gran lunga superiore alla media nazionale" e da una dotazione organica definita "oltre la soglia critica". Di fronte a tutto ciò, la categoria forense ha deciso di lanciare un segnale forte ma responsabile.
"Pur consapevoli delle difficoltà oggettive dell'Ufficio", scrivono gli avvocati, "riteniamo di dover protestare perché la situazione in cui ci troviamo a lavorare venga portata all'attenzione di chi di competenza", ribadendo la propria disponibilità al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni.
L’astensione sarà organizzata in modo da "arrecare meno disagio possibile ai propri rappresentati", evitando di bloccare processi già fissati. Le prime due giornate saranno dedicate alle problematiche generali del tribunale, mentre la terza riguarderà "la questione relativa alla richiesta dei tagliandi dei Contributi Unificati e delle marche da bollo".
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