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Pubblicato il 27 March 2020 alle 14:13
Olbia, 27 marzo 2020 - L'emergenza Covid-19 ha di fatto costretto a un ripensamento totale della sanità regionale in particolare nel Nord Sardegna, dove si sono registrati il maggior numero di casi positivi tra sanitari.
Ben 106 operatori sono stati contagiati dal Sars-Cov-2 nel territorio della Provincia di Sassari che comprende anche la Gallura.
15 di questi sono operatori del Giovanni Paolo II di Olbia che ha avviato uno screening a tappeto di tutta la struttura: dipendenti e pazienti.
Mentre uno degli operatori sanitari positivi è stato trasferito a Sassari già nei giorni scorsi, la positività degli altri 14 ha costretto l'ospedale a una ferrea riorganizzazione.
Medicina, Ortopedia e Chirurgia sono ancora chiusi in attesa di conoscere l'esito totale dei tamponi e della sanificazione.
Il Centro Trasfusionale ha riaperto i battenti senza problemi: le terapie ai talassemici proseguono senza intoppi, così come le donazioni (a tal proposito: torniamo a donare).
Dialisi funziona regolarmente così come l'Utic. Rianimazione, il reparto dove si è registrato il primo caso di Covid+, ha riaperto parzialmente con 3 posti letto.
Per i 4 pazienti risultati positivi presenti nell'ospedale è stata creata un'area apposita dove ricevono assistenza e cura.
Si tratta di un modulo isolato dagli altri reparti che rimarrà attivo anche quando i 4 pazienti presenti verranno trasferiti.
L'ospedale civile di Olbia non è un "Covid Hospital", ma dovrà essere pronto a ogni evenienza: ecco perché il modulo non verrà "smantellato" con il trasferimento dei 4 pazienti, ma rimarrà attivo.
Per contro, uno dei pazienti negativi al Sars-Cov-2 della Rianimazione - dopo essere stato isolato da quelli positivi per essere messo in sicurezza - è stato trasferito a Carbonia qualche giorno fa: è ancora ricoverato e sottoposto alle cure dei medici del Sirai.
La situazione sta lentamente tornando alla normalità, ma si attendono ancora i risultati di molti tamponi e da questi risultati dipenderà l'evoluzione della riorganizzazione dell'Ospedale olbiese i cui operatori, giova ricordarlo, non hanno mai smesso di lavorare.
Se il Giovanni Paolo II dovrà tenere un modulo "Covid" per ogni evenienza, il punto di riferimento per il Sars-Cov-2 sarà il Mater Olbia che metterà a disposizione molto della sua struttura: non solo i 13 posti in terapia intensiva, ma anche un "Reparto Malattie infettive" ex novo, appositamente creato per l'emergenza.
A guidare la "conversione" del Mater in Covid hospital sarà il dott. Stefano Vella specializzato in Malattie Infettive e Medicina Interna.
Vella ha un curriculum stellare: tra le altre cose è stato direttore del Dipartimento del Farmaco all'ISS, dirigente di ricerca del Laboratorio di Virologia ISS, direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale ISS e presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco.
Vella farà anche parte del nuovo comitato scientifico della Regione Sardegna che verrà attivato a breve. In sostanza, l'isola sta cercando di prepararsi a un eventuale picco.
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