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Cronaca

Ospedale Olbia, Cgil/Cisl/Uil: "percorso Covid incrocia Laboratorio Analisi e pazienti esterni"

Ospedale Olbia, Cgil/Cisl/Uil:
Ospedale Olbia, Cgil/Cisl/Uil:
Olbia.it

Pubblicato il 30 November 2020 alle 18:06

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Olbia, 30 novembre 2020 - All'attenzione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore Funzione Pubblica torna la sanità e in particolare quella di Olbia. Si parla dei cosiddetti "percorsi Covid": cioè quei percorsi che, all'interno di un ospedale, servono a sanitari e pazienti positivi per spostarsi da un'area all'altra senza incrociare il cosiddetto "percorso pulito", quello che usano pazienti non Covid e relativi operatori. Secondo quanto rilevato dalla Cgil, all'Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, il percorso "sporco" per Covid pediatrico intersecherebbe dei luoghi che dovrebbero essere "puliti", cioè non Covid.

"Sembra che l’improvvisazione sia diventata l’asse portante della Direzione della Ats e della Direzione della Assl n2. nella gestione della pandemia che sta investendo la Gallura. A questa nota evidenza, c’è da aggiungere la completa assenza di tutte le regole dettate dai Protocolli Condivisi per la sicurezza con la mancata costituzione dei Comitati di Verifica e conseguenti scelte che spesso sono da catalogare come estemporanee. Abbiamo un esempio eclatante: è di ieri la notizia “che ci è stata segnalata" della predisposizione dei percorsi Covid per i pazienti della pediatria, con un itinerario che si dipana tra i corridoi del Laboratorio Analisi, incrociando i luoghi dedicati ai pazienti esterni (circa 100 persone al giorno tra pazienti Tao e pazienti che effettuano prelievi sanguigni), parliamo di pazienti a rischio come immunodepressi, pazienti oncologici, donne in gravidanza oltre al personale in servizio che è ben consapevole dei rischi che comporta una situazione del genere. Pertanto riteniamo utile e indispensabile in contesti come questi individuare percorsi completamente puliti per una maggiore tutela delle persone con a patologie a rischio. Quindi una scelta discutibile che può mettere in difficoltà pazienti, utenti e lavoratori", scrivono Luisella Maccioni (Cigl Fp), Alma Viola (Fp Cisl), Margherita Canu (Uil Fpl)

I tre sindacati criticano anche la scelta della Regione sul Mater Olbia: "Altra scelta discutibile, ma questa volta a totale carico del Presidente della Regione Sardegna Solinas e dell’Assessore alla Sanità Nieddu, è quella di aver attribuito al Mater Olbia la funzione di Ospedale Covid, con squilli di trombe e di fanfare, per poi scoprire, per voce della stessa dirigenza aziendale, che non possono operare in quanto non hanno Anestesisti e altro personale specializzato. D'altro canto ci ritroviamo gli ospedali pubblici non covid che hanno le cosi dette aree grigie occupate con. pazienti covid, con permanenza anche oltre i 10 giorni ,e cosi come i reparti che hanno posti letto occupati da pazienti covid. Al contrario chi dovrebbe accoglierli non è in grado allo stato attuale di farlo. Ci domandiamo fino a quando questa dirigenza regionale e aziendale può abusare della pazienza dei galluresi".