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Olbia, Web-Roch, la radio sociale dell’inclusione e delle passioni

Ecco “Community” e “CineNat” i programmi radiofonici condotti da Natasha Tawadros

Olbia, Web-Roch, la radio sociale dell’inclusione e delle passioni
Olbia, Web-Roch, la radio sociale dell’inclusione e delle passioni
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 17 March 2024 alle 06:00

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Olbia. Web-Roch, la web radio sociale del Community Hub, diventa sempre più popolare e il nuovo palinsesto si sta rivelando una delle tante proposte vincenti della giornalista Maria Pintore, direttrice del progetto e punto di riferimento indiscusso per i collaboratori speaker e tecnici, da lei debitamente formati durante i vari corsi d’accesso e supportati nella realizzazione dei vari programmi radiofonici ideati sinergicamente.

Nella nuova programmazione si riconferma il seguitissimo “Community” – tra i primi programmi andato in onda – condotto dall’eclettica Natasha Tawadros che, oltre alle sempre più evidenti capacità di speaker, grazie al grande impegno e pratica costanti, vanta anche competenze in ambito tecnico nel montaggio dei format e che, di recente, ha ampliato il suo raggio d’azione con una nuova ed originale trasmissione tutta per gli appassionati di Cinema, dal titolo “CineNat” – da un simpatico gioco di parole che richiamasse anche la sua identità e fosse a lei riconducibile immediatamente.

Natacha si è rivelata una risorsa per Web-Roch: il suo percorso di studio, la conoscenza di più lingue, la sua voglia di fare, hanno reso possibile la nascita di “Community”, un programma unico nel suo genere. Olbia si propone come città dell'accoglienza e Community mette in pratica questa caratteristica. Natacha accoglie, mette a proprio agio e tocca le corde del ricordo nei suoi ospiti. Il programma è seguito anche all'estero, dai parenti e dagli amici dei protagonisti delle diverse puntate. “CineNat” è invece la passione per il grande schermo che diventa format radiofonico e, con quel leggero accento francese, Natacha è diventata ormai affettuosamente riconoscibile” spiega la Pintore.

Natasha, di origini francesi, approda al mondo della radio dopo aver percorso la strada cinematografica. Con alle spalle studi in Scienze della Comunicazione e Arte dello Spettacolo, laureata in “Cinema e audiovisivo”, un anno fa viene a conoscenza degli imminenti corsi di formazione sulla radio promossi dal Community Hub e, incuriosita, decide di iscriversi. Inizia così questa nuova avventura che, nonostante le insicurezze iniziali dettate dalla sua timidezza caratteriale, la porta ad innamorarsi di questo mondo e a mettersi in gioco per non fermarsi più. “Ho fatto parte del primo gruppo di formazione ed è stata un’esperienza indimenticabile. Il corso è stato tenuto da un’appassionata della radio – Maria Pintore – che è riuscita a trasmettermi una passione che mi sta aiutando anche a superare limiti e insicurezze nella vita di tutti i giorni. – Racconta Natasha e continua – I non addetti ai lavori potrebbero pensare che parlare in radio sia semplice, ma non è così: il microfono tradisce ogni emozione e comporta anche una grande responsabilità. Inoltre non c’è immagine che possa aiutare ad esprimersi. Nel mio caso, nonostante parli correntemente diverse lingue, la difficoltà è stata maggiore per il fatto di non potermi esprimere nella mia lingua madre e, a volte, di dover interagire con persone che avessero poca dimestichezza con l’Italiano, ma è stata una bella sfida che rifarei altre mille volte. Maria, la mia maestra, è stata fondamentale in questo percorso perché mi ha incoraggiata sin dal primo giorno, facendomi guadagnare fiducia in me stessa. Lei è così: quando ti vede in difficoltà non ti abbandona; nella sua professionalità, se intravede un possibile potenziale, non ci rinuncia. Ha il grande dono della condivisione ed è capace di mettere a disposizione persino i suoi segreti pur di formare dei professionisti della radio. Credo che nella vita in generale, e specialmente in questo settore, sia indispensabile avere una persona che creda in noi e ci spinga a superare i nostri limiti. Io ho avuto la fortuna di trovare questa figura in Maria Pintore, a cui sarò sempre grata per la grande opportunità che mi ha regalato, di “fare radio” - da intendersi in maniera onnicomprensiva e, in definitiva, anche familiare, perché Web-Roch è diventata ormai una squadra, un gruppo affiatato e quasi realmente una famiglia”.

La radio ha dato a Natasha anche l’occasione di rispolverare la sua vecchia passione per il cinema e di farne una trasmissione ad appuntamento settimanale. Riferisce infatti Natasha: “CineNat” è stato entusiasmante ritornare alle origini, unendo le mie passioni in un unico programma radiofonico. Quando Maria mi ha proposto questo nuovo format, non ci ho pensato sù neanche un secondo e ho detto subito di sì. CineNat parla dei retroscena e delle curiosità dei film; delle tante cose che stanno dietro le immagini. Spesso anche come viene girato è molto interessante: c’è un lavoro dietro che non ci si aspetta. Molti film sono tratti da libri e per scrivere le sceneggiature, è necessario apportare delle modifiche per rendere visibile una pagina. Nelle diverse puntate sto presentando i film che hanno fatto la storia del cinema e alcuni dei registi protagonisti nella scena internazionale. Avendo fatto questo studio, non guardo mai un film da semplice spettatrice, ma mi diverto a scovare dettagli che ai più sfuggono. Con CineNat ho voluto mettere queste curiosità a disposizione dei radioascoltatori che ci seguono”.

Tuttavia, il grande cavallo di battaglia della speaker rimane “Community”, il programma radiofonico che potrebbe definirsi l’icona più emblematica non solo di Web-Roch, ma dello stesso intero progetto del Community Hub, in quanto cassa di risonanza a più alta frequenza dei valori e degli ideali che ne costituiscono le fondamenta. Obiettivo primario della trasmissione è infatti quello di creare una comunità più inclusiva, a partire dall’incontro e dalla conoscenza reciproca fra autoctoni e stranieri presenti sul territorio, dando a questi ultimi spazio, voce e modo di palare di sé e delle loro tradizioni, per abbattere sempre di più i muri della diffidenza, dei pregiudizi e dell’indifferenza, e per stringere invece legami significativi basati sul rispetto e l’accoglienza, costruendo ponti interculturali. E Community, dati i presupposti, con una novella speaker francese che intervista altri stranieri (non sempre abituati a parlare in pubblico e quasi mai davanti ad un microfono) nonostante le varie difficoltà linguistiche e comunicative, è la prova che l’incontro tra persone provenienti da ogni parte del mondo e appartenenti a culture differenti non solo è possibile, ma rappresenta una splendida occasione di crescita ed arricchimento reciproco, capace di portare frutti di pace, collaborazione ed unione in una società frammentata e sempre più ripiegata in sé stessa. Questa trasmissione ha un valore inestimabile perché offre l’opportunità di superare i limiti dettati dalle differenze e di ammirare la bellezza e l’originalità della diversità.

Finora Natasha ha intervistato più di 20 rappresentanti di comunità straniere provenienti da tutto il mondo e, ogni puntata di Community, è stata una grande occasione di conoscenza reciproca, sano confronto e scoperta di nuove culture, etnie e tradizioni. “Il bello di questa trasmissione è che, a partire da un dialogo sereno, aperto e non giudicante si ha l’opportunità di conoscere l’altro in modo genuino, senza pregiudizi, a partire da ciò che egli vuole raccontare e condividere della sua storia, spesso travagliata e segnata dalle difficoltà legate all’immigrazione, ma anche dettate dalle situazioni socio-politiche estere (talvolta drammatiche come la guerra), o dalla nostalgia della propria terra d’origine. – Afferma la speaker e conclude – Per condurre un programma radiofonico di tale portata sociale, occorre sviluppare molta empatia e delicatezza ed essere consapevoli della grande responsabilità che comporta intervistare persone provenienti da altre realtà nel massimo rispetto e nell’accoglienza incondizionata, affinchè, messe a loro agio, si sentano libere di esprimersi e di regalarci un pezzetto di loro e di ciò che, magari dall’altra parte del mondo, hanno portato qui con sè per condividerlo con noi”.