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Olbia, la giovane documentarista Cinzia Puggioni approda su Amazon Prime: ecco i suoi ultimi lavori

Ritratto di un brillante talento olbiese, che si divide tra Roma e Parigi lavorando a video produzioni internazionali

Olbia, la giovane documentarista Cinzia Puggioni approda su Amazon Prime: ecco i suoi ultimi lavori
Olbia, la giovane documentarista Cinzia Puggioni approda su Amazon Prime: ecco i suoi ultimi lavori
Camilla Pisani

Pubblicato il 09 June 2021 alle 06:00

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Olbia. Cinzia Puggioni è una giovane regista e produttrice di documentari: nata ad Olbia, si laurea in Scienze Politiche a Firenze e, seguendo la grande fascinazione per la Ville Lumière, a 25 anni la sceglie come “base”, iniziando a lavorare per testate giornalistiche internazionali come Ap, M6, Al Arabiya, Cnn, Vice, Tf1.

Dividendosi tra Roma e Parigi, attualmente lavora alla produzione di documentari focalizzati su temi come identità, traffico di droga, criminalità organizzata e politica internazionale. Il suo esordio risale a qualche anno fa, quando realizza Su Battileddu, una produzione nata sulla scia dell’interesse della Puggioni per i riti arcaici ed il teatro di Artaud (la sua tesi di laurea  in Media e giornalismo verteva proprio sui riti dionisiaci in Sardegna e il Teatro della crudeltà di Artaud): il documentario viene proiettato alla Melkark Gallery di Parigi, ed analizza appunto Su Battileddu, simbolo del carnevale di Lula, che per certi versi è quello che più si avvicina al teatro di Artaud.

“Esiste nel cuore della Sardegna una subregione chiamata Barbagia, in cui la vita è scandita dai ritmi stagionali e ruota intorno alle feste solstiziali, all’attività agro-pastorale, alla voce del popolo. L’isolamento geografico ha permesso la conservazione di riti antichi, come quelli che avvengono durante il carnevale sardo, denominato Carrasegare” questa la suggestiva sinossi del documentario, vera chicca per gli appassionati di culture antiche e riti tradizionali.

Recentissima è, invece, la collaborazione con Nuseir Yassin, influencer arabo-israeliano, che con il suo progetto Nas Daily racconta, tramite spettacolari video, la bellezza delle comunità umane e di alcuni personaggi dalla storia eccezionale: uno di questi è Tonino Bertoleoni, il mitico re di Tavolara, che Yassin ha voluto fortemente come protagonista di uno dei suoi lavori; a produrre il video, proprio Cinzia Puggioni, la quale ha saputo raccontare l’incredibile vissuto di Bertoleoni, sullo sfondo dei magnifici paesaggi di Tavolara.

“La scelta di questo personaggio è derivata dalla sua scoperta, da parte del team di Yassin, di un documentario della BBC nel quale si accennava alla storia del re di Tavolara; essendo Nas Daily un canale in cui si ricercano sempre tematiche allegre, ispiratrici, positive -che ritengo del tutto adatte a questo momento storico difficile-, Tonino Bertoleoni ci è sembrato un ottimo personaggio. Sia lui che la sua famiglia si sono dimostrati estremamente carini e disponibili, e la bellezza di Tavolara ha fatto il resto, tanto che dal momento della pubblicazione sono arrivati svariati commenti di persone desiderose di visitare il ‘regno’, un ottimo veicolo di promozione turistica, anche se involontario” racconta la regista.

Tra gli ultimi progetti a cura della giovane produttrice, The Brown Heart of Asia: il suo primo documentario integrale girato tra Asia centrale (Iran, Tagikistan) ed Italia, la cui uscita è prevista a breve su Amazon Prime.

“The Brown Heart of Asia è un trittico che ci porta storie umane, da tre paesi con tre religioni diverse, tre culture diverse ma una droga comune: l'eroina. La prima parte è dedicata all'Asia Centrale: Tagikistan, alla scoperta della sua geografia e situazione sociale e capillarità dell'eroina, e Bam (Iran), attraverso l'abuso di eroina dopo il terremoto e il traffico internazionale dall'Afghanistan; la terza parte riguarda l'Italia e l'operazione Blue Moon, durante la quale l'eroina è stata venduta a prezzi estremamente bassi per fermare le proteste dei giovani legate al crescente spettro del comunismo italiano” queste, in breve, le tematiche cardine del documentario, che racchiude una semplice ma fondamentale questione: il traffico dell’eroina è una questione di Stato?

Le produzioni di Cinzia Puggioni sono di innegabile qualità, apprezzate e premiate a livello internazionale: la regista è risultata vincitrice, infatti, a diversi festival di settore, tra cui il Babel film festival (come miglior autore), il Festival Internacional de Documental Etnográfico de Sobrarbe in Spagna, il Wave Awards Festival in California; la sua cifra è estremamente colta, densa, evocativa ma allo stesso tempo tagliente. Evidente la sua passione per il taglio cronachistico, probabile eco della sua formazione giornalistica e del suo interesse per la cronaca di guerra, scenario poi abbandonato man mano che l’esperienza nella video produzione documentaristica aumentava, portandola in giro per il mondo: Cinzia Puggioni è, al di là di ogni retorica, un talento brillante, un fiore all’occhiello per Olbia; una giovane professionista che ha saputo ritagliarsi ali del tutto conformi al suo nutrito iter formativo, facendo delle sue radici nutrimento per la creatività e l’esplorazione culturale, costruendo ponti tra luogo natìo e globo, e per dirla un po’ con Calvino, tenendo ben presente l’universo, per non perdere di vista le proporzioni.