Thursday, 11 September 2025
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Pubblicato il 11 September 2025 alle 12:00
Olbia. La nostra città si prepara ad accogliere un evento musicale dal sapore di storia: i Collage, gruppo icona della scena italiana che il prossimo 13 settembre saliranno sul palco della Festa della Sacra Famiglia, alle ore 21:30. L'evento è promosso dalla R&G Music di Gianni e Renato Piccinnu, confermando Olbia come palcoscenico privilegiato per spettacoli di rilievo nazionale e per una musica capace di restare nel cuore nel tempo.
Per la prima volta, la storica formazione olbiese incrocia i riflettori della scena locale in occasione di una cornice tanto cara quanto significativa: la piazza che oltre mezzo secolo fa ha visto nascere l'avventura musicale di quattro giovani talenti della città. La serata promette di essere un viaggio emozionale tra passato e presente, tra i successi che hanno accompagnato intere generazioni e le nuove sonorità sperimentate dall'attuale lineup.
La genealogia dei Collage racconta una storia di traguardi e di pellegrinaggi musicali: dall'incontro con Paoluccio Masala che li vide partecipare a Castrocaro nel 1976 con "Due ragazzi nel sole" e vincere, al trampolino di lancio verso il Festival di Sanremo. Il 1977 li vide protagonisti con "Tu mi rubi l'anima", aprendo la strada a una serie di singoli diventati classici come "Piano piano m'innamorai di te", "Concerto d'amore" e "Stelle di carta".
L'eco del successo li accompagnò attraverso nuove edizioni di Sanremo, reinterpretazioni in spagnolo dei propri brani e tournée world-wide, testimoniando una carriera in costante evoluzione.
I Collage continuano a viaggiare tra sonorità classiche e incursioni moderne, proponendo uno spettacolo in cui aleggia storia e invenzione, capace di coinvolgere pubblico di ogni generazione. E Olbia non fa eccezione: centinaia di appassionati, amici di vecchia data e nuovi ascoltatori si ritroveranno in una cornice di festa popolare, con l'energia di una band che resta tra le colonne portanti della musica italiana.
A guidare l'ensemble resta Tore Fazzi, frontman e unica presenza superstite della formazione originaria, pronto a riaccendere la miccia dei ricordi proprio in quella stessa piazza che ha segnato l'inizio di una lunga parabola artistica. Ma il cuore del grande musicista a quanto pare non batte solo al ritmo della musica. Infatti per la data olbiese il frontman dei Collage ha mostrato una grande sensibilità verso la sua gente e verso quelle che possono essere le emergenze che il quotidiano ci pone inaspettatamente. Ecco quindi che attraverso i social è stato lanciato un accorato appello per la raccolta di sangue che l'Avis ha organizzato in concomitanza con il concerto: “Vi voglio chiedere una cosa, vediamo se riconoscete questa canzone. La sentirete il 13 settembre alla Sacra Famiglia. Ma vi voglio dire una cosa più importante: al mattino ci sarà una raccolta di sangue per l’Avis, quindi siete tutti invitati a venire nel piazzale per la raccolta di sangue. Ci saremo anche noi“. Poi ecco che al nostro incontro Fazzi mostra il suo sorriso di sempre e quel piglio di allegria sul volto, che lo rende unico e iconico.
Nel vostro nuovo capitolo discografico avviato nel 2022, come state integrando l’eredità del repertorio degli anni ’70?
"Dopo i primi successi degli anni '70 e '80 c'è stata la crisi di identità culminata nel 2002 con un disco dai sapori jazz e blues. La strada definitiva è arrivata con "Non ti dimenticherò" del 2010 che ci ha aperto la strada alle sonorità di "Inconfondibile" del 2018, e gli ultimi singoli "Accanto" e "Rinasco" dimostrano definitivamente che riusciamo continuamente a rinnovare senza rompere con il passato".
Avete citato Londra come culla della rinascita creativa: quali elementi o strumenti nuovi avete inserito nel vostro sound per distinguervi nel panorama musicale italiano odierno?
"Per distinguersi dal panorama musicale odierno, basta usare poco elettronica e suonare strumenti veri e cantare con la doppia voce ed è quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo noi. Posso dire che non facciamo una distinzione esattamente tra Italia e estero perché la nostra italianità sicuramente è importante all’estero e contemporaneamente, cerchiamo invece di dare quel tocco internazionale al nostro sound".
In vista della data a Olbia, come descrivereste l’energia del palco live dei Collage oggi rispetto agli esordi, e quale pezzo del repertorio amate più reinterpretare per la risposta del pubblico?
"L’energia del palco live è arrivata al culmine rispetto ogni sentiamo molta più responsabilità. Mentre agli esordi il successo dipendeva molto anche dai media, dalla televisione, oggi dipende quasi completamente dal pubblico live, e quindi non possiamo assolutamente deluderlo. Fortunatamente questo coinvolgimento emotivo si sta verificando ancora e la risposta del pubblico, arriva soprattutto con musica di "Lei non sapeva fare l’amore" ma anche con delle ma anche con delle parti musicali che abbiamo costruito man mano nel tempo e che rasentano un po’il rock progressive che si integra veramente bene con i nuovi arrangiamenti delle canzoni e che non è facile spiegare a parole bisognerebbe solo ascoltarlo".
Avete citato Londra come culla della rinascita creativa: quali elementi o strumenti nuovi avete inserito nel vostro sound per distinguervi nel panorama musicale italiano odierno?
"Non facciamo una distinzione esattamente tra Italia estero perché la nostra italianità sicuramente è importante all’estero e contemporaneamente, cerchiamo invece di dare quel tocco internazionale al nostro sound".
Guardando al futuro, quali obiettivi avete per i vostri appuntamenti anche in ambito internazionale e come pensate di bilanciare le vostre radici italiane con le nuove influenze musicali nel progetto in corso?
"La cosa più bella dell’attuale progetto che tra l’altro stanno andando avanti ormai da un po’ di anni e che ci divertiamo sia in sala prove, ma soprattutto poi nel live, dove spesso e volentieri travolgiamo tutto quello che avevamo deciso che avevamo preparato perché veniamo presi e colti dalla dal live dalle improvvisazioni e riusciamo a capirci l'un l'altro ci guardiamo ci capiamo al volo. E così vengono fuori le cose che poi fanno divertire tantissimo anche il pubblico, e questa forse una delle delle forze principali dei nostri live degli ultimi anni".
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