Wednesday, 30 April 2025

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Olbia, fratelli Deiana: intense ricerche con elicotteri, sonar e droni

Attivato un imponente dispositivo coordinato dalla Capitaneria di Porto con elicotteri, droni e sommozzatori

Olbia, fratelli Deiana: intense ricerche con elicotteri, sonar e droni
Olbia, fratelli Deiana: intense ricerche con elicotteri, sonar e droni
Andrea Baragone

Pubblicato il 23 April 2025 alle 12:50

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Olbia. Sono iniziate alle ore 19:30 di sabato 19 aprile le ricerche di Giuseppe e Lorenzo Deiana, due giovani diportisti scomparsi durante un’uscita di pesca amatoriale al largo delle coste di Capo Figari. Le operazioni, coordinate tecnicamente dalla Capitaneria di Porto di Olbia e dirette dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, proseguono ininterrottamente da giorni.

Il dispositivo messo in campo ha coinvolto ingenti risorse per centinaia di ore di pattugliamento marittimo lungo un’ampia fascia costiera che si estende dall’Isola di Tavolara fino alla spiaggia di Capriccioli. Le ricerche si sono svolte sia in superficie che in aria, con il supporto di elicotteri, droni, squadre di sommozzatori, veicoli subacquei telecomandati (ROV) e sonar a scansione laterale (Side Scan Sonar).

Oltre alla Guardia Costiera, sono coinvolti anche i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, i Barracelli e la Protezione Civile. Determinante il contributo dei numerosi volontari, che hanno fornito supporto operativo sia lungo le coste sia in mare, permettendo di ampliare in modo capillare il raggio d’azione. La Capitaneria sottolinea che questa ampia partecipazione riflette lo spirito di solidarietà della comunità sarda.

Il centro delle ricerche rimane la zona di Capo Figari, abitualmente frequentata dai due giovani fratelli per le uscite di pesca. Qui sono stati rinvenuti alcuni oggetti personali, riconosciuti dai familiari e ritenuti compatibili con la loro presenza.

Le attività investigative si sono articolate su diversi fronti: tracciamento dei telefoni cellulari (agganciati l’ultima volta alle celle di Nodu Pianu e Posada), interviste ai responsabili degli approdi diportistici e agli equipaggi delle imbarcazioni in transito nel golfo di Olbia, analisi dei profili social e collaborazione diretta con i familiari. Fondamentale anche il contributo degli operatori portuali e degli equipaggi dei traghetti, profondi conoscitori del territorio marittimo locale.

Le Autorità non escludono alcuna ipotesi, compresa la possibilità che i due giovani, in caso di affondamento dell’imbarcazione, possano aver raggiunto a nuoto la costa e cercato rifugio nell’entroterra.

Le ricerche continueranno anche oggi con lo stesso livello di impegno, coinvolgendo squadre operative via mare, cielo e terra.

La Capitaneria di Porto di Olbia invita chiunque sia in possesso di informazioni utili a mettersi in contatto con l’ufficio e rinnova l’appello a tutti coloro che desiderano contribuire alle ricerche a coordinarsi preventivamente per evitare sovrapposizioni e massimizzare l’efficacia delle operazioni.