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Pubblicato il 06 July 2020 alle 16:30
Olbia, 06 giugno 2020 - I danni provocati dalla catena di eventi partita con l'incagliamento del cargo Grimaldi potrebbero danneggiare seriamente la produzione di cozze del 2021. A dirlo è il CMO con il suo presidente, Raffaele Bigi, che ha spedito tramite PEC due documenti ufficiali a tutti gli enti coinvolti. Documenti che spiegano il danno patito dai mitilicoltori olbiesi coinvolti nell'incidente del 4 luglio.
Il primo documento è stato spedito alla Direzione Marittima e all'Autorità Portuale. Sono 5 le aziende coinvolte: il Faro, Shardana Mitili, Dego Mitili, Sa.Ma, Nuova Olbia Mitili. I danni sono notevoli: sono stati danneggiati gli impianti, ma in alcuni casi è stato perso il prodotto (ostriche, cozze). Il CMO, con la nota ufficiale, chiede alla Direzione Marittima a "effettuare un repentino sopralluogo – alla presenza dell’Autorità marittima competente - per verificare il danno, di cui ci riserviamo di quantificarne l’entità economica, e procedere al più presto alla rimessa in sicurezza ed attività degli impianti stessi".
Gli operatori stanno comunque cercando di salvare il salvabile: "Per prevenire e limitare l’entità del danno subito, a partire da lunedì 6 luglio dalle ore 7, si provvederà a rimuovere (per tentarne il salvataggio) della produzione di cozze ed ostriche dell’area che, come noto, trattasi di prodotto vivo altamente deperibile. Vi invitiamo a voler presenziare a tali operazioni".
La seconda Pec, oltre a essere indirizzata alla Direzione Marittima e alla Port Authority, ha tra i suoi destinatari anche Grimaldi Group, il sindaco di Olbia, Ispra, Aspas e Ats Sardegna.
Nella documento si ripercorre quanto avvenuto nei giorni scorsi. "In data 5 luglio 2020, con l’aiuto di due rimorchiatori, la m/n Eurocargo Valencia è stata disincagliata, con lo stravolgimento del fondale marino, l’intorbidimento delle acque di allevamento e la potenziale modifica dei parametri fisici, chimici e batteriologici dell’intero Golfo di Olbia che ci si riserva di verificare direttamente e/o tramite i controlli ufficiali delle Autorità Sanitarie; L’eventuale modifica dei predetti parametri fisici, chimici e batteriologici potrebbe provocare la non conformità sanitaria delle aree di allevamento, con la conseguente sospensione della classificazione delle acque ai fini della raccolta per il consumo umano; tale catastrofica conseguenza ed i relativi danni economici e di immagine saranno eventualmente addebitati ai responsabili".
E ancora: "Per prevenire e limitare l’entità del danno subito, a partire da lunedì 6 luglio dalle ore 7, si provvederà a rimuovere (per tentarne il salvataggio) della produzione di cozze ed ostriche dell’area che, come noto, trattasi di prodotto vivo altamente deperibile. Vi invitiamo a voler presenziare a tali operazioni".
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