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Pubblicato il 12 March 2021 alle 20:11
Olbia. Ricordate il cancello che permetteva di collegare, pedonalmente, Inps e Inail all'Aeroporto Costa Smeralda? Venne chiuso, ma il Tar oggi dà ragione alla società immobiliare che ha fatto ricorso dicendo quel provvedimento era immotivato. "L’accesso pedonale all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia attraverso un piccolo cancello utilizzato da svariati decenni, nel 2016 è stato interdetto agli utenti a causa di un repentino ed ingiustificato provvedimento dell’ENAC, subito impugnato dalla I.N.E. Immobiliare Nord Est Srl. Il Tar Sardegna, con la sentenza n. 00175/2021 del 12 marzo 2021 ha accolto il ricorso presentato dalla Ine, annullando l’ordinanza del 16 maggio 2016, con la quale l’Enac aveva chiuso il varco che, tra l’altro, consentiva l’accesso agli immobili attualmente utilizzati da Inps ed Inail e da altri soggetti privati", si legge nella nota stampa firmata dalle avvocate Cristina Gatto e Domenica Porcu. "La sentenza ha sottolineato come il provvedimento impugnato era “privo di motivazione” e non giustificato, in quanto il varco che consentiva il passaggio, autorizzato dal Ministero dei Trasporti fin dal 1993, svolgeva un’importante funzione a favore della collettività, perché consentiva l’accesso all’aeroporto attraverso un percorso pedonale molto più breve e sicuro rispetto a quello alternativo, imposto dal 2016 agli utenti dall’ingiusto provvedimento dell’ENAC", spiegano le due legali. "I Giudici del Tribunale Amministrativo hanno anche sottolineato l’anomalia dell’intervento nel giudizio della Geasar (Società che gestisce i servizi aeroportuali), soggetto palesemente portatore di forti interessi economici contrastanti con quelli della ricorrente, in quanto gestiva e gestisce parcheggi a pagamento e servizi di ristorazione collocati nell’aree limitrofe a quelle della Ine s.r.l. - continua la nota -. Questa sentenza tutela quindi non solo la Società I.N.E., ma soprattutto il gran numero di cittadini ingiustamente costretti a subire disagio e pericolo per accedere all’aeroporto, per oltre 5 anni, in ragione di un provvedimento che oggi è risultato essere illegittimo e immotivato". "In separata sede si discuterà dei danni gravissimi subiti da tutte le attività commerciali che esercitavano nelle aree interessate, molte delle quali si sono viste costrette alla chiusura e al conseguente licenziamento dei lavoratori", concludono le due avvocate.
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