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Pubblicato il 05 June 2018 alle 11:24
Olbia, 05 giugno 2018 -La Cgil della Gallura ha scelto per la terza festa del tesseramento ladata del 2 giugno, festa della Repubblica fondata sul lavoro, per lanciare l’allarme sullamancanza di sicurezza nel mondo produttivo e la ripresa degli infortuni, anche mortali.
«Abbiamo puntato sul tema della sicurezza sul lavoro con un preciso obbiettivo: denunciare l’aumento degli infortuni, anche mortali, nei primi mesi del 2018 rispetto al2017 e al 2016 – dice Luisa Di Lorenzo, segretaria provinciale della Cgil Gallura –. Untragico fenomeno nazionale, ma anche sardo e gallurese. Tra le ragioni principali degliinfortuni in questa prima parte dell’anno, ci sono la precarietà del lavoro e la logicasecondo cui la sicurezza sui luoghi di lavoro è un costo, anziché essere, come realmenteè, un valore aggiunto».
Durante la festa, tenuta vicino a castello di Pedres a Olbia e molto partecipata, la Cgil della Gallura ha organizzato una tavola rotonda, moderata dal giornalista Augusto Ditel,a cui hanno partecipato, fra gli altri, i rappresentanti sindacali in alcune aziende dellaGallura e i responsabili dello Spresal, Piero Masia, e dell’Ispettorato del lavoro,Massimiliano Mura.
«Da quest’incontro siamo usciti con un patto fra noi e loro, rappresentanti dello Stato – dice la Di Lorenzo –. C’è voglia di collaborare, di scambiarci idee e informazioni. C’èvoglia di costruire insieme, ciascuno per la propria parte, una cultura della sicurezza,fondamentale sia socialmente che economicamente».
Un tema su cui è tornato con forza, durante il suo intervento alla festa, il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus. «I rapporti tra la Cgil e le articolazioni dello Statoche si occupano di sicurezza e salute sul lavoro sono buoni e questa occasione è statautile per individuare strade da percorrere insieme – ha detto il segretario regionale –.Abbiamo le stesse finalità, noi di tutela dei diritti, loro di affermazione del diritto nelmondo del lavoro, e siamo anche al loro fianco perché le strutture di controllo hannospesso organici ridotti e competenze confuse».
Carrus ha denunciato il depotenziamento delle misure di prevenzione degli infortuni e, dopo aver lanciato un appello comune («lavoriamo per ripristinare una cultura dellasicurezza, oggi sempre più debole e all’origine della ripresa degli incidenti sul lavoro»), hasfidato anche le imprese. «L’assenza di controlli, causata da scelte politiche sbagliate, nonsolo mette a rischio i lavoratori ma crea una bruttissima concorrenza sleale nella qualevengono penalizzati gli imprenditori seri – ha spiegato Carrus –. Vorremmo che anche leassociazioni di categoria e gli ordini professionali fossero meno indulgenti verso leimprese che riducono la sicurezza sul lavoro: è un male sociale, i cui costi pesano su tutti».
«La prevenzione e la sicurezza sul lavoro sono cose a cui tutti devono credere sino in fondo, senza pensare che sia un problema degli altri: sindacati, enti pubblici, impresefacciano la loro parte con convinzione – ha detto Sebastiano Calleri, segretario nazionaleSalute e sicurezza sui luoghi di lavoro della Cgil, arrivato da Roma per l’appuntamento –.Il nostro ruolo, come sindacato, è anche quello di rendere consapevoli i lavoratori suiloro diritti e sulla possibilità, certo resa più difficile dalle nuove norme, di lottare peravere sempre più sicurezza nei posti di lavoro. Incontri come questo di Olbia, moltopartecipato e attivo, dimostrano quanto bisogno di conoscenza ci sia e quanto la Cgil siaimpegnata con forza in questo delicatissimo tema».
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