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Kan judo Olbia: ancora impossibile la ripartenza

Kan judo Olbia: ancora impossibile la ripartenza
Kan judo Olbia: ancora impossibile la ripartenza
Laura Scarpellini

Pubblicato il 12 July 2020 alle 19:03

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Olbia, 12 luglio 2020 - Con l'avvio della Fase 3 gli sportivi hanno ripreso pian piano gli allenamenti, archiviando i mesi bui del lockdown.

Per alcuni tipi di sport però sono sorte alcune complessità e non sempre c'è stata chiarezza sul da farsi nei centri sportivi e nelle palestre.

Per lo sport dove in qualche modo è necessario un contatto fisico, e in particolare gli sport da combattimento, tutto è reso ancor più complicato. Ad esempio il Judo si differenzia dalle arti marziali proprio per il fondamentale contatto diretto tra gli atleti. Nello specifico il combattimento include prese e agganci e lotta a terra.

"Questa situazione ci ha molto preoccupati, su tutti i fronti - esordisce così al nostro incontro il noto Maestro di arti marzialiAngelo Calvisi che si può definire uno dei cardini del Judo in Sardegna-. Chiedere l'uso delle mascherine, la distanza e l'uso della palestra a 7 atleti alla volta, vuol dire evitare a questo punto di riprendere ogni attività di allenamento per noi".

La palestra Kan Judo Olbia di cui Calvisi ne è l'anima, si è fermata immediatamente in ogni attività appena annunciata l'emergenza sanitaria. Ora però quando sentiamo parlare di ripresa dello sport a quanto pare il judo è tra quelle discipline costrette ad ulteriore stop.

"È un periodo difficile questo per le nostre palestre. Mi confronto continuamente con altri maestri che in tutta Italia hanno provato a ripartire attenendosi giustamente alle normative attuali in termini di sicurezza. Chi ha provato a ripartire per cercare di recuperare agonisticamente e economicamente i mesi di fermo, se ne è pentito amaramente e si appresta a chiudere di nuovo, in attesa di sviluppi".

La situazione economica per chi gestisce una palestra judo è davvero difficile: "Noi a Olbia abbiamo dedicato interamente i nostri spazi ad una sola disciplina. Nel filmato di repertorio è ben chiaro che per svolgere in maniera proficua e duratura nel tempo la nostra attività, siamo stati ben lieti di rendere la nostra palestra interamente dedicata in ogni dettaglio, al solo judo. Quindi non potendo offrire alternative i mesi di spese fisse che continuano a scorrere tra le scadenze varie, ora si fanno sentire".

C'è molta amarezza e dispiacere nelle parole del maestro Calvisi che riporta anche il sentimento di sconforto del suo staff composto da Gavino Carta cintura nera 4° dan , Salvatore Calvisi cintura nera 2° dan e Federica Calvisi 1° dan.

"Quest'anno poi avremmo dovuto festeggiare i nostri 35 anni di attività. Sicuramente siamo tra le palestre che hanno avuto vita più lunga in terra sarda. Avremmo dovuto festeggiare il nostro traguardo, ma poco prima del lockdown erano sorti degli impedimenti di agibilità del palasport, e poi l'epidemia".

Ma le preoccupazioni per lo storico maestro di judo olbiese non si fermano alla sola parte organizzativa. I lato agonistico e il rapporto con i ragazzi è alla base del suo successo come punto di riferimento del judo sul territorio: "Otto mesi di fermo con i ragazzi vogliono dire rischiare di perdere il nostro lavoro svolto con gli atleti che si sono da poco avvicinati alla disciplina. Spesso i più giovani sono labili e se non vengono seguiti adeguatamente, si stancano e passano ad un altro sport facilmente. Al momento oscilliamo tra gli ottanta e i centotrenta iscritti. Siamo una famiglia allargata e questo ci piace tantissimo. Condividiamo momenti in palestra e fuori, e attraverso i social e i gruppi whatsapp siamo in continuo contatto. Ci mancano tanto i nostri ragazzi. Le competizioni in cui fare il tifo e sostenerci tra noi creavano davvero un'atmosfera bellissima".

Indimenticabili i due grandissimi eventi di cui la Kan Judo Olbia ne è la protagonista: il Trofeo Judo in Action e Trofeo Baby Ippon Olbia. Manifestazioni coinvolgenti ed emozionanti che sono divenute negli anni punti di riferimento per gli atleti di questa disciplina sardi e non solo.

"Ci auguriamo di poter riprendere in serenità il prossimo settembre con tutta la nostra grinta e professionalità nello sport. Per tornare a vincere insieme con i nostri ragazzi".

Questo è l'augurio più grande che possiamo trasmettere al maestro Calvisi, che a breve dovrà soffiare su 35 candeline della sua attività.