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Cronaca

Irregolarità in Pubblica amministrazione: solo 4 segnalazioni da Sardegna

Irregolarità in Pubblica amministrazione: solo 4 segnalazioni da Sardegna
Irregolarità in Pubblica amministrazione: solo 4 segnalazioni da Sardegna
Olbia.it

Pubblicato il 30 June 2020 alle 12:27

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Olbia, 30 giugno 2020 - In inglese di dice "whistleblowing": è un istituto importante anti-corruzione, ma in Italia (e soprattutto in Sardegna) non decolla neanche per sbaglio. Nel 2019, in totale, sono state solo 88 le segnalazioni per presunte irregolarità nella pubblica amministrazione pervenute all'Alac (Allerta Anti Corruzione). Soffiate dall'interno degli uffici, da persone che vedono e sanno, che possono aiutare gli organismi competenti a smascherare truffe o reati ancora più gravi.

Da 10 anni esiste una legge, in Italia, che tutela chi fa queste segnalazioni, ma nonostante questo le soffiate sono ancora molto poche. Difficile credere che sia per una virtuosità diffusa: è molto più probabile che le sia la paura di ripercussioni, ricatti e licenziamento a dar benzina all'omertà. La gran parte delle segnalazioni italiane arrivano dal Lazio con 14 soffiate, subito dietro la Lombardia con 13 soffiate e la Campania con 12 soffiate.

La Sardegna è tra le Regioni meno segnalatrici: sono solo 4 le soffiate pervenute dalla nostra Isola. Peggio della Sardegna solo Abruzzo (2), Calabria (2), Liguria (2), Toscana (1). A zero segnalazioni, invece, ecco Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise, Umbria e Valle d'Aosta.

Il 60% delle segnalazioni riguardano comportamenti penalmente rilevanti in ambito di corruzione o assimilabili. Il 33% è confidenziale, il 62% è anonima.

I temi delle segnalazioni sono i seguenti: 25 per frodi/violazioni contabili, altre 25 soffiate per favoritismi/clientelismo/nepotismo, 8 per corruzione/peculato, 5 per abuso di posizione pubblica, 4 per inefficienza, 3 per mancanza di trasparenza.

"Molte delle segnalazioni ricevute da ALAC non riguardano casi di corruzione così come definiti dal Codice Penale. La definizione di corruzione che dà Transparency International è però più ampia e comprende tutte quelle condotte messe in atto da chi detiene un potere decisionale, per un proprio interesse personale a discapito dell’interesse pubblico - spiega l'associazione -. Come negli anni scorsi, più di metà delle segnalazioni ricevute riguarda due categorie di illiceità: la prima comprende episodi di nepotismo, clientelismo e favoritismi; la seconda riguarda invece frodi o altre violazioni contabili. Queste ultime riguardano sia l’ambito pubblico che quello privato, evidenziano diverse fattispecie criminali e mettono a repentaglio l’economia del Paese. Le condotte di nepotismo e clientelismo sono invece una testimonianza di come certe situazioni, nel settore pubblico, siano ancora lasciate all’ampia discrezionalità di pochi".

Insomma, c'è ancora tanto da fare sia per far conoscere questo istituto importantissimo, sia per proteggere tutte quelle persone che vedono cose che non dovrebbero accadere. Qui il rapporto completo.