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Cronaca

Balneari, ultimatum a Nizzi: "10 giorni, poi chiamiamo Anti Corruzione"

Balneari, ultimatum a Nizzi:
Balneari, ultimatum a Nizzi:
Olbia.it

Pubblicato il 11 December 2019 alle 18:43

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Olbia, 11 dicembre 2019 - Federbalneari torna con parole di fuoco contro il Comune di Olbia e in particolare contro il sindaco Settimo Nizzi, questa volta lanciando un vero e proprio ultimatum: 10 giorni e poi chiamata all'Anac, ovvero l'Anticorruzione. A spiegarne i motivi è Claudio Maurelli, segretario regionale del sindacato Federbalneari. "Abbiamo fatto tutto il possibile per scongiurare l'arrivo dell'Anticorruzione ma quello che abbiamo di fronte è un caso unico in Italia", sottolinea Maurelli in una lunga nota stampa. "L'attuale sindaco di Olbia continua la sua battaglia solitaria contro le centinaia di famiglie dei balneari sardi, contro la sua stessa Regione Sardegna, il suo stesso partito Forza Italia imbarazzando lo stesso suo “capo bastone” Sen. Gasparri con il quale ha già avuto più di uno scontro politico", afferma Maurelli. Il segretario di Federbalneari ci va giù pesante e critica in maniera molto chiara i metodi che sarebbero stati utilizzati nei confronti degli imprenditori del settore. "L'utilizzo di metodi ripetutamente minatori nei confronti delle famiglie dei balneari sardi deve finire e finirà presto.Sono stanco di sentire solo la parola NO da parte di questo Isolato Sindaco contro ogni Legge Regionale, Nazionale e addirittura Europea in favore delle famiglie di concessionari Italiani", rincara la dose. A livello regionale, spiega Maurelli, tutte le forze politiche in campo stanno sostenendo il comparto balenare: parliamo del Pd, del Movimento 5 stelle, di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d'Italia. Anche i sindaci si stanno schierando con il settore, a cominciare da Golfo Aranci: un Comune confinante con quello olbiese. Secondo Federbalneari, Nizzi sarebbe rimasto l'unico a essere contro l'estensione dei titoli concessori: "Unico nemico delle famiglie dei balneari sardi è rimasto lui: il sindaco di Olbia". "Abbiamo provato con ogni mezzo, prima tecnico, spiegando all’ente locale come funzionano le leggi Nazionali, Regionali e Europee e facendo comprendere che non esiste nessuna infrazione da parte della Comunità Europea, tanto predetta e prevista solo dal Primo Cittadino Nizzi, in tutta Europa.Tutti i comuni si sono resi disponibili a stare dalla parte delle famiglie contribuenti dei balneari.Olbia è l’unico Comune ha imbarazzare la Regione Sardegna", continua Maurelli. Federbalneari è pronta a calare l'asso riguardante delle presunte illegittimità. Afferma Maurelli: "Durante tutta questa lunga estate abbiamo lavorato per denunciare Concessioni rilasciate ad hotel Olbiesi con bandi di gara e mai installate sul demanio (quando dopo 2 anni c’è la decadenza immediata), forte abusivismo senza controllo alcuno nella spiaggia di Li Cuncheddi (solo per citarne una)". Non solo. Secondo Maurelli, nelle spiagge olbiese avrebbero lavorato delle "presunte aziende “in odor” di mafia" che avrebbero operato "senza rilascio di scontrini né ricevendo controlli secondo le Ordinanze comunali", afferma il segretario. Inoltre, sempre secondo Maurelli, vi sarebbero stati dei "presunti interventi “in odor” di Massoneria nella politica locale", si legge nelle sue dichiarazioni. Ed ecco l'ultimatum: 10 giorni di tempo prima della chiamata all'Anti Corruzione: "Da questo momento il comune ha 10 giorni di tempo per mandare delle osservazioni ai balneari e tornare a occuparsi dell'interesse pubblico". "Pensavamo, con il comunicato di questa estate, di aver messo in guardia l'illustre Sindaco, dai rischi di una conseguente denuncia fatta dalle famiglie dei balneari sardi verso l’Amministrazione Comunale di Olbia, ma evidentemente prevale l’oggettivo fregarsene della categoria ed i balneari si sa, non dimenticano", continua il Segretario di Federbalneari. Qual è la novità di questi ultimi giorni? Il sindacato, si legge nella nota, sta ricevendo diverse segnalazioni riguardanti un documento, pervenuto via Pec, firmato dal Dirigente del Settore Urbanistica. "Nel documento si evidenzia il totale diniego ad attuare, come invece avviene nel resto d’Italia, l'estensione dei titoli concessori al 2033, che peraltro denunceremo presto anche per la difformità della non pubblicazione all’albo pretorio di Olbia delle istanze precedenti di estensione dei titoli concessori presentate dai balneari olbiesi a partire da gennaio 2019. Altra Difformità palese. Una più, una meno", rincara nuovamente Maurelli. Secondo Maurelli, l'intento di questo documento a firma del Dirigente Comunale di Olbia sarebbe quello di "portare le famiglie dei balneari sardi a scontrarsi con l'ente locale Olbiese, facendo un ennesimo ipotetico ricorso al TAR per diradare ogni dubbio. Queste sono le tecniche usate da questa amministrazione che cerca fortemente di rimandare l’attuazione della Legge Nazionale. Cosa ormai Impossibile". Sempre secondo Federbalneari, "Questo significa utilizzare la Magistratura per tentare di fermare i balneari sardi. Infatti un eventuale ricorso al TAR da parte di un concessionario giustamente arrabbiato porterebbe ad un blocco complessivo del rilascio dei titoli fino al termine del procedimento giuridico, che purtroppo, visti i tempi della Magistratura, si sa essere lungo". Da qui l'invito a tutti i concessionari a non fare nessun ricorso al Tar: "Questi “giochini di palazzo” non li accettiamo più. Invitiamo tutti i concessionari a non cadere nella bagarre dei ricorsi al TAR che in questo caso servirebbero solo a far spendere soldi ai cittadini e prendere tempo al Comune". E ancora: "Il giorno 23 dicembre, qualora il Dirigente dell’Urbanistica olbiese, firmatario del documento di opposizione alla Legge dello Stato in vigore 145/2018 non si ravvederà dell’azione difforme da lui intrapresa, arriverà l'Anticorruzione negli uffici del Comune di Olbia: sarà FEDERBALNERI SARDEGNA a togliere dall'imbarazzo il dirigente firmatario del documento e Sindaco annesso". Federbalneari si dice dispiaciuta di agire in un momento in cui il Comune deve affrontare diverse problematiche serie come la questione delle discariche. Questa, però, non sarebbe la prima "chiamata" per l'ente Anti Corruzione Anac: la prima è stata fatta dall'intera opposizione al rifiuto di discutere in Consiglio Comunale l'interrogazione sula vicenda "Acqua Aspo a Villa Nizzi". Il sindacato è sicuro che il Comune di Olbia abbia operato bene "ma meglio far controllare bene da chi ha l’Autorità di farlo". "Con la Procedura Anti Corruzione, nulla andrà a determinare il blocco dell'iter amministrativo nazionale e comunale verso l’estensione dei titoli in corso.Facciamo attenzione", conclude Maurelli.