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*ESCLUSIVO* Olbia: un Aeroporto Intercontinentale a Venafiorita dedicato alla Cina

*ESCLUSIVO* Olbia: un Aeroporto Intercontinentale a Venafiorita dedicato alla Cina
*ESCLUSIVO* Olbia: un Aeroporto Intercontinentale a Venafiorita dedicato alla Cina
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 April 2018 alle 13:40

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Un nuovo Aeroporto Intercontinentale dedicato alla Cina completa il piano in "trattativa" con la Giunta Nizzi: potrebbe sorgere a Venafiorita con 128 Milioni d'investimento

CAPITOLO 4. Olbia, 11 aprile 2018 – Dopo la rigenerazione urbana di quattro aree della città e il parco del Mediterraneo a Capo Ceraso, cosa altro può riservare l’Urban Planning Project? Strano, ma vero, l’idea progettuale al centro di alcune interlocuzioni tra il Comune di Olbia e la Cina riserva ancora tante altre sorprese e tanti altri aspetti molto interessanti che meritano un approfondimento.

Uno di questi aspetti da approfondire, capace di sottolineare la complessità dell’idea di fondo che sta alla base dell’Urban Planning, è quello che riguarda l’area aeroportuale. Poiché l’idea di base sarebbe stata quella di creare un sistema turistico dedicato alla clientela asiatica, ecco tra le carte in nostro possesso un aeroporto totalmente pensato per i voli provenienti da quel lontano continente.

Un aeroporto nuovo? Non proprio: l’idea – molto embrionale – sarebbe quella di usare l’area di Venafiorita, cioè il primo aeroporto della città di Olbia, per creare uno scalo totalmente dedicato a questi voli intercontinentali.

Abbiamo interpellato alcune fonti specializzate e, secondo queste fonti autorevoli, se i voli fossero smistati da un’unica torre di controllo – ovvero quella del Costa Smeralda - l’aeroporto di Venafiorita potrebbe anche essere attivo (del resto è improbabile che ci sia un volo intercontinentale ogni tre minuti).

Altro aspetto che incuriosisce è quello della pista dove questi aerei, secondo l’idea progettuale, dovrebbero atterrare: l’attuale pista è lunga 1380 metri ed è larga 30 metri. Un aereo intercontinentale è un gioiello tecnologico molto “grosso” e necessita ben altre metrature: ecco perché, in quelli che sembrerebbero dei disegni preliminari, la pista cambia angolazione rispetto a quella originale e viene allungata prima a 2,8 km e poi a 3,6 km (che poi è la lunghezza perfetta che permette a un aereo di quelle dimensioni di decollare con i serbatoi pieni in tutta sicurezza).

I "modelli di investimento" per questo aeroporto dedicato ai voli dall'Asia sarebbero tre: il più importante è quello che prevede un investimento da circa 128 milioni di euro, mentre un altro prevede l'utilizzo della configurazione originale ed è il meno esoso. In tutti e tre i modelli viene prevista la formazione di 100 piloti con relativo P.P.L., vale a dire la licenza di volo.

Vengono inoltre considerati una torre di controllo, logistica tecnica, un'area per i rifornimenti, corsie preferenziali per i taxi; nell'investimento viene anche citato l'acquisto di aree private, la pista (in diverse configurazioni), l'area parking per gli aerei (con eliporto e strade di servizio), gli hangar; previsti anche "Passenger Terminal, Cargo Terminal and VIP Terminal".

Tra le carte viene menzionato anche l'Aero Club come istituzione storica importantissima nel territorio, capace di esprimere anche una ragguardevole competenza "in aviation".

Nel "piano di investimento ipotizzato" viene infine descritto il come si potrebbe fare business: con i voli intercontinentali Olbia-Cina dedicati al "Tourist HUB" oggetto dell'idea Urban Planning Project, con aereotaxi per la Sardegna (gli "air taxi" sono dei voli "charter" con al massimo 9 posti) e infine con voli privati.

Come ha dichiarato il sindaco Nizzi all'Unione Sarda in un articolo pubblicato lunedì 9 aprile, "Si è parlato di tre gruppi interessati a investimenti, ma nessuno ha presentato niente al Comune". A parte l'interlocuzione con la Cina, uno di questi gruppi potrebbe essere legato al Qatar: secondo alcune fonti, infatti, il sindaco Nizzi sarebbe in partenza per Doha da giovedì fino al 18 aprile.