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Berchidda, Time in Jazz: intervista al virtuoso chitarrista Christian Mascetta

Incontro con Christian Mascetta uno dei protagonisti dell'evento ormai divenuto un punto di riferimento nel panorama della musica internazionale

Berchidda, Time in Jazz: intervista al virtuoso chitarrista Christian Mascetta
Berchidda, Time in Jazz: intervista al virtuoso chitarrista Christian Mascetta
Laura Scarpellini

Pubblicato il 13 August 2025 alle 14:00

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Berchidda. L’estate in Sardegna ogni anno si arricchisce di un suono unico, capace di evocare il vento tra i monti, i tramonti sul mare e le note che si rincorrono tra piazze e colline. È il richiamo evocato da Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, che torna per la sua trentottesima edizione con un programma vario e coinvolgente. Dal 8 al 16 agosto, Berchidda – cuore pulsante dell’evento – ospiterà una serie di concerti e iniziative che si estenderanno anche ad altri centri del nord Sardegna, creando un itinerario artistico e territoriale tra Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant’Antonio di Gallura, Tempio Pausania e Viddalba.

Ma Time in Jazz non è solo musica: è un’esperienza multisensoriale che unisce suono e paesaggio, arte e riflessione. Oltre ai concerti di livello internazionale, il festival propone mostre, presentazioni di libri, incontri con autori, iniziative ambientali e momenti enogastronomici. Non mancherà la sezione dedicata ai più piccoli, Time to Children, che contribuirà a comporre il mosaico di un evento capace di coinvolgere tutte le generazioni. Tra i protagonisti di questa edizione c’è anche Christian Mascetta, giovane virtuoso del jazz italiano e internazionale: lo abbiamo incontrato per scoprire cosa rappresenta per lui questa grande vetrina musicale nel cuore della Sardegna.

Christian, a soli 29 anni hai già collaborato con artisti internazionali di grande calibro e ricevuto numerosi riconoscimenti. Come si sente un giovane virtuoso come te nel confrontarsi con il panorama jazz internazionale e quali sono le sfide principali che hai incontrato finora?

"Mi sento molto fortunato e responsabile in qualche modo nel dover tenere in qualche modo l’asticella alta, ma cerco sempre di farlo con grande relax, contornandomi appunto di di persone di amici e di ecco di un ambiente che mi mette a mio agio giorno per giorno. "sicuramente tra le prime esperienze che posso ricordare è quella la prima che ricordo è quella con Otmaro Ruíz pianista venezuelano incredibile e con Marvin "Smitty" Smith batterista, all'età di 22 anni. Ultimamente posso citare Stefano Bollani Tosca, Rita Marcotulli, Gegè Telesforo. Sono tutti i personaggi che in qualche modo i momenti diversi mi hanno messo alla prova, mettendomi anche mio agio perché sono  grandi maestri sia musicali che di vita. Ho potuto prendere molto da loro.  Collaborare con questi personaggi, ma anche con i miei amici mi ha sempre portato ad avere una grande attenzione su ciò che faccio e sulla dose di concentrazione che è necessaria per per poter mantenere alto il livello".

Puoi raccontarci come la tua formazione accademica, culminata con la laurea con il massimo dei voti e il biennio specialistico di chitarra jazz al Conservatorio Alfredo Casella, abbia influenzato il tuo stile musicale e la tua crescita artistica?

"La cosa che mi è rimasta più del Conservatorio, oltre che gli insegnamenti musicali dei docenti è proprio l’opportunità di aver potuto creare delle vere e proprie squadre.Amici e musicisti straordinari che sono cresciuti assieme a me e con i quali ho condiviso tantissima musica, I primi progetti, quindi sono molto legato a quel periodo perché mi ha fatto crescere sia umanamente e sia musicalmente. Ho avuto la fortuna di incontrare amici che tuttora gravitano intorno a me con i quali costruisco tanta bella musica,influenzando il modo di vivermi la musicae e l'interfacciarmi con le persone. Tutto ciò è stato quindi davvero molto importante".

Partecipare a un festival come Time in Jazz, che vede sullo stesso palco artisti del calibro di Stefano Bollani e Danilo Rea, Paolo Fresu rappresenta un grande traguardo. Come ti senti ad esibirti in un contesto così prestigioso nel panorama sardo e cosa speri di trasmettere al pubblico attraverso la tua musica?

"Ovviamente sono estremamente onorato! Quando Paolo Fresu mi scrisse io non ci credevo, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Devo dire che è un grande privilegio è un grandissimo onore e una grandissima responsabilità partecipare al Time in Jazz. Non vedo l’ora di esserci perché ho visto che si respira un clima straordinario, pieno di gioia e di musica, uniti a tanto entusiasmo. I ragazzi dello staff del Time in Jazz poi sono davvero impeccabili. Paolo Fresu oltre che essere un musicista straordinario è una persona eccellente, gentile. Insomma davvero speciale ed io sono onorato e davvero felice di essere entrato in contatto con lui".

Hai avuto l'opportunità di partecipare a seminari con artisti internazionali come Robben Ford e Bill Frisell. In che modo queste esperienze hanno arricchito il tuo approccio alla chitarra jazz e quali insegnamenti porti con te sul palco?

"Questi chitarristi in realtà sono stati un po’ i miei eroi nelle diverse fasi della mia vita, e lo sono tuttora. Mi hanno dato tantissimo sia nelle master class che attraverso la loro musica con la quale sono cresciuto. Mi hanno insegnato come rapportarmi nella musica in stili diversi, che comunque una uno degli aspetti più difficili e complicati da gestire, soprattutto quando sei quasi tutti i giorni a lavorare e a suonare cose molto diverse tra loro.Posso dire che quei chitarristi  e  quegli artisti lì mi hanno davveroilluminato attraverso la loro musica e  le loro parole".

Quali sono i tuoi progetti futuri e le tue aspirazioni nel mondo del jazz? C'è qualche artista o stile musicale che ti ispira particolarmente e che vorresti esplorare nei tuoi prossimi lavori?

"Uno degli artisti che è proprio di più mi piace anche se pur sempre un chitarrista e Julian Lage che è un chitarrista americano davvero incredibile oltre che ad essere un grandissimo compositore. In realtà ce ne sono tantissimi che mi piacciono  perchè sono un onnivoro musicalmente marlando e mi piace spaziare tra molti stili e generi musicali. Magari un giorno vorrei fare un progetto tipo Stevie Ray Vaughan ( chitarrista e cantante statunitense), e poi un altro giorno vorrei realizzare un progetto country e poi qualche cosa di completamente diverso. In realtà al momento  ho diversi progetti miei originali all’attivo quindi vorrei cercare di portare avanti quelli, soprattutto con i miei amici Pietro Pancella, bassista e Michele Santoleri batterista, con i quali collaborò e ormai convivo da tantissimi anni, perché ci conosciamo davvero da una vita e con loro mi piacerebbe tantissimo portare i miei dischi solisti che ho realizzato negli anni precedenti, in giro per il mondo, il più possibile. Sicuramente portare la mia musica in giro per il mondo è un sogno che rimane sempre acceso".

Al termine di questa piacevole conversazione, abbiamo chiesto a Christian Mascetta di presentarci la sua produzione discografica e le tappe principali del suo percorso artistico.

"Nel 2021 ho realizzato "Entropia" con Michele Santori alla batteria e Pietro Fancello al basso elettrico. Nel 2023 è uscito "Respiro" con canzoni che avevo cominciato a registrare nel periodo del lockdown e sempre nel 2023 è uscito il secondo volume del trio intitolato "Out of space". Nel 2025 è uscito "Ricami" guidato interamente da Gegé Telesforo che vede la partecipazione di ospiti speciali come Bollani, Fresu, Tosca, Rita Marcotulli e tanti altri".

 Il chitarrista Christian Mascetta si esibirà il prossimo 15 agosto 2025, in a solo, al XXXVIII Festival Time in Jazz presso la chiesa di Santa Caterina di Berchidda alle ore 11:30.