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Arzachena, Capitaneria dispone rimozione della struttura Verde Beach

La piattaforma per prendere il sole era a Poltu Quatu

Arzachena, Capitaneria dispone rimozione della struttura Verde Beach
Arzachena, Capitaneria dispone rimozione della struttura Verde Beach
Olbia.it

Pubblicato il 05 September 2025 alle 12:24

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Arzachena. La Capitaneria di Porto di La Maddalena ha disposto, con ordinanza n. 112 del 3 settembre 2025, la rimozione della struttura denominata Verde Beach, costruita sulla battigia dell’insenatura di Poltu Quatu. La decisione arriva al termine di una vicenda iniziata a luglio con la segnalazione del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).

Nel comunicato diffuso dall’associazione ecologista si legge: “Era ora, quella struttura denominata Verde Beach, presente praticamente sulla battigia e sul mare della raccolta insenatura di Poltu Quatu, sul litorale di Arzachena (OT), va rimossa. Subito”.

Il GrIG aveva presentato lo scorso 9 luglio un’istanza di accesso civico e di verifica delle autorizzazioni coinvolgendo Ministero della Cultura, Regione Sardegna, Comune di Arzachena, Soprintendenza di Sassari, Guardia costiera, Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e Corpo Forestale, oltre alla Procura di Tempio Pausania.

Secondo quanto riportato nella nota del Grig, l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico (D.Lgs. 42/2004) e a vincolo di conservazione integrale (L.R. Sardegna 45/1989). Dalla documentazione emersa e come riporta l'associazione, il Servizio Tutela del Paesaggio non aveva informazioni sull’opera, mentre il Servizio Demanio e Patrimonio aveva rilasciato una concessione per una piattaforma amovibile, successivamente estesa a un ampliamento per complessivi 3.804 metri quadrati.

Il Comune di Arzachena, con nota del 17 luglio, aveva sospeso l’efficacia del provvedimento unico n. 180 del 13 maggio 2025, constatata l’assenza di pareri obbligatori, mentre il TAR Sardegna, il 26 luglio, aveva respinto la richiesta cautelare della società proprietaria.

Il GrIG sottolinea che “la struttura non è mai stata completata e non è entrata in funzione” e auspica ora il pieno ripristino ambientale dell’area costiera. La vicenda, definita dagli ecologisti “emblematica di un’ennesima speculazione turistico-edilizia”, si conclude dunque con la rimozione.