Sunday, 06 October 2024
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Pubblicato il 02 January 2023 alle 10:40
Arzachena. Una storia d'amore e d'amicizia con “Il marito invisibile”, originale e divertente commedia scritta e diretta da Edoardo Erba e interpretata da Maria Amelia Monti e Marina Massironi (produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo), in cartellone in prima regionale martedì 3 gennaio alle 21 all'AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena per la Stagione di Teatro e Danza 2022-2023 (in collaborazione con Deamater) e da mercoledì 4 fino a domenica 8 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30 e la domenica alle 19) sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Si legge nella nota: "Una pièce intrigante e ricca di coups de théâtre, affidata alla verve e alla vis comica di due raffinate e brillanti interpreti, due artiste di spicco della scena italiana, conosciute e amate dal grande pubblico, con scenografie di Luigi Ferrigno, costumi di Nunzia Russo, musiche di Massimiliano Gagliardi, disegno luci di Giuseppe D'Alterio e realizzazione video a cura di Davide Di Nardo e Leonardo Erba: tra i più interessanti e apprezzati drammaturghi italiani, Edoardo Erba (autore di testi di successo, tradotti e rappresentati anche all'estero, come “La notte di Picasso”, “Vizio di Famiglia”, “Déjàvu”, “Muratori”, “Utoya”, “Venditori”, “Animali nella nebbia” e “Trote”, accanto a “Margarita e il Gallo”, “Porco Selvatico”, “Tessuti Umani”, “Senza Hitler” e “Curva Cieca”, oltre alla celeberrima “Maratona di New York”) si confronta con la questione sempre attuale e controversa dell'uso (e abuso) degli strumenti informatici nella vita di ogni giorno".
"Focus sulle relazioni umane e sui cambiamenti dettati dal ritmo frenetico dell'esistenza come dalle possibilità offerte dalle moderne tecnologie, che permettono di azzerare le distanze e comunicare “in tempo reale” (o quasi) con il mondo intero ma paradossalmente rendono più rari gli incontri e i confronti diretti, facendo così diventare più significativa e preziosa l'emozione di un abbraccio, di uno scambio di sguardi, di un sorriso, una stretta di mano o una carezza. La pièce indaga sulle trasformazioni culturali e sociali, dopo l'esperienza terribile e per molti devastante della pandemia, con l'isolamento dei mesi del lockdown e i traumi e le paure suscitati dalla consapevolezza della propria e altrui fragilità, oltre all'abitudine di affidarsi alle chat, ai messaggi e alle videochiamate, che nei periodo più drammatico delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria hanno rappresentato l'unico legame con l'esterno, una fondamentale e irrinunciabile finestra sul mondo. Quasi che la possibilità di rifugiarsi dietro uno schermo protettivo, al riparo dalle tempeste del cuore, rappresentasse ormai un'alternativa rassicurante rispetto alla possibilità di lasciarsi coinvolgere e mostrare la propria vulnerabilità, quindi potenzialmente anche essere delusi o feriti. In un intrigante gioco di specchi tra realtà virtuale e vita vissuta, Fiamma e Lorella, le protagoniste de “Il marito invisibile” continuano il loro dialogo (in)interrotto attraverso lo schermo dei loro smartphones, informandosi sulle rispettive esistenze, sullo stato di salute e sugli affetti, sugli avvenimenti recenti e le novità, scambiandosi confidenze e segreti, come è naturale accada fra due amiche che si conoscono e frequentano da lunga data".
"La conversazione assume però un tono differente quando Lorella annuncia il suo recente matrimonio, suscitando la curiosità di Fiamma, stupita e lieta della notizia, che sembra finalmente smentire la quasi proverbiale sfortuna con gli uomini dell'amica: tuttavia questo marito così misterioso e dalla personalità tanto affascinante, possiede se «non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile». La reazione immediata e in fondo prevedibile di Fiamma è la preoccupazione per le condizioni mentali della “sposina”, con il serio dubbio che la solitudine e la forzata clausura durante il lockdown abbiano causato danni gravi e magari irreversibili, ma nel tentativo di risolvere quell'enigma e cercare di “aiutare” Lorella, si ritroverà a fare e conti con la seduzione irresistibile di ciò che si nasconde dietro la maschera dell'invisibilità... Tra comicità e dramma, “Il marito invisibile” offre interessanti spunti di riflessione sull'attualità e sugli effetti collaterali della pandemia, attraverso una storia paradigmatica e surreale, dai toni grotteschi, in un crescendo di suspense: il dilemma delle due amiche, ovvero come distinguere il vero dal falso, l'illusione dalla realtà, quando non solo le parole e le immagini, ma perfino le sensazioni sono ingannevoli, riflette la condizione attuale di una quotidianità invasa dai social media, dove la dimensione virtuale sembra avere preso il sopravvento, riducendo drasticamente fino quasi a eliminarla ogni possibilità di salvaguardare la propria privacy".
"Tra proiezioni e azioni sceniche, le attrici si muovono su due piani paralleli, con primissimi piani e scorci delle rispettive case visti attraverso i telefoni cellulari e un fondale che rimanda alle tonalità del blue screen, quasi a suggerire che ormai la versione elettronica sia più importante di quella fisica, come si fosse più avvezzi a mettere a fuoco le persone, i fatti e le emozioni racchiudendoli in una memoria artificiale, guardandoli attraverso lo schermo invece che cercare di percepirli direttamente. La pièce evoca l'impressione straniante che si ha camminando per le città e incontrando una moltitudine di donne e uomini, giovanissimi ma anche adulti e anziani, che avanzano a capo chino, gli occhi fissi su uno smartphone, talvolta pericolosamente, mentre attraversano la strada senza fermarsi con il rosso o urtano inavvertitamente chi sta loro incontro, come imprigionati in una bolla invisibile: una folla di individui che si muovono con un un proprio ritmo, ignari del contesto, inseguendo i propri pensieri".
"Un po' come gli antichi poeti, distratti e ammaliati dalla loro musa, o i filosofi persi dietro alle proprie speculazioni , un po' come robot teleguidati, incapaci di ragionare e decidere autonomamente che direzione prendere sui sentieri dell'esistenza. “Il marito invisibile” attraverso la chiave dell'ironia mette l'accento sulle mutazioni sottili che avvengono nelle nostre esistenze, e dunque sulla necessità di prenderne coscienza e all'occorrenza stabilire dei limiti affinché la realtà virtuale non invada totalmente lo spazio delle relazioni, privandoci dei contatti diretti, tanto che perfino le storie d'amore iniziano (e finiscono) in chat, come se volontariamente si scegliesse di rinunciare all'uso di tutti i cinque sensi, isolandosi in una sorta di “bolla”, come accade alle due protagoniste, in una anticipazione di futuri possibili".
"Oltre la Scena / incontro con gli artisti: giovedì 5 gennaio alle 18 nel Fuaié del Teatro Massimo di Cagliari, Maria Amelia Monti e Marina Massironi, protagoniste de “Il marito invisibile”, in una conversazione con il giornalista Michele Pipia, presentano lo spettacolo, per una riflessione sui temi della pièce, sul mestiere d'attrice e sullo stato dell'arte del teatro contemporaneo, sul rapporto tra linguaggi della scena e nuove tecnologie nel Terzo Millennio – INGRESSO GRATUITO".
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