Tuesday, 06 May 2025
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Pubblicato il 07 July 2021 alle 10:11
Olbia. L'ospedale Paolo Merlo di La Maddalena è sempre più a rischio chiusura: ne è sicura la Funzione pubblica Cgil Gallura che, ancora una volta, grida nel silenzio parole di allarme sulle scelte operate dalla direzione sanitaria dell'Ats Sardegna. L'ultima è di ieri. "Una serie di iniziative attuate dalla Direzione dell’Ats Sardegna con l’ovvio benestare dell’Assessorato alla Sanità, stanno portando alla chiusura della struttura sanitaria della Maddalena. I prodromi c’erano tutti: fin dalla Emergenza Covid quando si pensò, invece dipotenziarlo, di smantellare il Pronto Soccorso del Paolo Merlo e relegarlo a punto diprimo intervento. Successivamente non si è provveduto alla reintegrazione delpersonale mancante, altresì attraverso l’utilizzo massiccio delle così dette “Prestazioniaggiuntive” si è giunti alla completa saturazione delle prestazioni orarie dei dipendentie ad un eccessivo carico di lavoro con punte di Burn-Out per la stragrande parte deidipendenti", scrivino Luisella Maccioni (segretaria FP Cgil Gallura) e Jessica Cardia (segretaria territoriale Resp. Sanità). Le conseguenze, secondo il sindacato, sono sotto gli occhi di tutti: "Infine la mancata sostituzione di personale in quiescenza o prossimo al pensionamento sta determinando, ciò che mai avremmo pensato di vedere, la chiusura del Reparto di Medicina con la relativa cancellazione dei 20 posti letto che danno la dignità al Presidio per essere definito “Ospedale” , contestualmente si ipotizza la chiusura del Laboratorio Analisi". E ancora: "Come Fp Cgil riteniamo questa situazione vergognosa e non più tollerabile pertanto abbiamo già indetto lo stato di agitazione di tutto il personale del PaoloMerlo e chiesto un incontro al Prefetto. Inoltre vista la situazione gravissima che si trova ad affrontare tutti i tre presidi Olbia,Tempio e la Maddalena e visto i vari tentativi di tutti i sindaci e di tutte le parti politiche del territorio in difesa della sanita gallurese , riproponiamo l’idea di una mobilitazione di tutto il territorio, Sindaci, Parti sociali, Associazioni, personale Sanitario, affinchè l’Ats e la Regione Sardegna ormai sorda da anni prenda atto dello sfacelo".
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