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*VIDEO*Olbia: delfini alla Marina di Tilibbas

*VIDEO*Olbia: delfini alla Marina di Tilibbas
*VIDEO*Olbia: delfini alla Marina di Tilibbas
Patrizia Anziani

Pubblicato il 23 March 2020 alle 20:00

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Olbia, 23 marzo 2020- Quando abbiamo visto la brevissima ripresa fatta con uno smartphone mentre cattura l’arrivo dei delfini nel più intimo recesso del Golfo di Olbia, quello dove l’acqua è più fangosa, siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Il video girato questa mattina è stato condiviso sui social suscitando emozione e conquistando tantissimi like.

Un' insolita visita in uno spazio di mare color argento che anche i gabbiani e i corvi sembrano salutare festosi. Il delfino affiora per un attimo mostrando la pinna dorsale come fosse un ricambiato saluto discreto, poi scompare alla vista.

Questi straordinari, intelligentissimi animali che si spingono fino alla Marina di Tilibbas non sono roba di tutti i giorni, almeno di questi tempi, o meglio di quei tempi, quelli prima del coronavirus.

Da un paio di settimane è diverso: a Roma le anatre vanno a bagnarsi nella fontana di Piazza Navona; lepri e conigli selvatici si inoltrano un po’ dappertutto e senza paura nei parchi urbani; gabbiani e cormorani si avvicinano più alla terraferma riprendendosi spazi che sembravano loro preclusi da almeno mezzo secolo; ad Olbia, come in molte altre città sarde, i cinghiali scorrazzano felici in viale Aldo Moro, una delle vie urbane tra le più trafficate della Sardegna.
La frase che si sente ripetere, in modo un po’ scontato, è che "la natura si prende la sua rivincita". La natura, fauna come flora, non si prende rivincite, si prende solo gli spazi di sopravvivenza che le togliamo, con una forza vitale che resta immutabile nonostante le apparenze.

Pare che a Chernobyl, dopo il tremendo disastro nucleare dell’aprile 1986, nell’area abbandonata dall’uomo vi sia una ricchezza di fauna mai vista, e una flora straordinamente ricca, inimmaginabile. Come se nulla ci fosse mai stato, anzi. Prendiamo tutto ciò come un segno di gioiosa speranza.

Gli animali non si prendono rivincite, ripeto, forse vogliono solo parteciparci qualcosa di misterioso e vero: il silenzio e la pace, anche se forzati, nei nostri spazi umani, ci rendono la vita più vicina, non più lontana. Più a misura d’uomo.

Da sempre la Natura ci parla, e ci dice con i gesti ciò che non può essere riferito a parole.