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Cronaca, Giudiziaria

Tecnomat Olbia, si riaccende la battaglia legale: Comune e Bricoman ricorrono al Consiglio di Stato

Dopo la chiusura ordinata dal TAR Sardegna, 88 lavoratori attendono risposte sul loro futuro

Tecnomat Olbia, si riaccende la battaglia legale: Comune e Bricoman ricorrono al Consiglio di Stato
Tecnomat Olbia, si riaccende la battaglia legale: Comune e Bricoman ricorrono al Consiglio di Stato
Olbia.it

Pubblicato il 17 October 2025 alle 13:30

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Olbia. La controversia sulla chiusura del punto vendita Tecnomat di Olbia, in località Pozzo Sacro, entra in una nuova fase. Dopo la sentenza del TAR Sardegna, che ha bloccato le attività annullando le autorizzazioni urbanistiche rilasciate per la costruzione della struttura, il Comune di Olbia e Bricoman Italia – società che gestisce il marchio Tecnomat – hanno deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato.

L’intervento della giustizia amministrativa ha accolto i motivi aggiunti presentati da Bricofer Group e Ottimax Italia, concorrenti nel settore del bricolage, mettendo in discussione la legittimità della conferenza dei servizi che aveva dato il via libera alla realizzazione dell’opera. Secondo i ricorrenti, l’autorizzazione iniziale sarebbe stata destinata a una "media struttura di vendita", mentre Tecnomat rientrerebbe nella categoria delle grandi strutture, soggette a una normativa più stringente.

La chiusura del punto vendita ha lasciato temporaneamente a casa 88 dipendenti, ora in attesa di conoscere gli sviluppi.  La vendita è sempre garantita on-line e Bricoman Italia, oltre al ricorso principale, ha chiesto una sospensiva cautelare per poter riaprire i locali al pubblico al più presto, almeno in via provvisoria.

Il Comune di Olbia, che si è costituito in giudizio a fianco dell’azienda, sostiene la legittimità dell’intero iter autorizzativo. La vicenda si complica ulteriormente perché, secondo quanto riportato, inizialmente l’area era stata destinata a un punto vendita del gruppo MD, mai realizzato. Solo in seguito è subentrato Tecnomat, e ora l’intero processo viene contestato sotto il profilo formale e sostanziale.

Nel frattempo, resta forte la preoccupazione per il destino occupazionale dei lavoratori e per il futuro della grande struttura, che rappresentava un importante polo commerciale nella zona nord della città.