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Sardegna contro il decreto Salvini: “Non vivremo in 20 metri quadri”

La Regione mantiene il limite minimo a 28 mq e rivendica l’autonomia urbanistica

Sardegna contro il decreto Salvini: “Non vivremo in 20 metri quadri”
Sardegna contro il decreto Salvini: “Non vivremo in 20 metri quadri”
Andrea Baragone

Pubblicato il 28 May 2025 alle 10:51

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La Sardegna fa muro contro i mini-alloggi da 20 metri quadri previsti dal decreto “Salva casa” di Matteo Salvini. Il disegno di legge regionale, appena licenziato dalla Commissione Governo del Territorio del Consiglio regionale, guidata dal presidente Roberto Li Gioi (M5S), ha scelto di non allinearsi del tutto alle nuove disposizioni nazionali. Il limite minimo di abitabilità per i monolocali resterà 28 mq, così come non verranno ridotte le altezze minime interne degli ambienti da 2,70 a 2,40 metri.

Un segnale chiaro, che arriva anche da Olbia, dove la questione del diritto alla casa è molto sentita in una città in forte crescita urbanistica, ma con un tessuto sociale frammentato e segnato dal caro-affitti.

A spiegare la scelta è proprio Li Gioi, che rivendica con fermezza l’autonomia regionale:
“Sicuramente ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a ridurre la metratura di un’unità immobiliare a 20 mq. Per le nostre caratteristiche il limite attuale di 28 è più che sufficiente”, dichiara.
Il presidente della Commissione spiega anche la filosofia dietro il provvedimento: “Non ci siamo limitati a un copia e incolla del decreto Salva casa, ma abbiamo colto l’occasione per riordinare l’intero impianto normativo urbanistico. C’erano troppe questioni irrisolte che bloccavano l’operatività edilizia”.

Il clima in Commissione è stato meno teso del previsto. “È significativo che la minoranza si sia astenuta, anziché votare contro come ha fatto finora. Questo significa che alcune delle loro richieste sono state accolte e si è creato un clima costruttivo per il dibattito in aula”.

La presa di posizione della Regione non è passata inosservata: il ministro Salvini ha scritto alla presidente Alessandra Todde e al presidente del Consiglio regionale Piero Comandini per chiedere il pieno recepimento del decreto. Ma la replica sarda è stata compatta e decisa.

“Trovo gravissimo che Salvini intervenga su una norma ancora non approvata, cercando – tra virgolette – di minacciare un’impugnazione”, afferma Li Gioi.
“Noi abbiamo competenza primaria in ambito urbanistico e stiamo leggendo negli interessi dei cittadini sardi”.

Una posizione condivisa anche dalla presidente Todde e dal presidente Comandini, che hanno definito “senza precedenti” l’ingerenza del ministro.
“Pensare che 20 metri quadri possano essere considerati abitazione è semplicemente una follia. Non servono loculi in affitto, ma politiche vere per la casa”, ha commentato la governatrice.