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Cronaca

Sardegna: basta vie intitolate ai maschi

Sardegna: basta vie intitolate ai maschi
Sardegna: basta vie intitolate ai maschi
Laura Scarpellini

Pubblicato il 22 January 2020 alle 19:11

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Olbia, 22 gennaio 2020 - Fin quando non ci si si ferma un attimo a pensarci, non ci si rende conto che anche per le strade della nostra città si è circondati principalmente da uomini. E non parliamo di individui in transito o in sosta: si tratta dei personaggi a cui vengono intitolate strade, vicoli e piazze. La maggioranza di sesso maschile.
Particolare l'iniziativa di Maria Pia Ercolini insegnante romana in pensione, che dal 2011 si è appassionata alla questione di genere nella toponomastica italiana.
La sua ricerca "Toponomastica femminile" aggiungere informazioni e curiosità.
Meno del 5% delle strade italiane vengono dedicate alle donne nella nsotra Italia, Isole comprese. A quanto pare il divario di genere contraddistingue dunque anche le scelte per l’intitolazione degli spazi urbani che caratterizzano la nostra quotidianità. In Sardegna su 96 Comuni presi ad esempio su un totale di 377 (25%) determinano: su 14.170 strade censite, ben 6.764 hanno un’intitolazione al maschile (48%) e soltanto 649 (4,6%) sono le strade dedicate alle donne tenendo conto di madonne, sante e beate (un totale di 247 vie che, in diversi casi, si riferiscono a edifici chiesastici). La componente non religiosa si restringe ulteriormente dove dominano le figure di Grazia Deledda ( in 84 Comuni), Eleonora D’Arborea (60) quindi le Regine Margherita (28) ed Elena (25).Fanno seguito Emanuela Loi (12 Comuni), Maria Carta (9), Maria Montessori (8). Compaiono in non più di tre o cinque Comuni figure femminili di rilevanza nazionale o internazionale come Nilde Iotti, Ilaria Alpi e Marie Curie assieme alle nostre Giudicesse Adelasia e Benedetta. Praticamente quasi nulle Edina Altara (1 Comune), Artemisia Gentileschi (1), Caterina Scarpellini (1), e Ernestina Paper (1). Nel dettaglio vediamo Cagliari: su 1520 vie, piazze e vicoli, 787 sono intestate a uomini e 59 a donne; Sassari: su 946 vie, 488 intestate a uomini e 38 a donne; Olbia: su 1519 strade, 484 intestate agli uomini e 43 a donne; Quartu S.E.: su 791 strade, 320 intestate a uomini e 22 a donne; Iglesias: su 519 strade, 191 intestate a uomini e 22 a donne; Tortolì: su 340 strade, 158 intestate a uomini e 5 a donne; Porto Torres: su 243 strade, 154 intestate a uomini e 8 a donne; Ozieri: su 289 strade, 201 a intestate uomini e 17 a donne; Ortacesus, unico Comune totalmente androcentrico sinora rilevato (su 44 strade, 32 sono intestate a uomini e nessuna alle donne), mentre nei Comuni di Belvì, Cheremule, Escalaplano, Gonnoscodina, Laerru, Lotzorai, Mamoiada, Putifigari una sola via è dedicata all’altra metà del cielo, grazie a Grazia Deledda. In questa ottica di lettura i Comuni sardi meno misogini sono Villanovatulo, Pau, Sennariolo, Escolca, S.Anna Arresi, Silius, Siniscola, Sadali mentre quelli dove è maggiore la disparità sono: Ortacesus, S.Giusta, Palmas Arborea, Ollastra, Escalaplano, Donori, Ussana, Paulilatino, Putifigari. La visione maschio-centrica nella odonomastica,purtroppo non può relegarsi al passato , ma è una condizione viva e vegeta anche oggi. Ciò dimostra ancora una volta la difficoltà che un processo di cambiamento culturale incontra senza adeguati supporti normativi. Forse più donne nelle commissioni toponomastiche avrebbero potuto restituirci un quadro differente, forse norme inclusive e partecipative nei regolamenti avrebbero quanto meno favorito una discussione e delle scelte differenti? Forse. Il Comune di Olmedo, aderendo all’iniziativa di Toponomastica Femminile (con delibera di giunta n. 21 del 8 Marzo 2012), ha deciso che le prossime nuove vie saranno dedicate ad Antonia Mesina, Madre Teresa di Calcutta, Nilde Jotti, Emanuela Loi, Elsa Morante, Anna Frank, Graziella Campagna, Edvige Carboni, Grazia Dore, Matilde Serao, Sibilla Aleramo, Principessa Mafalda (di Savoia), Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, Teresa Noce, Teresa Mattei, Rita Montagnana, Lina Merlin, Joyce Lussu. A quanto pare qualche timido cenno di cambiamento si sta presentando. Forse se ci fossero più donne sindaco la sensibilità potrebbe cambiare in merito all'intitolazione delle strade. Noi siamo fiduciose. Chissà se mettendo in correlazione le donne nella vita politica delle comunità con le quote rosa della toponomastica, i numeri spossano cambiare.