Thursday, 15 May 2025
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Pubblicato il 15 May 2025 alle 10:05
San Pantaleo. Una mattinata caotica per le famiglie di San Pantaleo, che oggi – mercoledì 15 maggio, giorno di San Simplicio – si sono ritrovate senza scuolabus per accompagnare i ragazzi alle scuole medie di Abbiadori. Un’assenza improvvisa, non annunciata né via email né attraverso il sito dell’Aspo, l’azienda che gestisce il servizio di trasporto scolastico.
A segnalare il disagio è una madre, che racconta di aver atteso invano il mezzo come ogni mattina alle 7:50. “Ho provato a chiamare Aspo dalle 8, ma non rispondeva nessuno. Niente mail, nessun avviso, neanche sulla piattaforma Urbi. Ci siamo trovati senza servizio e senza alcuna possibilità di organizzarci per tempo”.
Il servizio di scuolabus è essenziale per i bambini e i ragazzi di San Pantaleo, frazione di Olbia dove non esistono scuole medie. Gli studenti vengono infatti trasportati ad Abbiadori, nel Comune di Arzachena, dove le lezioni oggi si sono svolte regolarmente, nonostante a Olbia scuole e uffici pubblici fossero chiusi per la festività del santo patrono.
“Probabilmente qualcuno ha pensato che le scuole fossero tutte chiuse per San Simplicio”, ipotizza la madre, “ma non è così. Ad Abbiadori si fa lezione, come sempre. E non era mai capitato, in passato, che Aspo non garantisse il servizio o almeno ci avvisasse con una semplice telefonata”.
La mancanza di comunicazione ha generato confusione e rabbia tra i genitori, che si sono visti costretti a tenere i ragazzi a casa o a improvvisare soluzioni alternative. “Non pretendiamo miracoli, ma almeno un avviso. Siamo pochi, siamo sempre stati avvisati anche singolarmente e invece oggi il silenzio assoluto”.
Non si tratta del primo disservizio segnalato da questa famiglia. La stessa madre ricorda un episodio simile accaduto il 31 marzo, quando lo scuolabus arrivò in ritardo e, a causa di un guasto alle portiere, non poté portare i ragazzi a scuola.
Stavolta, conclude la madre con un tono ironico: “I ragazzi, inutile dirlo, erano contenti che lo scuolabus non ci fosse”, racconta sorridendo. Ma il disagio resta.
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