Olbia, valigie scomparse: c’è chi sa esattamente dove colpire

Olbia. “Eravamo a Pittulongu per qualche ora di relax, in pieno giorno. Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio, siamo tornati e non c’era più nulla. Valigie, vestiti, documenti. Tutto sparito.” È il racconto amaro di una coppia di turisti, che ha scelto di rivolgersi alla nostra redazione dopo un’estate vissuta con amarezza tra denuncia, silenzi e domande rimaste senza risposta.

La vicenda non è isolata. In città, tra chi conosce bene il territorio, si parla apertamente di una rete di furti ben strutturata, che colpisce sistematicamente le auto in sosta nei parcheggi delle spiagge, con particolare attenzione alle vetture a noleggio, facilmente riconoscibili e spesso meno protette da sistemi antifurto avanzati.

Secondo testimonianze raccolte, questi furti sarebbero frequentemente riconducibili a gruppi organizzati che gravitano intorno ai campi nomadi presenti nella zona di via Vena Fiorita o provenienti da altre località, come Alghero. L’obiettivo sono turisti appena arrivati o in partenza, che lasciano i bagagli in auto prima o dopo il check-in.

I ladri – raccontano alcune fonti – non si portano le valigie nei campi, ma le svuotano rapidamente e le abbandonano in zone isolate, nella macchia o dietro i cespugli. In alcuni casi, veri e propri “depositi” improvvisati di valigie vuote sono stati ritrovati in campagna, con dentro ancora documenti difficili da restituire se i proprietari sono stranieri.
Non esiste un vero mercato nero strutturato, ma gli oggetti rubati vengono rivenduti rapidamente, spesso nei paesi vicini, dove è più difficile risalire alla provenienza.

La coppia che ha scritto alla nostra redazione lancia un appello: “Non è solo una questione personale. Un episodio come il nostro danneggia l’intera immagine turistica della città. Olbia è una destinazione meravigliosa, ma i turisti devono sentirsi protetti. Altrimenti, semplicemente, non tornano”.