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Pubblicato il 02 December 2019 alle 13:47
Olbia, 2 dicembre 2019 -Il riccio di mare (paracentrotus lividus) è in via di rapida rarefazione, soprattutto nei mari sardi, a causa del forte prelievo abusivo e per fini gastronomici.
A questo proposito più di settemila cittadini hanno chiesto ai Ministri delle risorse agricole e dell'ambiente e all'Assessore regionale dell'agricoltura, una moratoria di tre anni della pesca dei ricci di mare, monitoraggi marini e provvedimenti di sostegno ai pescatori temporaneamente impossibilitati alla pesca.
La petizione promossa dal Gruppo di intervento giuridico (Grig) ha l'obiettivo di scongiurare la scomparsa dei ricci dai mari sardi e avviare un piano di salvaguardia di medio-lungo periodo.
Sostiene il Grig: "La situazione è davvero grave e necessita forti misure di salvaguardia, perlomeno la sospensione della raccolta dei ricci per almeno tre anni."
Con il degreto del 24 ottobre 2019, n.2358/DecA/47 del 24 ottobre 2019, l'Assessore regionale dell'agricoltura Gabriella Murgia, ha autorizzato la raccolta di 2 mila ricci al giorno per ogni pescatore professionista fino al 15 aprile 2020, incurante delle richieste di moratoria provenienti da più parti, fra cui le amministrazioni comunali di S.Antioco, Calasetta e Porto Scuso.
"A 182 pescatori subacquei sarebbe consentito raccogliere 364.000 ricci al giorno, cioè 2.184.000 ricci a settimana, più di 8.730.000 al mese, quasi 50 milioni nell'intera stagione di pesca. A questi numeri va poi aggiunta la pesca sportiva e la pesca abusiva."
In seguito alle critiche l'Assessore regionale Gabriella Murgia ha emanato un provvedimento correttivo del calendario 2019-2020 della pesca del riccio nei mari della Sardegna, vietando la pesca a chi non è pescatore professionista.
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