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Pubblicato il 18 May 2017 alle 17:16
Olbia, 18 Maggio 2017 - Continuano gli appuntamenti di "Primavera nel cuore della Sardegna". Dopo le tappe di Ilbono e Loculi, questo fine settimana settimana gli appuntamenti sono tre, Posada, Sindia e Triei.
Immerso in una valle di origine alluvionale alle foci del Rio Posada, arroccato in cima ad una rupe calcarea ricoperta di euforbie e lentischio, sorge il borgo di Posada. Abitato fin dal Neolitico conserva ancora evidenti le tracce risalenti al periodo nuragico, con diverse tombe dei giganti e nuraghi. Nel Medioevo venne costruito il Castello della Fava, simbolo di Posada. Nel pittoresco centro storico si possono ammirare ancora oggi le bellezze architettoniche relative al periodo giudicale e catalano, come la chiesa di Sant’Antoni de su Fogu, patrono del paese, e un’antica torre un tempo adibita a prigione. Affacciato sullo splendido litorale del golfo omonimo, il territorio di Posada si caratterizza per la presenza di un lungo susseguirsi di splendide spiagge immerse in una natura solitaria e selvaggia. La peculiare conformazione geologica, unita alla presenza di numerosi stagni ed impaludamenti che si insinuano fra i vari tronconi del fiume, ha consentito la nascita del Parco di Tepilora Sant’Anna e Rio Posada, oasi di protezione faunistica di circa 6.600 ettari, luogo ideale per itinerari estremamente suggestivi.
Situato nel territorio compreso fra le regioni storiche del Marghine e della Planargia, tra l'altopiano di Campeda e la catena del Marghine, Sindia offre un panorama di armoniosa alternanza fra pascoli e aree molto fertili ricche di sorgenti e verdeggianti boschi di lecci, agrifogli, sugheri e roverelle. Considerato la culla del monachesimo cistercense in Sardegna, il paese di Sindia conserva ancora oggi i segni dello stretto rapporto che questo famoso ordine religioso intrecciò col territorio, nei resti dell’abbazia di S. Maria di Corte (o di Cabu Abbas) e nella chiesa di San Pietro. Nel territorio di Sindia sono presenti inoltre numerosi siti archeologici tra Domus de Janas, nuraghi e Tombe dei Giganti. Non lontano dal centro abitato sorge il nuraghe Santa Barbara, uno dei più imponenti e meglio conservati del territorio comunale. Le principali attività economiche del paese, a forte vocazione agricola e pastorale, si tramandano ancora oggi di padre in figlio attraverso la realizzazione di prodotti di qualità come miele, formaggi (su casizzolu de Sindia), pane (su zichi e su zichi ladu) e dolci squisiti (pardule e papassini).
In primavera Triei e le sue colline ospitano distese di profumate ginestre: non a caso leggenda narra che il nome Triei derivi dal sardo Terìa, ginestra. Il territorio di Triei è ricco di siti archeologici, come il nuraghe Nonnùccoli, quello di Bau Nuraxi e l'imponente Tomba dei Giganti edificata sull'altopiano di Osono e riportata alla luce da una campagna di scavi iniziata nel 1989 che ha rivelato una struttura funeraria in ottimo stato di conservazione. La coltivazione dei vitigni è un elemento chiave nel patrimonio agricolo: si producono vini eccellenti e rinomati sin dal 1700 e distillati come il filu ’e ferru. Un’altra attività distintiva della tradizione locale è l’apicoltura: a Triei si producono diverse qualità di miele, come quello amaro, raro e pregiato che si ottiene dai fiori di corbezzolo. La cultura è quella tipica dei paesi dell’Ogliastra con contaminazioni campidanesi e barbaricine: dal canto a tenore alla poesia estemporanea, sino all’utilizzo delle launeddas e dell’organetto come strumenti tradizionali.
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