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Pride Olbia, nasce il collettivo per i diritti LGBTQ+: "in città ancora troppe discriminazioni"

Il gruppo, nato poche settimane fa, promuove l'informazione sui temi relativi all'identità sessuale e di genere

Pride Olbia, nasce il collettivo per i diritti LGBTQ+:
Pride Olbia, nasce il collettivo per i diritti LGBTQ+:
Camilla Pisani

Pubblicato il 21 August 2021 alle 06:00

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Disclaimer della direzione: in questo articolo troverete nelle parti virgolettate la schwa, la cosiddetta "e rovesciata", che in questo periodo è balzata agli onori delle cronache nell'ambito del dibattito relativo al cosiddetto "linguaggio inclusivo". Questa intervista è stata rilasciata per iscritto e in quanto tale non vogliamo modificare le dichiarazioni rese. Questa può essere un occasione "pratica" per capire come funziona la schwa quando ci si confronta con un pubblico generalista che non per forza segue alcuni dibattiti o è a conoscenza di talune problematiche o soluzioni linguistiche. Per quanto riguarda la pronuncia, non esiste una corrispondenza in italiano: si tratta della "a" della parola "banana" (bəˈnanə) come si pronuncia nella lingua inglese. Olbia. Si sta facendo strada, nelle ultime settimane, il gruppo Pride Infogau Olbia, movimento attivista che punta all’organizzazione del Pride in città e, più in generale, alla sensibilizzazione della popolazione ai temi relativi all’identità sessuale e di genere. “L’idea è partita da alcunə di noi che al momento studiano fuori Olbia (in generale fuori dalla Sardegna) e che fanno già parte di movimenti nazionali e internazionali di rivendicazioni politiche, ecologiche e transfemministe (Fridays For Future, Non Una di Meno, etc). Abbiamo deciso che avremmo voluto portare questo tipo di visione anche nella nostra città natale, che fino a questo momento non ha visto niente del genere. Tra l’altro ad Olbia esiste un'ampia comunità LGBTQ+, soprattutto tra le generazioni più giovani, quindi abbiamo pensato che avremmo avuto un bel riscontro con queste iniziative” racconta il gruppo Pride Infogau.Mission del progetto è l’organizzazione del Pride, ancora mai arrivato in città, ma non solo: “sicuramente sensibilizzare la popolazione di una città che per molti versi fa ancora fatica ad approcciarsi ai temi dell’identità sessuale e di genere, quindi fare informazione su queste tematiche. Ma soprattutto vorremmo rendere più solida e più unita la comunità che già esiste e che vive discriminazioni quasi quotidianamente. Ci piacerebbe che lə ragazzə che vivono ad Olbia portino avanti questo progetto anche quando noi saremo ripartitə” continua il gruppo.Ma Olbia a che punto è in quanto ad inclusione e discriminazioni? “Per rispondere a questa domanda abbiamo portato avanti dei sondaggi sui social (in particolare sulla nostra pagina instagram): abbiamo dato l'opportunità a chiunque di raccontare la propria esperienza in forma anonima, qualche suggerimento (ad chiedendo più nello specifico in ambito scolastico, familiare o per quanto riguarda la sanità pubblica (consultori, etc). Sono venute fuori tante testimonianze come immaginavamo, purtroppo per la maggior parte negative. Abbiamo riscontrato che le discriminazioni avvengono principalmente nelle scuole, sia da parte dei compagni che spesso dagli stessi professori. Anche dal punto di vista sanitario la situazione è piuttosto grigia: manca informazione e spesso i medici/ginecologi non sanno trattare questi argomenti nei migliori dei modi. Vogliamo buttare giù un manifesto con le nostre rivendicazioni e con delle proposte per le istituzioni per migliorare la situazione, di base quello che manca è informazione e accessibilità alle strutture pubbliche/gratuite sia per la salute fisica che mentale, più nello specifico educazione sessuale e di genere nelle scuole e il corretto funzionamento dei consultori”.L’iniziativa di Pride Infogau Olbia sta ricevendo un buon riscontro sui social, luoghi nei quali gli utenti vengono costantemente stimolati a partecipare: “vediamo tante persone entusiaste di ciò che stiamo facendo, ma manca una partecipazione più attiva nelle assemblee organizzative. Ne facciamo circa una a settimana e sono sempre aperte, difatti le pubblicizziamo sui nostri canali social. Ne approfittiamo per fare un appello: perché il Pride riesca nel migliore dei modi necessitiamo della collaborazione di tuttə, e abbiamo bisogno di casse, megafoni, strumenti che facciano rumore per farci sentire, fondi per le locandine e tanta voglia di farsi sentire e finalmente mostrarci orgogliosə nelle nostre identità e rivendicazioni. Per ora siamo totalmente assorbitə dall’organizzazione del Pride, abbiamo proposto degli aperitivi di crowdfunding per raccogliere dei fondi: il prossimo sarà Venerdì 26, ore 17:30 in Piazza Mercato, poi alle 19:30 in Piazza Elena di Gallura. I prossimi eventi dipenderanno da chi rimarrà in città da settembre in poi, comunque l'idea sarebbe di proseguire verso gli obiettivi politici prima elencati, anche in collaborazione con altre associazioni e movimenti sardi transfemministi e per i diritti LGBTQ+” concludono i membri del collettivo.