Wednesday, 08 October 2025
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Pubblicato il 08 October 2025 alle 13:57
Olbia. A pochi passi dal mare di Pittulongu, immersa tra macchia mediterranea e vecchi muri a secco, c'è una parte di via Donnigheddu che racconta una storia di abbandono e incuria. Quella che un tempo era una strada rurale di collegamento utile anche in caso di emergenza – capace di unire direttamente l’area di Suiles alla panoramica Olbia–Golfo Aranci senza dover attraversare tutto viale Pittulongu – è oggi ridotta a un percorso dissestato, pieno di rifiuti e quasi impraticabile.
Le immagini raccolte dai residenti parlano da sole: sacchi di immondizia, bottiglie, plastiche, resti di elettrodomestici e cassette di plastica invadono i bordi della carreggiata. In mezzo alla vegetazione spuntano anche rifiuti edili e vecchi materassi, segno di abbandoni ripetuti nel tempo. In un punto della strada, inoltre, è visibile la carcassa di un animale ormai in decomposizione, testimonianza di un degrado che va oltre l’incuria urbana. “Questa strada è diventata una discarica a cielo aperto. Dopo l’alluvione del 2013 non è mai stata ripristinata in modo serio e funzionale, e ogni anno peggiora”, raccontano alcuni residenti della zona, costretti a convivere con buche, massi e rifiuti.
Il fondo stradale, ancora sconvolto dai danni di dodici anni fa, non ha mai ricevuto una manutenzione adeguata. Le piogge invernali scavano solchi profondi e smuovono i detriti, rendendo difficile il transito anche ai fuoristrada. “In caso di emergenza sarebbe una via di fuga preziosa, ma oggi è impraticabile e pericolosa”, aggiunge un cittadino.
La situazione di via Donnigheddu non è un caso isolato, ma rappresenta uno dei tanti tratti secondari del territorio olbiese lasciati al degrado dopo eventi calamitosi e mai realmente reintegrati nel sistema viario urbano.
Nel frattempo, gli incivili continuano a usarla come zona franca per abbandonare rifiuti di ogni tipo, mentre i residenti chiedono controlli, bonifiche e il ripristino del manto stradale.
“Viviamo in una strada dimenticata. Chiediamo solo che venga rimessa in sicurezza e pulita. Nessuno dovrebbe vivere circondato dai rifiuti o rischiare di rompere la macchina per una buca profonda mezzo metro”, concludono affranti i residenti.
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