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Olbia, giornata della rianimazione cardio-polmonare: ecco il progetto per la città

Con Olbia Città Cardio Sicura sarà possibile ridurre i tempi di intervento

Olbia, giornata della rianimazione cardio-polmonare: ecco il progetto per la città
Olbia, giornata della rianimazione cardio-polmonare: ecco il progetto per la città
Giada Muresu

Pubblicato il 16 October 2021 alle 06:00

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Olbia. Si celebra oggi la Giornata mondiale della Rianimazione Cardio-Polmonare, organizzata dall'Italian Resuscitation Council (Irc) per sensibilizzare sull’importanza delle manovre salvavita.

Dati statistici elaborati da Irc attestano che circa 400.000 persone in Europa e 60.000 in Italia muoiono per arresto cardiaco improvviso. Il 70% degli arresti cardiaci, avviene in presenza di altre persone che potrebbero iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma ciò accade solo nel 15% dei casi, perché le persone non sono formate, non sanno riconoscere un arresto cardiaco e non si sentono in grado di intervenire. Intervenire nei primi minuti dall’inizio dell’arresto potrebbe raddoppiare o addirittura triplicare le possibilità di sopravvivenza, così aumentando il numero di persone in grado di prestare i soccorsi necessari attraverso un’adeguata formazione, ogni anno si potrebbero salvare centinaia di migliaia di vite.

Anche Olbia, grazie ad un importante progetto patrocinato dal Comune e promosso dall’associazione Ricreattiva II e III età, sta muovendo importanti passi nella direzione di una sensibilizzazione sulla sicurezza cardiologica.

Procede infatti Olbia Città Cardio Sicura, finalizzato a favorire la dotazione e l'utilizzo dei defibrillatori in diversi luoghi e situazioni, (anche da parte di soggetti non specificamente formati), regolando il collegamento e l'interazione con la rete dell'emergenza territoriale 118, e promuovendo (in accordo con le strutture sanitarie e di volontariato) campagne di informazione e sensibilizzazione, nonché l'introduzione di specifici insegnamenti, anche negli istituti di istruzione primaria e secondaria.

“Al progetto partecipa anche Philips, che ha contribuito donando cinque DAE, che noi abbiamo donato alla Sacra Famiglia, alla Confcommercio, alla parrocchia di Pittulongu, ai Guardian Angels; uno è rimasto a me in quanto promotore del progetto, per le dimostrazioni relative a questo dispositivo salvavita essenziale. Il progetto si fonda su due pilastri fondamentali. Il primo è il censimento dei DAE nell’ambito urbano, per cui noi offriamo anche la verifica della giusta manutenzione dei DAE; i dispositivi verranno poi inseriti all’interno di un’app che aiuterà, in caso di emergenza, a localizzare il più vicino, consentendo una riduzione dei tempi di intervento. Il secondo passa dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, che stiamo veicolando tramite le scuole, perché i ragazzi sono spugne e portano informazioni a casa; in occasione della giornata mondiale stiamo collaborando anche con le parrocchie, come quella della Sacra Famiglia e quella della N.S. De La Salette -oltretutto Don Gianni frequenterà il corso di formazione-. Il progetto, partito quasi come un gioco, è diventato via via sempre più importante, anche alla luce della legge di Stato che obbliga i punti di aggregazione a dotarsi di un DAE; grazie alla nostra attività, siamo riusciti a portare una riduzione dei costi sia per quanto concerne i dispositivi che per quanto concerne la formazione, incentivando lo sviluppo di questa tematica importante” riferisce Salvatore Gelsomino, referente di Olbia Città Cardio Sicura.

Un’iniziativa cruciale per rendere la città più attrezzata, salvando potenzialmente la vita a chi è vittima di arresto cardio-circolatorio, per cui la tempestività è fondamentale: dopo tre minuti, un evento simile può essere fatale.