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Cronaca

Olbia, San Simplicio: quartiere abbandonato ostaggio di degrado e criminalità

Olbia, San Simplicio: quartiere abbandonato ostaggio di degrado e criminalità
Olbia, San Simplicio: quartiere abbandonato ostaggio di degrado e criminalità
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 October 2018 alle 14:32

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Olbia, 22 ottobre 2018 - San Simplicio dovrebbe essere uno dei quartieri gioiello della città: è centrale, è storico, è a due passi dalla stazione e ha al suo centro la Basilica minore che dà il nome al rione.

Eppure, nonostante queste caratteristiche ottimali, San Simplicio sembra un quartiere periferico metropolitano dove degrado, abbandono, criminalità la fanno da padrone.

L'epicentro del degrado si concentra in una zona precisa: il passaggio a livello (dove sono presenti le fermate Arst), via Brigata Sassari, via San Simplicio, via Armando Diaz, via Fiume d'Italia.

Non è un caso se l'ultima operazione dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia si è concentrata proprio in questo quadrilatero già teatro in passato di risse, violenti alterchi tra extracomunitari, attentati, furti.

È qui che l'Arma ha trovato una mansarda piena zeppa di refurtiva e droga, è qui che la prostituzione di giovanissime ragazze dallo sguardo triste è tornata a regnare ed è qui che si concentra molto del malessere cittadino.

Da poco il quartiere si è dotato di un Comitato: lo scopo è aprire un dialogo con l'amministrazione, ma soprattutto cerca di risolvere con le istituzioni i problemi reali che i residenti vivono.

Il Comitato, sulle pagine della Nuova di oggi, chiede alle forze dell'ordine un presidio fisso. Di sicuro c'è che le forze dell'ordine non hanno smesso di osservare quel particolare pezzo di Olbia: si preannunciano, infatti, nuove operazioni. Segno che il quartiere San Simplicio, forse per la sua conformazione piena di viuzze strette e di casette, potrebbe essere diventato un perfetto "nascondiglio" per i criminali.

Non tutto però è da buttar via, a San Simplicio: il Comitato appena nato è certamente un segno di rinascita e rinascita, così come è un baluardo dell'integrazione e della legalità lo stesso Labint che ha sede in via Brigata Sassari, per non parlare della sede dell'Unitre - a due passi dalla Basilica - e dalla stessa chiesa che, da sempre, rimane un punto di riferimento importante per tutti i residenti anche grazie a don Debidda.

Insomma, la voglia di rinascita e di legalità c'è: i residenti però non devono essere abbandonati, lo Stato deve iniziare a esserci concretamente perché non basta un blitz delle Forze dell'ordine a risolvere problemi che si trascinano da anni.