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Pubblicato il 17 April 2013 alle 11:06
"il quantitativo massimo di rifiuti liquidi trattati giornalmente in conto terzi e convogliati al processo biologico non deve superare il 10% della quantità trattata dallo stesso giornalmente".In totale il Cipnes è abilitato a trattare 146000 mc di rifiuti liquidi che, divisi per 365 giorni, dà 400 mc al giorno. Secondo quanto stabilito dal contratto firmato con la Paradivi, il Cipnes avrebbe dovuto trattare 40mila tonnellate per una annualità, pari a circa 109 tonnellate al giorno. Se la matematica non è un'opinione - e se, chiaramente, abbiamo capito bene ciò che prescrive l'AIA, il 10% della quantità di rifiuti liquidi trattati al giorno è 40 tonnellate (o metri cubi). A meno che i calcoli non siano stati fatti basandosi sugli anni operativi. Il carico sarebbe stato diviso tra il 2013 e il 2014. Nel 2013, con 3000 tonnellate a carico, sarebbero state trattate 24mila tonnellate che, divise per 365, danno 65 tonnellate. Anche qui però superiamo la fatidica soglia del 10%. Le 40 tonnellate giornaliere sforate non sono l'unico aspetto che non torna numericamente parlando. Nel 2013 il Cipnes ha trattato 10mila tonnellate di percolato. Residue, dunque, ne rimanevano 35mila. Eliminiamo le 24mila che sarebbero dovute arrivare dalla Sicilia: ne restano 11mila. Siamo sicuri che questa quantità residua sarebbe bastata a non superare il limite prescritto dall'AIA? Ai tecnici la sentenza.
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