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Cronaca

Olbia. Galline, acquitrini e odori nauseanti: l'appello dei cittadini disperati

Olbia. Galline, acquitrini e odori nauseanti: l'appello dei cittadini disperati
Olbia. Galline, acquitrini e odori nauseanti: l'appello dei cittadini disperati
Angela Galiberti

Pubblicato il 24 March 2018 alle 13:15

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Olbia, 24 marzo 2018 - Pochi ne sono a conoscenza, ma nella Città di Olbia vi è un'ordinanza che vieta - nel centro urbano - di tenere un pollaio. E' stato l'allora sindaco Carzedda, nel 1973, a decidere questo e lo ha fatto per un semplice motivo: garantire igiene e tranquillità nel centro urbano di un paese, Olbia, che a quel tempo iniziava a prendere la sua forma di città e che necessitava, dunque, di regole precise in questo senso.

A oltre 40 anni da quella decisione, c'è chi ancora oggi deve fare i conti i disagi provocati da un pollaio tra le case: ecco il loro grido di aiuto. "Gentile redazione diOlbia.it, siamo Andrea e Maria Giovanna e vi scriviamo da Olbia - si legge in una lunga lettera firmata -.Abitiamo da circa 10 anni in un quartiere periferico in cui mancano ancora diversi servizi primari; le nostre abitazioni sono state costruite sopra un canale tombato che ha un suo scolo nel terreno attiguo al nostro giardino. Durante l'alluvione del 2013, l'acqua sgorgata da tale scolo ha determinato l'allagamento delle nostre case".

Inizia così la cronistoria di quello che, a leggere nella mail, sarebbe diventato con il tempo un vero incubo: in quello stesso terreno, anni dopo l'alluvione, ha preso vita una "famigliola" allargata di volatili composta da galline, tacchine e oche.

"Dal mese di maggio dello scorso anno si è aggiunto un ulteriore disagio: il proprietario ha iniziato ad allevarvi del pollame (50 esemplari circa), nonostante un ordinanza del comune, risalente agli anni 70 lo vieti espressamente, oltretutto nel suddetto terreno l'acqua scorre incessantemente con conseguente formazione di acquitrini e proliferazione di insetti a qualche metro dalla nostra recinzione - scrivono i residenti -. Gli animali sono completamente abbandonati a loro stessi, circondati da spazzatura, auto e bombole del gas abbandonate e noi cittadini costretti a convivere con rumori incessanti e odore nauseabondo impossibilitati a aprire le finestre e godere degli spazi esterni. Già dal mese di giugno del 2017 abbiamo fatto le prime segnalazioni al servizio di igiene pubblica della ASL e al comune della cittá senza ottenere risultati".

Gli esposti dei cittadini sono andati a buon fine, almeno sotto il profilo dei controlli poiché l'area è stata effettivamente ispezionata dalle guardie zoofile dell'Ages. Il problema è che, ancora oggi, i cittadini attendono un miglioramento. Ecco il perché dell'appello: un appello accorato nei confronti dell'amministrazione affinché proceda alla risoluzione di un problema che potrebbe aggravarsi ulteriormente con l'arrivo dell'estate.