Tuesday, 09 September 2025
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Pubblicato il 09 September 2025 alle 12:00
Olbia. La Sardegna terra di pace, che dice no alle guerre e alle vacanze dei soldati israeliani nel territorio isolano. Non si fermano le manifestazioni di dissenso per la presenza dei militari dell'Idf in vacanza nell'Isola.
Nella giornata di venerdì 12 presso l'aeroporto Costa Smeralda ci sarà un uovo sit in, un'altra mobilitazione, "visto l'aggravarsi della situazione in loco, sia a Gaza, sia nelle acque internazionali dove è stata bombardata la Global Sumud Flotilla". E allora tutti pronti per "nessuna pace per chi vive di guerra", appuntamento all'aeroporto Costa Smeralda alle 10.30.
Si manifesta per motivi gravi che ancora una volta non possono passare inosservati. "La popolazione sarda durante gli ultimi mesi ha manifestato più volte in mille contesti e con mille strumenti differenti la propria solidarietà verso il popolo palestinese. Una solidarietà fatta da piccole azioni spontanee e individuali come l’esibizione di bandiere e striscioni durante le feste popolari e di mobilitazioni più strutturate da parte del mondo dell’associazionismo, dell’antagonismo, delle realtà politiche indipendentiste e della sinistra di classe fino ad arrivare al mondo cattolico. -Così si legge nel comunicato diffuso dall'Assemblea A Foras - nel caso degli arrivi da Tel Aviv questa solidarietà non è venuta meno e già dal primo arrivo, in data 27 agosto 2025, i turisti sionisti hanno trovato un nutrito comitato di accoglienza a destinazione. Durante il presidio di domenica 31 agosto circa 200 manifestanti sono addirittura riusciti a bloccare per 3 ore il transito dei turisti israeliani verso il loro hotel, ricevendo sostegno e solidarietà dal personale aeroportuale e da tanti altri turisti in transito all’aeroporto di Olbia. Come spesso accade, in funzione dell’arrivo del 4 settembre, probabilmente sotto pressioni del Mossad, la polizia italiana si è dotata delle dovute contromisure schierando l’antisommossa e scortando gli autobus del turismo sionista fino al loro hotel, arrivando addirittura a identificare 5 cittadine (di cui un bambino) che semplicemente passeggiavano in aeroporto perché riconosciute come solidali alla causa palestinese".
"La lotta non è semplice, spesso ci sentiamo impotenti di fronte a ciò che accade in Palestina, però - conclude la nota, di cui alleghiamo il link per il testo integrale - sappiamo che non siamo sole: i popoli del mondo intero si stanno schierando con i propri corpi contro il genocidio, in ogni modo possibile. Abbiamo amici dappertutto. I governi sostengono lo sterminio, ma le persone no; sta a noi, con la nostra forza e la consapevolezza di essere dalla parte giusta, riconquistare una vita e una terra di libertà, per noi e per il popolo palestinese. E non solo. Il silenzio è complicità. La storia chiederà il conto".
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