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Augusto Navone: sarò Sindaco del fare, senza rinunciare a dialogo e contro la censura

Intervista al candidato sindaco della Grande Coalizione

Augusto Navone: sarò Sindaco del fare, senza rinunciare a dialogo e contro la censura
Augusto Navone: sarò Sindaco del fare, senza rinunciare a dialogo e contro la censura
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 March 2021 alle 06:00

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Olbia. Una candidatura di servizio: così Augusto Navone, direttore dell'Area Marina Protetta di Tavolara Coda Cavallo, definisce la scelta di candidarsi come sindaco per la Grande Coalizione, il progetto politico di natura civica che riunisce sotto di sé anime di centrodestra e anime di centrosinistra accomunate da un unico progetto, quello di proiettare Olbia nel futuro e di far tornare protagonisti della vita politica i cittadini. Primo step? Ascolto e programma. “Abbiamo chiesto ai componenti della coalizione di sviluppare dei punti programmatici scritti, tutto ciò viene viene poi armonizzato. Questo lavoro è stato fatto, ma questo è anche l'approccio della coalizione, cioè favorire l'ascolto. L'ascolto non deve essere solo enunciato, ma anche praticato concretamente: nell'arco di pochissimo tempo pubblicheremo il programma all'interno dei nostri strumenti di comunicazione con il presupposto che questo sarà un programma in progress. Io sto ascoltando tutte le componenti della comunità olbiese e ogni giorno emergono nuove problematiche. Questo lavoro durerà ancora un po', proprio per il rispetto che abbiamo per la nostra comunità. Poi il programma andrà filtrato, perché dobbiamo occuparci di tutto ciò che rientra all'interno dei nostri poteri e delle nostre competenze. Però è anche vero che vengono suggerite delle problematiche che non hanno un riflesso diretto sulla comunità, sono problematiche più allargate per le quali cercheremo di aprire dei tavoli istituzionali allargati. Mi riferisco a problematiche enormi, come quella ad esempio di Air Italy”, spiega il candidato sindaco Augusto Navone. L'idea del sindaco di Navone è quella di un primo cittadino che, anche se non ha poteri concreti per risolvere un problema, se ne occupa comunque in prima persona diventando un trait d'union tra i vari livelli istituzionali e divenendo rappresentante reale della sua comunità con passione ed empatia: due aspetti che possono portare a soluzioni decisive. “Quello del sindaco è un ruolo importante per facilitare certi processi”, sottolinea Navone. Il motto della campagna di Navone è “porte aperte”: un'immagine che fa pensare a un'istituzione – in questo caso il Comune – che si apre alla città. Un'apertura che, a giudicare da quanto dichiarato dal candidato sindaco per la Grande Coalizione, sembra mancare da molto tempo. “La cornice di questo ascolto è che tutto questo corpo intermedio della comunità non è ascoltato dalle istituzioni comunali da molto tempo, lamentano tutti una carenza di dialogo sulle loro problematiche specifiche – spiega Navone –. E' una cosa che mi ha impressionato: questo è un argomento ricorrente per associazioni di lavoratori, datoriali, associazioni sportive e anche i quartieri. Ognuna di queste associazioni, poi, porta nel tavolo dell'ascolto le sue problematiche specifiche e ci rendiamo conto che questa è una città molto vivace nella sua articolazione in termini di comunità sociali, ma che ha storicamente alcuni problemi incancreniti e rilevanti. C'è una forte criticità in periferia rispetto all'attenzione sull'arredo urbano, che non può essere riservato solo al centro della città. Il decoro deve essere garantito a tutti. Emergono situazioni difficili sull'assetto viario, a volte la periferia viene considerata una discarica e dunque ecco la nascita di tanti punti di scarico di rifiuti che impoveriscono queste zone della città. Stiamo cercando di registrare tutte le istanze, anche perché poi dobbiamo fare una sorta di gerarchia delle priorità e stabilire un cronoprogramma. Avendo però la cognizione che tutto e subito non è possibile, ma si può fare una programmazione sul breve, sul medio e sul lungo periodo senza dover essere costantemente distratti dall'emergenza”. Un approccio razionale alla politica, dunque, ma anche realistico: Olbia si appresta a vivere uno dei periodi più complessi della sua esistenza. Si pensi al post-Covid, con tutte le sfide e i problemi che si porterà dietro: dalla povertà crescente alla crisi economica, dalle potenzialità che ogni crisi si porta dietro alle annose questioni relative ai collegamenti con la penisola ma anche con il resto della Sardegna e del Nord-Est Sardegna. Secondo Navone, la democrazia è un esercizio faticoso che però deve essere fatto: non ascoltare nessuno permette magari tempi più rapidi, ma può portare a fare la scelta sbagliata. Ecco perché il candidato sindaco sta incontrando tutte le rappresentanze della società civile olbiese, ascoltandole con molta attenzione. Tra le varie tematiche su cui bisogna intervenire in modo massiccio c'è quella ambientale. “Le tematiche ambientali vanno affrontate su due versanti: l'azione concreta per il contenimento di criticità rispetto a degli stress ambientali, come ad esempio Sa Corroncedda che va bonificata rapidamente, poi c'è un aspetto che riguarda i processi educativi e la volontà di correggere alcuni atteggiamenti. Talvolta la comunità ha dei conflitti con l'ambiente non per sentimenti avversi, ma perché ignora che quei comportamenti possono rappresentare un elemento di conflitto e di danno per la dimensione ambientale. Noi abbiamo sperimentato negli anni questo principio che il sapere è molto importante, perché se la gente sa è molto più responsabile ed è molto più partecipe ad aiutare se stessa e la comunità ad avere atteggiamenti meno conflittuali”. Un solo esempio per tutti: gli operatori balneari dell'Amp che hanno imparato e capito l'importanza della posidonia oceanica, diventando alleati nella difesa e nella gestione delle spiagge. Governare Olbia non è facile e non è mai stato facile per nessun sindaco: molto dipende dal carattere del primo cittadino, ma anche dalle peculiarità della squadra che lo sostiene. Quella che ha trovato la sintesi nel nome di Augusto Navone è certamente una formazione particolare, ricchissima di sfumature e valori, che già oggi ragiona facendo gioco di squadra. “Sono arrivato alla guida di questa maggioranza in modo un po' atipico, attraverso una selezione dal basso in quanto mi è stata riconosciuta questa dimensione civica che mi consente di avere una ragionevole autonomia anche per guidare questa compagine. favorendo l'ascolto di tutti e avendo anche dei gradi di libertà per le scelte definitive ed essere dunque punto di riferimento”, spiega Navone. “Partire da un programma condiviso è molto importante, perché ti consente fare un patto molto chiaro con gli elettori”, sottolinea. L'ascolto sarà il sunto di tutto: la base per fare sintesi e prendere le decisioni più giuste per la comunità. Insomma, il “succo” è uno solo: la Grande Coalizione desidera potersi mettere a servizio della comunità e per farlo ha scelto un uomo che, per i suoi valori e la sua storia professionale e umana, può incarnare perfettamente l'indole civica di tutto il progetto politico, il cui cammino è nato ormai qualche anno fa. Quanto ai 5 anni di governo quasi passati, ci sono alcuni aspetti sui quali bisogna riflettere. “A Olbia si è creato un clima di diffidenza nei confronti di chi amministra perché si ritiene che chi amministra abbia fatto delle scelte eccessivamente individuali senza aver coinvolto la comunità nelle scelte strategiche. Questo lo avverto nell'ascolto che stiamo facendo. Cose importanti come la programmazione urbanistica, Puc e Pul, mi sembra di rilevare che su questi processi la fase di ascolto non ci sia stata. In generale mi pare che la città lamenti questo atteggiamento verticistico”. Sulla censura a Olbia.it, Navone risponde così: “E' un tema su cui non bisogna nemmeno aprire la discussione. La censura è qualcosa di odioso e deve essere bandita da qualsiasi ragionamento democratico perché comunque la facoltà di poter esprimere opinioni deve essere consentita a tutti nella totale libertà. La gente deve potersi sentire libera di esprimersi senza dover pensare che quella espressione di libertà possa rappresentare una minaccia per le proprie prerogative individuali. Libera opinione e libera stampa sono valori assoluti in democrazia e nessuno deve sentirsi autorizzato non solo di censurare la libertà di stampa, ma soprattutto avere atteggiamenti di natura punitiva nel momento in cui esprime una libera posizione. Dico ai miei concittadini che per quanto mi riguarda sarò sempre aperto a qualsiasi discussione e critica, senza pensare che a una critica debba seguire una ritorsione”.