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Pubblicato il 11 August 2018 alle 12:17
Olbia, 11 agosto 2018 - Sbarcano a Olbia con una sotto-sezione e lo fanno per dare servizi all'utenza, ma anche per risolvere alcuni problemi annosi che, con determinate patologie in crescita, non possono essere ignorati. L'Unione italiana ciechi e ipovedenti, guidata nella Provincia di Sassari da Francesco Santoro, pianta radici in città e lo fa concertando le azioni da portare avanti con il Comune di Olbia e in particolare con l'Assessorato alle Politiche sociali guidato da Simonetta Lai.
"La nostra politica è far uscire dal buio il cieco per dimostrare a tutti quanta luce possano donare le persone cieche - spiega Francesco Santoro, che ha recentemente incontrato in aula consiliare il Comune di Olbia -. A Olbia apriremo una sotto-sezione per dare servizi, ma anche per interloquire con il Comune e la Asl. Ci sono diversi problemi da risolvere. Al momento stiamo aspettando delle risposte dall'Aspo, perché ci è giunta voce che i sistemi che segnalano le fermate alle persone ciechi non sarebbero stati attivati".
I problemi sono tanti e Olbia, grazie alle sue caratteristiche, potrebbe diventare una città realmente accogliente con piccoli accorgimenti come segnali acustici, percorsi tattili e l'uso della tecnologia.
"Ci incontriamo con il Comune una volta al mese nell'aula consiliare - continua il presidente Santoro -. Piano piano stiamo ridando vita a tutte quelle persone che pensavano di essere sole nel buio.È necessario comprendere le necessità di queste persone: i ciechi stanno diminuendo, ma gli ipovedenti in Sardegna stanno aumentando a causa di determinate patologie".
Diventare ciechi è molto differente rispetto a nascere senza vista: per le famiglie dove arriva la cecità, questa è come una deflagrazione, mentre per il "neo cieco" è molto difficile accettare la sua nuova condizione. Ecco perché è importante che tutti coloro che hanno bisogno sappiano che c'è un'associazione in grado di sostenere e aiutare.
L'UICI di Sassari è molto radicata sul territorio e ha nelle sue disponibilità una delle poche stamperie braille d'Italia e l'unica della Sardegna. "Abbiamo stampato la Costituzione in braille per Mattarella e lo Statuto della Sardegna in 300 copie per il Consiglio regionale - continua Santoro -, abbiamo stampato i braille i volumi che servivano a un bravissimo studente. Sarebbe importante che le biblioteche, che sono aperte a tutti, si dotassero di volumi in braille. Intanto, noi cerchiamo di dare servizi. Nel giro di 4 mesi abbiamo fatto 10 mila km con il nostro servizio di accompagnamento, la sede di Sassari rimane aperta per tutto il mese di agosto e spero di poter fare la stessa cosa a Olbia".
Tra i servizi dell'UICI c'è anche un database formato da diecimila cd audio, ovvero la biblioteca nazionale del libro parlato per il quale esiste un servizio di download. "Se Olbia mettesse a disposizione un locale, potremmo fare una biblioteca a disposizione di tutti".
L'auspicio dell'associazione è quello di instaurare una positiva collaborazione con il Comune: i primi passi, concreti, sono stati fatti.
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