Friday, 06 December 2024
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Pubblicato il 21 April 2024 alle 06:00
Olbia. Quando si parla di Croce Rossa Italiana, normalmente, si è portati a pensare il servizio solo in termini di emergenza sanitaria. Tuttavia, il movimento internazionale della CRI è impegnato in molti ambiti, tra cui quello giovanile. Un esempio sono le Olimpiadi di Primo Soccorso, un progetto nazionale che coinvolge gli studenti delle classi quarte delle scuole secondarie di secondo grado. Il Comitato di Olbia, quest’anno, ha deciso di partecipare alle gare formando una squadra i cui membri sono stati selezionati dal Liceo Scientifico Mossa. 37 i ragazzi che hanno frequentato il corso di primo soccorso prevedente 12 ore di lezione durante le quali sono state insegnate anche le manovre salvavita per adulti, bambini e lattanti (BLS). Alle selezioni si sono presentati 28 studenti e i risultati del test a domande con risposta multipla sono stati elevati e hanno dimostrato il grande interesse nei confronti dell’attività da parte dei ragazzi. Tra questi sono stati selezionati 6 ragazzi più 6 riserve secche. I 12 hanno continuato la formazione, approfondendo con il BLSD, con l’intervento in diverse situazioni d’emergenza, imparando la messa in sicurezza e le cose da fare e soprattutto quelle da non fare durante il soccorso, o come supportare una persona in difficoltà nell’attesa dei soccorsi.
Il 13 aprile le gare si sono tenute a Bosa e, la squadra del Liceo Mossa, si è aggiudicata il terzo posto alle Olimpiadi di Primo Soccorso dopo varie prove sul campo, distribuite in 6 simulazioni di situazioni d’emergenza. Tra gli scenari che i partecipanti hanno dovuto dimostrare di saper fronteggiare con abilità: punture di insetti, probabili ictus, ipotermia, supporto psicologico da fornire, infortuni in mare, arti amputati, ferite ed ustioni. Tutto ciò è stato possibile grazie alla professionalità dei volontari CRI che si sono occupati dei trucchi e delle simulazioni, con incredibile realismo.
Patricia Pirisi, volontaria referente del progetto riferisce: “È stato emozionante vedere il coinvolgimento dei ragazzi e la collaborazione della scuola: la dirigenza e la segreteria ci sono state di grande supporto per mesi e credo che il terzo posto sia stato veramente meritatissimo. Una delle ragazze del nostro gruppo, inoltre, è stata premiata come miglior capo squadra. Sono molto orgogliosa dei “miei ragazzi” perché hanno dimostrato reale interesse verso tutto quello che gli abbiamo insegnato e hanno saputo fare gioco di squadra a partire dai loro punti di forza e di debolezza, aiutandosi l’un l’altro e distribuendosi i compiti alla grande. Massima sportività: noi adulti dovremmo imparare da loro, che hanno dimostrato di essere molto solidali tra loro e nei confronti degli avversari. Sono stati di una sportività inimmaginabile. Belli da vedere e di esempio, a riprova di ciò che, generalizzando, si dice spesso delle nuove generazioni: questi ragazzi hanno dato dei veri e propri schiaffi morali virtuali, dimostrando che ci sono e che la loro presenza, se richiesta e incentivata con i giusti stimoli, può fare la differenza nella società. Siamo noi adulti a dover credere per primi in loro e a responsabilizzarli affinché vengano coinvolti in prima linea e possano svolgere ruoli da protagonisti. Mi hanno stupita e meravigliata con la loro voglia di imparare e di fare: semplicemente fantastici!”.
Ilaria Marrone, volontaria CRI delegata dell’obiettivo strategico Salute commenta: “Abbiamo abbracciato un progetto diverso, di calibro nazionale e questa è stata una bellissima opportunità per noi volontari, per i trainer del comitato, per la scuola e per i ragazzi. Tra i tanti giovani adulti che hanno seguito il corso di primo soccorso e che poi hanno scelto volontariamente e con entusiasmo di partecipare alla gara, le sei persone alla fine selezionate non si conoscevano tra loro e, oltre ad aver appreso le nozioni di primo soccorso, ponendo le basi per la creazione di un rapporto empatico con le persone che hanno un problema di salute, sono diventati una vera squadra e questo momento è stato un passaggio significativo nelle loro vite. Loro si sono fidati di noi e noi di loro e questo ha generato un cambiamento e una serie di belle emozioni per tutti. Il cambiamento e l’avere una buona esperienza, sono indice di una formazione di qualità: questo è un aspetto a cui la nostra associazione tiene particolarmente”. Entusiasta ed orgoglioso del risultato ottenuto alle Olimpiadi di Primo Soccorso anche il Presidente del Comitato CRI di Olbia Mirko Contu che dichiara: “Sono veramente felice del risultato di questo progetto, ma anche delle modalità in cui si è svolta la preparazione: le mie congratulazioni vanno ai ragazzi e ai volontari per essersi messi in gioco e per aver portato a casa questo meritato premio”.
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