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Olbia, Federbalneari contro Nizzi: "Ride di una sentenza che non ha letto"

Olbia, Federbalneari contro Nizzi:
Olbia, Federbalneari contro Nizzi:
Olbia.it

Pubblicato il 28 June 2020 alle 13:00

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Olbia, 28 giugno 2020 - Un trafiletto sulla Nuova Sardegna di ieri, dedicato alla soddisfazione del sindaco Settimo Nizzi per una sentenza che gli darebbe ragione sulle concessioni demaniali, ha nuovamente riaperto il fronte della polemica tra i balneari e l'amministrazione comunale. Polemica che si era fermata dopo l'apertura di un'indagine, da parte della Procura di Tempio, per delle presunte minacce subite dalla Faderbalneari per le quali è stato denunciato il consigliere comunale di Forza Italia Tore Pinna.

Nel trafiletto, poche righe, si parla di una sentenza che darebbe ragione alle tesi del Comune di Olbia, ovvero della non applicabilità dell'estensione delle concessioni balneari. Il sindacato di categoria, coordinato dal presidente Mario Isoni e dal segretario Claudio Maurelli, non ci sta e in un comunicato di fuoco critica ferocemente l'atteggiamento del primo cittadino olbiese e spiega perché quella sentenza non c'entrerebbe nulla con l'estensioni delle concessioni olbiesi.

"Si dovrebbe solo vergognare di ridere delle sentenze contro le coste e le famiglie della Sardegna. Sarà interessante vedere se questo signore continuerà a sorridere anche quando, così come promesso in diverse conferenze dall'assessore agli Enti Locali della Regione Sardegna Quirico Sanna, gli verranno tolte le deleghe come previsto dalla legge Regionale del 2006", attacca Federbalneari.

"Qualche giorno fa, la Nuova pubblicava "Mostra con sorriso soddisfatto la sentenza della Corte di cassazione", ma stiamo scherzando?", dice il segretario regionale Federbalneari Sardegna. "Sono stato minacciato di morte da quelli che si definiscono politici locali e uscirà tutto a breve, al
termine delle indagini, ma che addirittura un primo cittadino di una città importante della Sardegna si permetta di deridere, usando giornali locali per manifestarlo, quando si è pagati con i soldi pubblici e dei contribuenti, tra i quali anche le centinaia di famiglie del settore balneare, è da vergogna".

Secondo il sindacato, però, il sindaco Nizzi non avrebbe letto la sentenza in questione.

"La cosa che però fa anche meno sorridere è il fatto di non aver letto la storia che ha fatto nascere la sentenza. Storia che riguarda abuso edilizio gigantesco da parte di una concessionaria demaniale marittima, sita a Corigliano Rossano e parliamo di 7000 mq di abuso edilizio. Se il Sindaco che oggi amministra la terza città più importante della Sardegna, avesse almeno letto le motivazioni della sentenza avrebbe compreso che giustamente la legge nazionale 145 va disapplicata in situazioni di abuso edilizio. Giustissimo e sacrosanto, ma detto questo.. Cosa centra con l'andare contro chi lavora onestamente in sardegna?", si chiede Federbalneari.

"Siamo sicuri come Federbalneari Sardegna, che sicuramente quel "sorriso" da parte del primo cittadino Olbiese, non sia perché si potranno mandare a bando le famiglie della sardegna, quindi siamo certi che rettificherà l'articolo, che invece sembra frutto di una ostentata sicurezza quanto mai prematura.Su 18 sentenze ad oggi NON esiste una sola sentenza che riguardi impugnazione dei 613 Comuni Costieri che hanno esteso i titoli al 2033, tra cui Golfo Aranci dell'ex Sindaco di Forza Italia Fasolino, primo comune ad aver salvato le famiglie di Golfo Aranci secondo legge 145".

E ancora: "Su tutte le Regioni costiere non esiste una sola sentenza contro le estensioni emesse dalle stesse. Tutte le sentenze, invito a leggerle una ad una, riguardano invece i Comuni che hanno messo a bando di gara contro legge nazionale 145 o abusi edilizi fatti da delinquenti e non balneari onesti, purtroppo quelli sono in ogni mestiere e li combattiamo".

Poi, la questione del ritiro deleghe. "Abbiamo avuto conferme da parte dell'Assessore agli enti locali Quirico Sanna della prossima uscita di una Ordinanza Regionale che procederà nel ritiro delle Deleghe con Commissario per la firma delle estensioni. Magari cosi la smetteranno di ridere", concludono Isoni e Maurelli.