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Pubblicato il 12 September 2020 alle 17:32
Olbia, 13 settembre 2020 - Ernesto Macera Mascitelli è un grande sportivo appassionato di alpinismo che ha scelto la città di Olbia come sua seconda casa, da diverso tempo.
Non si è placato ancora l'eco della sua impresa International Gargapurma Expedition targata 2019, che durante il fermo dovuto all'emergenza Covid, ecco maturare in lui le basi per una prossima spedizione.
"Subito dopo il rientro dall'Himalaya, ho avuto un periodo di totale riposo in una mia abitazione in montagna nel Parco Nazionale d'Abruzzo con la mia famiglia e agli inizi di gennaio sono rientrato in Sardegna sia per lavoro che per preparare le presentazioni della spedizione Gangapurna 2019. Purtroppo il Codiv non ha permesso di poter portare a termine il calendario delle manifestazioni". Durante le settimane in cui l'emergenza pandemica si è fatta sentire, Mascitelli si è un privilegiato, riuscendo a proseguire nella basilare attività sportiva: "Abitando in una zona periferica di Olbia mi è stato possibile uscire in solitaria per lunghe camminate e per fare running. Poi è chiaro che per uno come me abituato ad allenarsi quasi tutti i giorni, mi sono dovuto attrezzare dentro casa, per poter in qualche maniera continuare a tenermi in forma con attrezzi e pesi".
"Questo anno 2020 purtroppo non è possibile uscire fuori dai confini dell'Italia, le frontiere con l'Asia sono ancora chiuse ma aldilà di questo è impensabile per un alpinista che conosce i limiti della sanità nepalese, possa avventurarsi in spedizioni. Per cui per quest'anno io personanlmente ne approfitterò per potermi allenare in modo più mirato,pronto per il prossimo impegno che mi sono posto.Per l'anno 2021, ho deciso di affrontare una montagna che per me è sempre stato un sogno: la scalata del Manaslu alto 8163 metri".
Mascitelli ci illustra nel dettaglio questo suo nuovo obiettivo che gli imporrà una volta di più duri allenamenti, controlli medici severi e sacrifici alimentari: "E' una vetta che sto studiando già da un paio d'anni e che avrei comunque voluto affrontare a coronamento delle diverse spedizioni ed altrettanto soddisfazioni che mi sono preso in campo alpinistico. La scalata del Manaslu, mi vedrà partire dall'Italia il prossimo agosto 2021 e rientrare entro il mese di Novembre. Impiegherò circa 60 giorni per poter scalare questa fantastica vetta. Non intendo seguire in questa occasione i canoni classici di organizzazione. ma frutterò l'organizzazione locale per i soli servizi del campo base, mentre dal campo base alla cima saremmo solo io ed uno Sherpa, mio amico che già lo scorso anno ho avuto modo di scalare insieme a lui sul Gangapurna. Con il mio amico Pasang Sherpa, allestiremo tutti i campi ed in completa autonomia saliremo le diverse tappe dei 4 campi ( campo base a 4800 mt, campo 1 a 5800 mt, campo 2 a 6350 mt, campo 3 a 6850, campo 4 a 7400 mt). Siamo in costante contatto io e lui ed insieme già da ora stiamo richiedendo il permesso di scalata per il prossimo autunno dove si prevederà un pienone di alpinisti lungo i sentieri che conducono alla diverse vette dell'Himalaya"
Il periodo del lockdown è stato alquanto sofferto per chi come lui è abituato a muoversi in tutta libertà in spazi sconfinati, in pieno contatto con la natura. Il potersi muovere dal un Paese all'altro liberamente al momento ci appare come un mero ricordo. L'aver mantenuto in questo assurdo periodo di pandemia mondiale contatti con i miei amici alpinisti europei ed extraeuropei - ci racconta Macitelli -, mi ha aiutato a tenere accesa la speranza ed il sogno di tornare a scalare grandi montagne.Credo che solo chi pratica alpinismo di alta quota possa capire fino in fondo cosa significa dover rinunciare ad un sogno, ad un desiderio di conquistare nuove vette".
La grande passione per la disciplina d'alta quota, è stata supportata costantemente da una preparazione psico-fisica molto impegnativa che ha temprato negli anni Ernesto Macitelli."Se si vuole inseguire il sogno di conquistare vette che superano una certa quota, in Himalaya cosi come nelle Ande, è estremamente importante seguire un allenamento costante e mirato; io sono ormai 5 spedizioni che alterno allenamenti con il Crossfit a quelli cardio. Mi segue ormai in ogni preparazione Jose Alvarez del Box Crossfit Olbia, cercando sempre di colmare quelle lacune fisiche che vengono scoperte in ogni mia spedizione. Le imprese alpinistiche servono anche per poter conoscere il proprio corpo, la propria forza fisica e soprattutto i limiti. Bisogna essere pronti e preparati anche a superare le situazioni di alto stress che una impresa alpinistica in alta quota ti sottopone. Il conto da pagare in questo genere di impresa è sempre alto.Non ricordo una spedizione che non mi abbia lasciato qualche spiacevole segno e ricordo nel mio fisico".
Poi il prossimo anno compirò 58 annni e questo è un traguardo molto importante non tanto per gli obiettivi di spedizione alpinistica ma soprattutto tenere e reggere un ritmo di allenamenti costante e progressivo nelle ultime fasi, chiaramente tutto ciò bisogna configurarlo con gli impegni di lavoro e con la famiglia che fortunatamente, nonostante le prevedibili reazioni di contrarietà all'annuncio della prossima spedizione, ho sempre accanto e con orgoglio mi danno la forza di andare avanti. Ho poi la fortuna di avere un nutrito gruppo di amici che anche solo con una pacca sulle spalle o un sorriso, ti trasmettono quella fiducia e quella forza che servirà quando le forze vengono a mancare e quando a pochi metri metri da una vetta l'unica cosa che ti viene in mente è "....vado via torno indietro...chi me lo fa fare".
Un'alimentazione sana è sempre alla base del benessere di ciascuno di noi, e quando si tratta di atleti ecco che il giusto rapporto degli alimenti si rivela essere fondamentale. "L'alimentazione per un alpinista di alta quota è un insieme di norme e regole alle quali non si può transigere. Un adeguato piano alimentare mi sostiene durante tutta la preparazione ma anche una buona educazione alimentare dovrà accompagnarci anche durante la salita dove non avremmo i confort di una cucina variegata ma dovremmo fare i conti solo su alimenti liofilizzati e barrette energetiche".Un delicato calcolo matematico tra il fabbisogno energetico e un rapporto sforzo fisico, con altitudine e le calorie e assunte.
Mascitelli non perde occasione per incoraggiare gli amanti della montagna a instaurare un legame quasi simbiotico con la natura: "Vivere la natura e la montagna in particolare non può che essere da me sostenuto ed incoraggiato a chiunque, ma un consiglio o meglio una riflessione la lascio sempre: bisogna vivere il meglio di ogni esperienza in natura, a prescindere dalla quota o dalla difficoltà. Non sono per consigliare un confronto muscolare con la montagna, anche se nel caso di alpinismo di alta quota non si può prescindere, ma per apprezzarne e farne tesoro delle sensazione che ti lasciano dentro. A volte io mi emoziono più davanti ad un panorama visto da 2000 metri piuttosto che dai 7000 di una vetta Himalayana".
Il Covid non è l'unica preoccupazione per uno sportivo che come Mascitelli vive in una continua sfida verso se stesso: "La paura della salute che può venire meno mi angoscia. Me ne sono reso conto purtroppo quest'anno in piena pandemia e all'improvviso è venuta a mancare mia madre alla quale ero molto legato.Non poterla salutare da viva ed abbracciarla mi è costato tantissimo, tutto ciò unito alle condizione di ristrettezza del lockdown che non mi ha permesso di uscire dalla Sardegna per accompagnarla al cimitero, mi ha lasciato un vuoto dentro. Sono comunque certo e sicuro che lei sarà fiera di me pensandomi ad affrontare il Manaslu. Ora più che mai,- prosegue Mascitelli,- sono particolarmente sempre attendo ai segnali che arrivano dal mio corpo, e sarà perchè ho una moglie medico ogni semaforo che si accende mi mette ansia e timore".
Tante aspettative nuove accompagnano il progetto della prossima scalata:"Manaslu Expedition 2021, per come la sto preparando e sognando, sono certo che aldilà della vetta lascerà in me un segno indelebile. Sarà la vetta più alta che andrò ad affrontare. So bene che Manaslu è molto impegnativa e molto ambita dagli alpinisti di tutto il mondo.L' affronterò con determinazione, coraggio e con pari armi io ed il mio amico nepalese".
Ma Ernesto Mascitelli in ogni sua impresa sportiva abbina un'occasione solidale nel Paese dove si reca per scalare le ambite vette. "Lo scorso anno al termine della spedizione sono stato a trovare una scuola a Devitar, un villaggio remoto nel cuore del Nepal. Avevo promesso a quei bambini che mi sarei impegnato per aiutarli economicamente a completare la loro scuola, e a portare loro del materiale scolastico. Continuerò chiaramente a portare avanti questo progetto sensibilizzando le persone che mi seguono ad aiutarmi. Prima della partenza della prossima spedizione prenderà il via un progetto di raccolta fondi che sicuramente sarà un successo!".
La sua grande carica sportiva, e il suo grande cuore ancora una volta sono in fermento. Ernesto Macera Mascitelli è già alle prese con i preparativi per la prossima spedizione che lo porterà alla conquista di una delle vette più alte del mondo. La bandiera della nostra Olbia stavolta sarà piazzata oltre quota 8 mila, grazie ad un cuore colmo di passione.
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