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Olbia Calcio. Marino: "orgoglioso del lavoro fatto"

Olbia Calcio. Marino:
Olbia Calcio. Marino:
Olbia.it

Pubblicato il 13 November 2017 alle 19:06

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Olbia, 14 novembre 2013 - Il presidente dell'Olbia Calcio, Marino, in una nota stampa fa un bilancio dei primi anni di attività della nuova società. Ecco la nota integrale:

Sono passati oramai due anni dal nostro arrivo a Olbia e, guardando indietro alla strada percorsa, non posso che essere orgoglioso di quanto i ragazzi e lo staff abbiano fatto e di quanto stiano facendo in questo campionato, così come di quello che come Società, supportati dal pubblico olbiese, siamo riusciti a costruire in così poco tempo.

Ad oggi, tutti gliobiettivi programmaticiche ci prefissammo e che elencai in occasione della conferenza stampa di insediamento sono stati centrati. Nelnovembre 2015ci presentammo alla città con l’intento dichiarato di riportare ilcalcio professionistico a Olbia, di creare unnuovo brandOlbia Calcio fresco e moderno, di riqualificare con attenzione ilcalcio giovanile localee di risvegliare nei tifosi unapassioneda troppo tempo sopita.

I risultati raggiunti hanno superato le attese: con investimenti importanti abbiamo conquistato laSerie Cin poco più di sei mesi; lanciato e valorizzato un brand Olbia Calcio con decine di migliaia di fan; iniziato, grazie alla partnership con il Cagliari, un percorso di consolidamento della scuola calcio e del settore giovanile; e, soprattutto, ripopolato gli spalti del Nespoli, passati dalle circa 300 presenze di media che ereditammo ai1200 spettatoridi questa stagione. Giovedì ad Alessandria è stato emozionante vedere i nostri tifosi al nostro seguito incitare la squadra nonostante la sconfitta che si stava materializzando.

Tuttavia, a distanza di due anni, è giunto il tempo di tracciare dei bilanci e delle considerazioni che esulino dagli obiettivi e dai meri risultati sportivi, ma che diano invece risposte circostanziate alle prospettive e alle ambizioni di crescita del club. L’Olbia Calcionon è di proprietà né del sottoscritto né dei suoi dipendenti. È, di fatto, un bene comune della città e della regione, chedà lustro alla Sardegnaa livello nazionale e che, a Olbia, in un periodo di bassa stagione, dà lavoro a circa cinquanta famiglie generando un indotto notevole per il territorio.

Con grande rammarico devo però ormai prendere atto che, ai risultati sportivi e organizzativi e al mantenimento degli impegni presi dalla Società,non sta corrispondendocon uguale trasporto ed entusiasmo lapartecipazione del tessuto imprenditorialedi quelle grandi imprese che hanno interessi territoriali a Olbia, così come di quelleistituzioniche in passato hanno sempre sostenuto le società sarde nei campionati professionistici.

I grandi progetti non possono prescindere da una partecipazione attiva di tutte quelle forze che possono concorrere, specie per un club come il nostro che deve scontare importanti problemi logistici rispetto a quelli con sede nella penisola. Ogni componente deve dimostrare di volere realmente una crescita, diversamente l’Olbia rimarrà confinata in una dimensione molto meno entusiasmante di quanto invece potrebbe essere.

Questa indifferenza e questo senso di abbandono mi deludono e mi inducono a riflettere in merito all’opportunità diportare avantiil progetto in futuro.